RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00668 presentata da BURATTI UMBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 24/05/2021

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Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00668 presentato da BURATTI Umberto testo presentato Lunedì 24 maggio 2021 modificato Martedì 19 ottobre 2021, seduta n. 577 La VI Commissione, premesso che: il credito cooperativo è una componente originale dell'industria bancaria italiana costituita da circa 250 banche locali, cooperative mutualistiche, che sono espressione, attraverso i soci, delle comunità di riferimento; da oltre 135 anni queste realtà sono presenti sul territorio con diffusione capillare e svolgono un ruolo essenziale di sostegno all'economia reale in quanto banche del territorio, promuovendo la crescita e lo sviluppo sociale ed economico; il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, recante misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 aprile 2016, n. 49, ha messo in atto una profonda riforma organizzativa del credito cooperativo, basata essenzialmente sulla costituzione di gruppi bancari cooperativi – Gbc (le cui capogruppo fungono da direzione, coordinamento e controllo e anche di garanzia, nei casi di eventuali situazioni di criticità, consentendo anche sinergie negli investimenti per innalzare il livello dei servizi offerti) cui le Bcc hanno l'obbligo di aderire, per mantenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, pur conservando tutti i caratteri distintivi di banche cooperative mutualistiche; nel 2019 sono stati costituiti due gruppi bancari cooperativi a valenza nazionale: uno facente capo ad Iccrea Banca, cui aderiscono 130 Bcc, l'altro facente capo a Cassa Centrale Banca, cui aderiscono 77 Bcc; il regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, in particolare l'articolo 4, paragrafo 3, l'articolo 6 e l'articolo 33, paragrafo 2, ha attribuito alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi; la riforma del credito cooperativo, sostanzialmente basata sulla creazione dei due gruppi, ha sottoposto le banche aderenti alla vigilanza europea in quanto gli attivi dei singoli gruppi (le cui capogruppo hanno natura giuridica di società per azioni, superano la soglia dimensionale dei 30 miliardi di euro (cosiddetta significant ), mentre la vigilanza sulle banche italiane non significative (cosiddetta less significant ) continua a essere affidata alla Banca d'Italia, come anche la gestione di eventuali situazioni di crisi; le Bcc obbligate ad affiliarsi ad un gruppo bancario cooperativo conservano per la normativa italiana una serie di caratterizzazioni, tra le quali: l'obbligo di finalità mutualistiche, l'erogazione del credito alle imprese e alle famiglie dei territori per almeno il 95 per cento del totale, l'assoggettamento ad una duplice vigilanza: prudenziale-bancaria e mutualistica; secondo i dati pubblicati il 31 marzo 2021 dalla Banca d'Italia, le banche italiane e le filiali in Italia di banche estere alla fine del 2020 disponevano di 23.481 sportelli operativi, di cui circa il 18 per cento appartenenti al Credito Cooperativo; cifre che evidenziano come il numero totale degli sportelli bancari sia calato negli anni (erano 30.258 nel 2015 di cui il 14,64 per cento appartenenti al credito cooperativo), mentre nello stesso periodo risultano cresciuti in proporzione gli sportelli del Credito Cooperativo, soprattutto nei piccoli Comuni (in oltre 600 di essi il servizio bancario è garantito solo dalle Bcc), confermando lo spirito di servizio ai territori anche in questo periodo di difficoltà; la qualifica di intermediari significant espone concretamente le singole Bcc ad una maggiore severità dei requisiti prudenziali rispetto a quelli che sarebbero coerenti e adeguati per proteggerle dai rischi che esse assumono in funzione del loro tipico business fondato sull'erogazione del credito per finalità produttive e sul finanziamento delle famiglie; il nuovo quadro micro-prudenziale genera processi e meccanismi (immaginati per intermediari di diversa complessità e dimensioni) che incidono in termini considerevoli sul piano dei costi e quindi della competitività delle banche di credito cooperativo e produce un impatto sia sui modelli di business sia su forme giuridiche specifiche come la cooperazione di credito a mutualità prevalente; il dibattito parlamentare, ha evidenziato in più occasioni l'urgenza di adottare alcuni puntuali interventi normativi riguardanti le Banche di credito cooperativo aventi la finalità di consentire l'attuazione della richiamata legge n. 49 del 2016 quali – fra gli altri – quelli relativi al Fondo temporaneo delle Bcc, alla disciplina delle azioni di finanziamento; il Governo pro tempore ha accolto, il 21 gennaio 2020, l'ordine del giorno numero 9/02302-A/019, presentato dal gruppo del Partito Democratico e sottoscritto da una larghissima maggioranza, assumendo l'impegno a valutare l'opportunità di convocare e avviare un confronto di natura sia politica sia tecnica per individuare le modalità più adeguate ed efficaci per risolvere la questione della coerenza delle attuali norme bancarie rispetto alle finalità mutualistiche delle banche di credito cooperativo, al loro esclusivo ruolo di servizio allo sviluppo inclusivo e partecipato