RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00816 presentata da CIRIELLI EDMONDO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120322
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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00816 presentata da EDMONDO CIRIELLI giovedi' 22 marzo 2012, seduta n.609 La IV Commissione, premesso che: lo scenario geo-strategico internazionale - e in particolare l'area del Mediterraneo allargato di nostro piu' diretto interesse - continua, e prevedibilmente continuera', a essere caratterizzato da fattori di elevato rischio per la stabilita' e la sicurezza internazionale, cui si aggiungono gli effetti della perdurante grave contingenza economico-finanziaria globale; la politica di sicurezza e difesa dell'Italia e' ancorata ai consolidati riferimenti rappresentati dalle Nazioni Unite, dall'Unione europea e dall'Alleanza Atlantica, nel cui ambito il Paese e' chiamato a responsabilita' commisurate con il ruolo che gli compete nella comunita' internazionale; la prevenzione e la gestione delle situazioni d'instabilita' e di crisi richiede un approccio multinazionale e multidisciplinare, ovvero una forte sinergia d'iniziative politiche, diplomatiche, economiche, di cooperazione e, quando necessario, di carattere militare, con l'intervento delle Forze armate; le Forze armate, in particolare con il perdurante impegno nelle missioni internazionali, si confermano uno strumento efficace ed insostituibile per la difesa e la tutela degli interessi e della sicurezza nazionale, oltre che per il sostegno del ruolo dell'Italia quale membro affidabile della comunita' internazionale; nelle istituzioni e nell'opinione pubblica si e' ormai consolidata la consapevolezza che la nazione deve accettare il peso delle proprie responsabilita' a livello internazionale e nell'ambito delle organizzazioni di riferimento, in particolare quella europea e atlantica, per la sicurezza e la stabilita' globale; le Forze armate saranno chiamate sempre piu' frequentemente a intervenire in contesti operativi caratterizzati da una spiccata dimensione multidisciplinare per la prevenzione e gestione delle crisi, interagendo con organizzazioni civili, nonche' per interventi umanitari e di soccorso alla popolazione in caso di calamita' naturali; il processo di consolidamento della coesione politica europea e d'integrazione economica e istituzionale dell'Unione europea potra' ricevere un impulso significativo da un rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune, nell'ottica del consolidamento del rapporto transatlantico; una piu' decisa iniziativa d'integrazione delle politiche nazionali di difesa dei Paesi europei puo' portare innegabili vantaggi al sistema di sicurezza comune; in termini di operativita' e capacita' - da sviluppare in coerenza con i piu' importanti Paesi partner che sono alle prese con significativi processi di revisione dei rispettivi sistemi di difesa; e' indispensabile l'avvio immediato di una revisione dello strumento militare che consenta al Paese di continuare a disporre di uno strumento operativo efficiente ed efficace, dimensionato in modo adeguato a corrispondere alle esigenze di sicurezza e difesa, prioritariamente nell'ambito delle organizzazioni internazionali di riferimento; in assenza di un incremento del bilancio della Difesa, difficilmente ipotizzabile nel breve-medio termine, un'efficace revisione e' peraltro subordinata alla disponibilita' di risorse certe e costanti nel tempo; l'Italia e' chiamata ad affrontare e a risolvere un'emergenza nazionale - verosimilmente di non breve orizzonte temporale - che si colloca nell'ambito di una congiuntura economica internazionale di estrema complessita'; nel quadro delle misure adottate per il contenimento della spesa pubblica, il bilancio della Difesa ha subito, negli ultimi anni, una considerevole riduzione degli stanziamenti con effetti negativi sull'intero sistema di difesa; la cosiddetta «funzione difesa», riferita all'anno 2012, risulta pari allo 0,84 per cento del PIL (prodotto interno lordo), ben al di sotto dei valori degli altri Paesi europei cui si fa tradizionalmente riferimento; nell'ambito della «funzione difesa» si e' progressivamente consolidata una situazione di forte criticita' determinata dallo squilibrio della ripartizione delle risorse fra i tre settori del personale, dell'esercizio e dell'investimento, ben lontana dai livelli percentuali considerati ottimali e adottati in ambito europeo e atlantico; lo strumento militare, nella sua attuale configurazione, non risulta piu' sostenibile a fronte delle risorse assegnate - e prevedibilmente disponibili - e, a causa dello sbilanciamento della ripartizione delle risorse che penalizza fortemente i settori dell'esercizio e