"2014-05-15T03:14:43Z"^^ . "BARBI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "TEMPESTINI FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE" . "PORTA FABIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00638 presentata da NARDUCCI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110714"^^ . "NARDUCCI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . . "20110714-" . "Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00638 presentata da FRANCO NARDUCCI giovedi' 14 luglio 2011, seduta n.501 La III Commissione, premesso che: la Commissioni affari esteri della Camera dei deputati e' intervenuta in piu' occasioni sulle linee portanti della ristrutturazione della rete diplomatico-consolare italiana all'estero che, stante il progetto del Governo, si concludera' entro la fine del 2011 con la chiusura di 18 sedi consolari (di cui 13 in Europa), alcune ambasciate e il declassamento di 4 consolati generali a consolati; la chiusura di cosi tante rappresentanze consolari genera, come e' stato ripetutamente sottolineato, numerosi problemi per gli interessi del nostro sistema economico e imprenditoriale. Sistema che non potra' piu' avvalersi del supporto dell'Istituto per il commercio con l'estero (ICE) che la manovra economica (decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria) varata dal Governo ha accorpato al Ministero degli affari esteri, senza tuttavia trasferire al Ministero degli affari esteri stesso le risorse finanziarie che alimentavano l'attivita' dell'ICE. Con molta probabilita' occorrera' tempo prima che il nuovo assetto sviluppi una cultura organizzativa e operativa in grado di fornire servizi e assistenza alle imprese italiane che operano nei mercati mondiali; la chiusura e l'accorpamento di cosi tanti uffici consolari non facilita di certo il mantenimento dei rapporti commerciali, culturali ed economici costruiti nel tempo e che andrebbero ulteriormente sviluppati. Non e' assolutamente chiaro come e con quali strumenti e risorse si potranno potenziare i rapporti con le realta' economiche e politiche locali, soprattutto in Paesi come la Germania, la Francia, il Belgio, la Svizzera, e altri Paesi nei quali l'Italia ha forti interessi commerciali ma che nello steso tempo sono anche i piu' colpiti dalla ristrutturazione della rete consolare; i predetti Paesi ospitano, tra l'altro, grandi comunita' di cittadini italiani emigrati che costituiscono una ricchezza per il nostro Paese sotto ogni punto di vista ed e' paradossale gratificarli con il titolo di «ambasciatori dell'Italia all'estero», come spesso accade nelle occasioni formali, e poi negare loro i servizi essenziali, obbligandoli a lunghi tragitti, ad attese snervanti e a problematici contatti telefonici con gli uffici consolari, che sono diventati ancor piu' difficoltosi nel caso delle sedi riceventi; il ridimensionamento degli organici ha accresciuto le difficolta' operative e molti consolati segnalano accumuli di arretrati (ad esempio nella trasmissione degli atti di stato civile ai comuni) e l'allungamento dei tempi di erogazione dei servizi. Si e' avuto prova delle difficolta' dei consolati anche in occasione delle recenti operazioni elettorali per il voto referendario: in molti casi si sono registrati macroscopici errori nell'organizzazione dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), errori che si ritenevano superati e che invece compaiono di nuovo; le distanze tra sedi in chiusura e sedi riceventi sono in tanti casi un ostacolo insormontabile per molte persone, in particolare per quelle che hanno difficolta' a spostarsi a causa della loro eta', persone che non potranno di certo utilizzare il computer per dialogare con un consolato virtuale, il cosiddetto «consolato digitale», che dovrebbe sopperire alle strutture materiali nell'erogazione di alcuni servizi, e che devono sobbarcarsi il costo del biglietto ferroviario, un costo che va a gravare su bilanci familiari spesso piuttosto modesti; hanno destato forti preoccupazioni le decisioni assunte dal Consiglio di amministrazione del Ministero degli affari esteri riguardanti la chiusura di sedi consolari come quella di Lilla (Francia), chiusa dal 1 o luglio scorso, Losanna (Svizzera), che chiudera' i battenti dal 1 o novembre, e Manchester, dal 1 o ottobre 2011. Decisioni