delle economie locali; a giugno 2020 il Governo ha avviato, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, un Tavolo di lavoro tecnico al quale hanno partecipato dirigenti del Ministero, esponenti della Banca d'Italia, dell'Unità nazionale di risoluzione, esponenti del Credito Cooperativo (Federcasse, Iccrea, Cassa Centrale Banca) per affrontare le tematiche relative alla normativa prudenziale e di risoluzione il cui esito ha portato all'approvazione, fino a questo momento, di alcune modifiche alla normativa di secondo livello relative a temi puntuali; a ottobre 2020, il Presidente del Consiglio del precedente Governo ha pubblicamente posto la questione della necessità di un intervento sulla normativa che regola le Bcc, annunciando una riflessione e un impegno prioritario a intervenire a livello europeo; in quest'anno di estrema difficoltà innescata dalla pandemia, le Bcc si sono messe a disposizione delle comunità concedendo moratorie per oltre 42 miliardi di euro e crediti garantiti per più di 12 miliardi di euro, sostenendo le famiglie, le micro, piccole e medie imprese e le associazioni del Terzo settore. Tuttavia, come evidenziato nella relazione del Comitato per la sicurezza della Repubblica-Copasir, a novembre 2020, vi sarebbe un alto rischio di credit crunch per le piccole imprese anche a causa delle norme europee sulle Bcc; pertanto la soluzione prospettata dal Comitato potrebbe risiedere nell'applicazione del principio di proporzionalità, ovvero una distinzione per dimensione e categoria, regola fondamentale dell'ordinamento comunitario, che dovrebbe riguardare anche la regolamentazione bancaria e il sistema di supervisione unica; il nodo regolamentare è dunque essenzialmente di livello europeo; è necessario intervenire su alcune norme dell'Unione Bancaria per confermare il modello del Gruppo bancario cooperativo, ma modificando con urgenza regole e modelli di vigilanza affinché le regole e i parametri di supervisione siano proporzionati e idonei rispetto alla natura di banche non sistemiche, piccole e non complesse (quali sono le Bcc); il combinato disposto di regole e linee guida europee in materia di credito deteriorato ( calendar provisioning , nuova definizione di insolvenza, nuove linee guida sulla concessione e il monitoraggio del credito, trattamento prudenziale delle moratorie e altro) e il quadro di regole e approcci di vigilanza europei sui Gruppi bancari cooperativi costituisce un rischio reale di svantaggio competitivo del sistema Italia e di indebolimento del potenziale di ripresa e resilienza del nostro Paese, impegna il Governo: ad adottare iniziative nelle opportune sedi europee per farsi promotore di un adeguamento, con il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari, del quadro regolamentare bancario europeo previsto dal regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, alle peculiarità della missione costituzionalmente assegnata alle Bcc; ad adottare iniziative per definire una cornice normativa, in raccordo con le istituzioni europee, che consenta alle Bcc di accrescere il proprio contributo alla ripresa del Paese, affinché possa continuare ad essere garantito l'accompagnamento creditizio e consulenziale a imprese e famiglie chiamate a fare la propria parte nella ricostruzione post-pandemica delle economie locali in una prospettiva di transizione ecologica e digitale socialmente partecipata e inclusiva. (7-00668) « Buratti , Fragomeli , Ubaldo Pagano , De Micheli , Ciagà , Sani , Topo , Carnevali , Pizzetti , Pezzopane , Enrico Borghi , Cenni , Lacarra , Martinciglio , Alemanno , Azzurra Pia Maria Cancelleri , Caso , Currò , Grimaldi , Gabriele Lorenzoni , Migliorino , Ruocco , Scerra , Troiano , Zanichelli ».
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CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE MICHELI PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PIZZETTI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANI LUCA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BORGHI ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
CARNEVALI ELENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRAGOMELI GIAN MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEZZOPANE STEFANIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUOCCO CARLA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
LORENZONI GABRIELE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
MIGLIORINO LUCA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
MARTINCIGLIO VITA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
ZANICHELLI DAVIDE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
GRIMALDI NICOLA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
PAGANO UBALDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LACARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOPO RAFFAELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
TROIANO FRANCESCA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
SCERRA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
CASO ANDREA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
CURRO' GIOVANNI (MOVIMENTO 5 STELLE) 
ALEMANNO MARIA SOAVE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
CIAGA' GRAZIELLA LEYLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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