dell'ammodernamento, e' destinato a una progressiva riduzione delle attuali capacita' operative; il Consiglio supremo di difesa ha considerato che: a) e' necessario avviare, in tempi contenuti, la razionalizzazione del sistema Difesa, al fine di eliminare ridondanze e inefficienze e correggere con ogni possibile urgenza l'attuale sbilanciamento delle componenti strutturali di spesa, che penalizza fortemente i settori dell'esercizio e dell'ammodernamento; b) occorre procedere alla definizione dei lineamenti per la riorganizzazione generale dello strumento militare, da avviare comunque in tempi ravvicinati, per adeguarlo allo scenario odierno e prevedibile nel futuro, finalizzandone la strategia, la struttura e i mezzi agli specifici compiti di prevenzione e di contrasto delle minacce emergenti incrementandone l'efficacia complessiva rispetto alle crisi con le quali il nostro Paese potrebbe realisticamente doversi confrontare; c) si debba guardare alla progressiva integrazione multinazionale delle Forze armate nell'ambito europeo della politica della difesa e sicurezza comune come a un passaggio ormai ineludibile nel processo di riorganizzazione e di potenziamento delle capacita' d'intervento del nostro strumento militare; si prende atto, altresi', delle comunicazioni rese dal Ministro della difesa nelle sedute congiunte delle Commissioni Difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati il 15 febbraio e il 29 febbraio 2012; si ritiene di condividere le prospettive e le valutazioni esposte dal Ministro della difesa nelle sue comunicazioni e le linee di indirizzo a cui intende conformare la propria azione per la revisione dello strumento militare, impegna il Governo: a) garantire la stabilita' programmatica per le risorse da destinare al bilancio della Difesa, assicurando un piu' razionale equilibrio delle voci di spesa destinate rispettivamente al personale, all'esercizio e agli investimenti; b) a garantire, altresi', la gestione semplificata, anche con l'introduzione di forme innovative, di flessibilita' gestionale, amministrativa e programmatica, tali da favorire l'efficace perseguimento degli obiettivi prefissati, attraverso l'aderente rimodulazione delle spese, degli impegni e dei programmi, nonche' il reindirizzo degli stanziamenti di bilancio disponibili verso i settori di spesa destinati al mantenimento in efficienza dello strumento militare e del sostegno delle capacita' operative prioritarie; c) a presentare ogni anno alle Commissioni parlamentari competenti, con congruo anticipo rispetto all'avvio della sessione di bilancio, un documento programmatico pluriennale da aggiornare annualmente che - tenendo conto degli specifici contributi resi dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell'economia e delle finanze, riguardo, rispettivamente, alle risorse destinate alla ricerca e al complessivo ammontare delle risorse disponibili - esponga in un contesto unitario e dinamico il quadro strategico, le risorse disponibili, i programmi di armamento in corso e quelli da avviare, ponendo in evidenza le modifiche programmatiche piu' rilevanti intervenute in sede attuativa rispetto alla precedente situazione, con particolare riferimento a sensibili modifiche agli importi inizialmente programmati, ovvero a significativi differimenti, rimodulazioni o rinunce parziali o totali di programmi d'armamento su cui le Commissioni hanno gia' espresso il loro parere; d) a operare, in rigorosa coerenza con tali proposte programmatiche, una revisione della struttura e dell'organizzazione dell'intero strumento militare nazionale articolando tale intervento, principalmente, attraverso misure che realizzino: 1) il ridimensionamento dell'intera struttura della Difesa, centrale e periferica, anche riducendo i comandi e le unita', inclusi gli stati maggiori, razionalizzando le funzioni formative, addestrative, operative e logistiche, in una prospettiva interforze e di ottimale impiego delle risorse; 2) la contrazione dell'articolazione territoriale, mediante soppressioni e accorpamenti, sempre in una prospettiva interforze, tenendo conto dell'esigenza di garantire una equilibrata distribuzione degli enti e dei reparti delle Forze armate sul territorio nazionale, in relazione alle mutate esigenze dello scenario politico-militare internazionale; e) a perseguire l'interoperabilita', l'integrazione e la proiettabilita' dello strumento necessarie nel contesto geostrategico di riferimento, anche attraverso la revisione dei programmi d'investimento, nel rispetto dell'impegno di cui al punto sub c), in aderenza alla nuova configurazione e privilegiando le capacita' tecnologicamente piu' avanzate, mantenendo comunque attivi e stabili i relativi interventi; f) ad operare un'incisiva, seppur