confermate nonostante l'appello ad attendere l'esito dell'indagine conoscitiva sulla «Riorganizzazione della rete diplomatico-consolare e sull'adeguatezza e sull'utilizzo delle dotazioni organiche e di bilancio del Ministero degli affari esteri», promossa congiuntamente dalle Commissioni affari esteri della Camera e del Senato; la chiusura del consolato generale di Losanna, decisa senza considerare l'eventualita' di declassarlo a semplice consolato e con scarsa attenzione al pressante appello rivolto dal Consiglio di Stato del Cantone di Vaud, dalle altre istituzioni locali e dagli organismi di rappresentanza italiani, preoccupati per la chiusura del consolato. Chiusura che oltretutto determina un vuoto sotto il profilo geografico poiche' Losanna univa le due collettivita' italiane, quella del cantone Friburgo e quella del vodese; la chiusura del consolato generale di Losanna - grave sotto il profilo dei rapporti politico-economici e che sottovaluta l'importanza della comunita' italiana ivi residente, costituita da oltre 60 mila concittadini registrati all'Aire - significa trasferire il tutto al consolato generale di Ginevra, strutturalmente inadeguato ad accogliere il personale e l'archivio del consolato in chiusura, per cui occorreranno costosissimi lavori di ristrutturazione dell'immobile e presumibilmente un notevole esborso per il trasloco. È da chiedersi, inoltre, come potra' il consolato ricevente erogare i servizi alla consistente comunita' facente capo alla citta' di Losanna, che si sommera' a quella, anch'essa molto numerosa, residente nel cantone di Ginevra; nel Nord-Pas de Calais, una delle regioni economicamente piu' importanti della Francia, vi e' una presenza italiana piu' che secolare, fortemente legata all'Italia e ai suoi valori culturali che ha ampiamente contribuito a diffondere e a valorizzare. La chiusura del consolato italiano di Lilla crea forti difficolta' agli oltre 35 mila cittadini italiani iscritti all'Aire che risiedono nell'intera regione, non solo a Lilla. Se e' vero che Parigi, grazie all'alta velocita', e' raggiungibile in un'ora di treno, tuttavia all'elevato costo di 110 euro per il biglietto ferroviario, non si puo' ignorare che per raggiungere Lilla da numerose localita' di insediamento della comunita' italiana occorrono altre due ore di viaggio; la chiusura del consolato di Lilla non comporta, quanto meno nel medio periodo, risparmi tali da giustificare la decisione presa. Infatti, il trasferimento del personale operante nell'ex consolato di Lilla si traduce anche in un notevole aumento dell'assegno di sede dovuto ai dipendenti operanti a Parigi, a cui si deve aggiungere l'indennita' di trasporto per coloro che manterranno la residenza a Lilla e il maggior costo per i docenti ministeriali dei corsi di lingua e cultura italiana; nella circoscrizione consolare di Manchester risiedono 65 mila cittadini italiani emigrati che per recarsi al consolato generale di Londra devono percorrere 700 chilometri tra andata e ritorno, con gravi difficolta' per i nostri concittadini appartenenti alle prime emigrazioni; l'apertura di agenzie e sportelli nelle citta' predette - oltre a tutelare gli interessi economici, culturali e politici dello Stato italiano in regioni di fondamentale importanza - consentirebbe una ristrutturazione graduale e senza forti penalizzazioni per le numerosissime comunita' italiane che risiedono nelle specifiche aree geografiche. Comunita' che tra l'altro generano un consistente indotto verso il nostro Paese, con un vantaggio economico a favore dell'Italia che si conferma da decenni, impegna il Governo a procedere all'apertura di agenzie consolari nelle sedi, gia' chiuse o in procinto di chiudere, di Liegi (Belgio), Lilla (Francia), Losanna (Svizzera) e Manchester (Inghilterra), con un organico variante da 3 a 4 collaboratori; a procedere all'apertura di uno sportello consolare nelle citta' di Amburgo (Germania), Genk (Belgio) e Mannheim (Germania), con una dotazione di massimo due collaboratori. (7-00638) «Narducci, Tempestini, Barbi, Porta, Fedi»." . "0"^^ . . . . . . "FEDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . "7/00638" . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00638 presentata da NARDUCCI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110714" .