RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00690 presentata da BOFFA COSTANTINO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110921
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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00690 presentata da COSTANTINO BOFFA mercoledi' 21 settembre 2011, seduta n.522 La IX Commissione, premesso che: la decisione della Fiat di dismettere lo stabilimento IRISBUS di Flumeri (Avellino) per la produzione di autobus e' stata motivata per il venir meno, a seguito dei provvedimenti restrittivi della spesa pubblica, di una domanda sufficiente da parte delle aziende esercenti il trasporto pubblico su gomma di nuovi pullman, proponendo, anche se in termini forzati e semplificati, una motivazione che ha un qualche fondamento; tuttavia, il gruppo Fiat, in generale, da tempo sta portando avanti una politica industriale che la spinge ad abbandonare i siti di produzione presenti sul territorio italiano, scegliendo di delocalizzare altrove le proprie attivita' e questo a fronte dell'enorme sostegno pubblico ricevuto nel corso della sua lunga storia; non e' pensabile che il gruppo Fiat faccia prevalere, nel motivare il suo progressivo abbandono della produzione in Italia, la sola necessita' di confrontarsi con le nuove logiche di mercato; gia' nel 2009, per citare qualche numero a conferma di come gia' oggi la presenza di Fiat in Italia sia notevolmente ridimensionata, gli impianti in Brasile hanno superato in termini di veicoli prodotti la quota italiana, e lo stesso vale per il numero degli occupati; non e' accettabile che il Governo italiano assista inerme ad un disimpegno continuo del principale gruppo industriale del Paese senza vincolarlo a una coerente politica industriale, tanto piu' che lo Stato italiano nei decenni ha contribuito in termini economici, politici e sociali, a consolidare il fatturato della Fiat, stessa intervenendo con risorse pubbliche praticamente ogni qual volta l'azienda torinese si e' venuta a trovare in condizioni di difficolta'; la scelta di dismettere la produzione negli stabilimenti italiani rappresenta un atteggiamento altamente ingeneroso nei confronti di un Paese che nei decenni ha contribuito in termini economici, politici e sociali, a fare grande la Fiat; la chiusura dello stabilimento di Flumeri non solo comporta una gravissima crisi sociale in un'area meridionale la cui economia industriale e' strettamente legata all'automotive, in quanto cancella, tra occupazione diretta ed attivita' connesse, non meno di millecinquecento posti di lavoro in una provincia di quattrocentomila abitanti, ma propone una questione di interesse generale in quanto determina la cancellazione quasi integrale della presenza di produzioni italiane di mezzi pubblici per il trasporto su gomma; secondo i dati ANFIA sulla immatricolazione di autobus nel 2010 in Italia, infatti, quelli prodotti dalla Irisbus sono stati 1520 su 1870 complessivi di fabbricazione nazionale di contro a 1899 pullman di produzione straniera; peraltro il dato sull'import/export gia' passivo per 160 milioni di euro nel 2009, passa nel corso del 2010 a circa 260 milioni di euro; pur nella consapevolezza che le scelte aziendali hanno negli anni progressivamente determinato una dipendenza dello stabilimento di Flumeri dalla acquisizione di motori e scocche, tale evenienza va scongiurata; essa, infatti, rappresenta un ulteriore gravissimo danno alla economia nazionale della quale si viene a determinare una quasi assoluta dipendenza da produzioni importate dall'estero con oneroso esborso di valuta che e' reso particolarmente consistente dalla circostanza che il grave invecchiamento del parco autobus circolante, imporra' nei prossimi anni, comunque, alle aziende di trasporto pubblico su gomma il rinnovo quasi totale del parco circolante per corrispondere alle normative vigenti ed agli indirizzi comunitari; diventa indilazionabile allora l'esigenza che, pur in presenza delle note difficolta' della finanza pubblica, vengano assunti provvedimenti urgenti di politica industriale e di rilancio della presenza pubblica nel riassetto del trasporto su gomma nel quadro delle misure unanimemente sollecitate