graduale, riduzione dei volumi organici del personale militare e civile della Difesa, con l'obiettivo di una contrazione generale coerente con le risorse assegnate per perseguire le finalita' che lo Stato assegna allo strumento militare, anche attraverso un sinergico coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni: 1) apprestando adeguate garanzie economiche, pensionistiche e di reimpiego; 2) facendo ricorso a un insieme coordinato di istituti, fra i quali: a) la mobilita' volontaria del personale militare e civile in altre amministrazioni pubbliche; b) l'istituzione a regime di riserve e preferenze nelle procedure di reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni, ivi compresa la riserva assoluta per l'accesso nelle carriere iniziali delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare e della polizia municipale; c) il ricollocamento nel mondo del lavoro dei militari in ferma prefissata/congedati, mediante il riconoscimento della pregressa esperienza nelle Forze armate, come requisito necessario ai fini dell'approvazione prefettizia di cui all'articolo 138 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, nonche' per lo svolgimento di specifiche mansioni, quali ad esempio, quelle di cui all'articolo 5, comma 4, del decreto-legge n. 107 del 2011, convertito dalla legge n. 130 del 2011; d) il transito volontario del personale militare nei ruoli civili dell'amministrazione della Difesa; e) l'aspettativa per riduzione di quadri per il personale militare; f) l'agevolazione di forme di rapporto di lavoro a tempo parziale per il personale civile; 3) accompagnando e agevolando le misure di transito e di ricollocamento anche con la previsione di corsi di riqualificazione del citato personale, programmati e sviluppati d'intesa con le amministrazioni e gli enti di previsto reimpiego, nonche' con disposizioni finalizzate all'inserimento del personale in altre attivita' lavorative, agevolate, nel quadro della compatibilita' delle politiche di governo, dalla previsione di sgravi degli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali a carico dei datori di lavoro; 4) introducendo, in materia di reclutamenti, avanzamenti, ruoli e stato giuridico, le varianti necessarie ad armonizzare, con adeguato periodo transitorio, tali settori con il nuovo assetto prefigurato per lo strumento militare nazionale; 5) assicurando che tali azioni siano perseguite in modo coerente anche dalla emananda disciplina in materia di trattamenti pensionistici, ai sensi dell'articolo 24, comma 18, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, e che tale disciplina sia coerente con le finalita' della revisione dello strumento militare; g) ad introdurre misure di valorizzazione della professionalita' del personale militare e civile in un'ottica di efficienza e produttivita' aderenti alla riconfigurazione dell'assetto organizzativo della Difesa; h) a prevedere una sostanziale devoluzione al Ministero della difesa, per le finalita' della complessiva revisione dello strumento militare, delle risorse derivanti dalle dismissioni degli immobili che si renderanno disponibili a seguito dell'attuazione della medesima revisione, e di quelle necessarie per il ristoro dei servizi e delle prestazioni resi dalle Forze armate, nonche', ove necessarie, altre specifiche misure di semplificazione dei relativi procedimenti di cessione, direttamente a cura dello stesso Dicastero; i) a rafforzare l'unita' di intenti fra i Ministeri interessati al fine di sviluppare una politica industriale tesa a conferire competitivita' al Paese, in particolare nei settori ad alta tecnologia; l) ad individuare possibili sinergie con altre amministrazioni e agenzie dello Stato, anche mediante revisione e redistribuzione delle funzioni attribuite; m) a prospettare gli ulteriori interventi che si rivelino necessari o comunque utili al fine di agevolare la delineata revisione; n) a dispiegare un'innovativa iniziativa per rilanciare il processo di integrazione europea in materia di difesa e di sicurezza, promuovendo un dialogo con i Paesi membri sugli interessi strategici dell'Unione europea e sugli obiettivi e le strutture della politica di sicurezza e di difesa comune, nell'ottica di un consolidamento del rapporto transatlantico; o) a valutare analoga riorganizzazione e razionalizzazione in tutti i settori del comparto difesa e sicurezza, e in tutti gli altri dicasteri dello Stato; p) a rendere comunicazioni alle Commissioni parlamentari competenti ogni sei mesi in merito alle iniziative amministrative e organizzative concretamente assunte per dare attuazione agli impegni contenuti alle precedenti lettere, fino alla completa attuazione degli stessi. (7-00816) «Cirielli».
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