per il rilancio dell'economia; tale opportunita' va messa sul tavolo del confronto con la Fiat ma anche con altre eventuali forze imprenditoriali comunque interessate al rilancio del settore; e' pacifica l'esigenza di nuove risorse finanziarie da destinare al sostegno delle aziende pubbliche di trasporto per il rinnovo, ancorche' parziale del parco autobus, e che ricreino le condizioni di convenienza per processi di ristrutturazione industriale che adeguino produzioni esistenti ovvero rilancino la possibilita' di produzioni adeguate alle esigenze di una mobilita' su gomma ripensata da insediare nel nostro Paese, in grado di ridurre la dipendenza dall'estero non solo per pullman finiti ma anche per la componentistica; a tale esigenze puo' farsi fronte, come peraltro richiesto dalla regione Campania, destinando una quota congrua di risorse a valere sui fondi FAS e sui fondi strutturali europei attraverso provvedimenti urgenti di rimodulazione delle risorse disponibile e di determinazione dei meccanismi che ne consentano la immediata utilizzazione da parte delle regioni; nella vicenda pesa la mancanza di una strategia complessiva di investimenti nel settore trasporti in generale (soltanto i tagli prodotti con l'ultima manovra finanziaria determineranno una riduzione del 75 per cento del servizio di trasporto pubblico locale) nonche' quella che ai firmatari del presente atto di indirizzo appare l'incapacita' del Governo di formulare alcuna proposta concreta in risposta alla richiesta presentata dalle rappresentanze sindacali di finanziare il rinnovo del parco autobus italiano, che attualmente conta almeno 18.000 automezzi da classificare come inquinanti e insicuri, impegna il Governo: ad assumere iniziative per stanziare, con specifico riferimento al settore della realizzazione e del revamping del materiale rotabile su ferro e su gomma, una quota congrua di risorse da destinare al rinnovo del parco vetture delle aziende operanti nel settore del trasporto pubblico su rotaia e su gomma, tenendo conto che tali risorse potranno essere individuate a valere sulle destinazioni, nazionali e regionali, del fondo FAS 2007-2013, ovvero sulla quota ancora non utilizzata delle risorse FAS 2000-2006 cosi' come risultera' dall'esito della ricognizione disposta dal CIPE con la propria deliberazione n. 79 del 30 luglio 2010 e rimodulando l'attuale programmazione dei fondi strutturali europei; a sottoporre al Cipe il provvedimento per l'individuazione della specifica fonte finanziaria e la ripartizione delle risorse tra le amministrazioni centrali e regionali, previa apposita concertazione con le regioni interessate. (7-00690) «Boffa, Meta, Bonavitacola, Bossa, Ciriello, Cuomo, D'Antona, Graziano, Iannuzzi, Mazzarella, Nicolais, Pedoto, Mario Pepe (PD), Piccolo, Picierno, Sarubbi, Santagata, Vaccaro, Fiano, Lovelli, Tullo, Velo».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00690 presentata da BOFFA COSTANTINO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110921
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
BONAVITACOLA FULVIO (PARTITO DEMOCRATICO)
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO)
CIRIELLO PASQUALE (PARTITO DEMOCRATICO)
CUOMO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO)
D'ANTONA OLGA (PARTITO DEMOCRATICO)
FIANO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO)
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO)
IANNUZZI TINO (PARTITO DEMOCRATICO)
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO)
MAZZARELLA EUGENIO (PARTITO DEMOCRATICO)
META MICHELE POMPEO (PARTITO DEMOCRATICO)
NICOLAIS LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO)
PEDOTO LUCIANA (PARTITO DEMOCRATICO)
PEPE MARIO (PD) (PARTITO DEMOCRATICO)
PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO)
PICIERNO PINA (PARTITO DEMOCRATICO)
SANTAGATA GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO)
SARUBBI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO)
TULLO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO)
VACCARO GUGLIELMO (PARTITO DEMOCRATICO)
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO)
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BOFFA COSTANTINO (PARTITO DEMOCRATICO)