RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00545 presentata da MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110404
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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00545 presentata da SALVATORE MARGIOTTA lunedi' 4 aprile 2011, seduta n.457 L'VIII Commissione, premesso che: nei primi giorni di marzo la regione Basilicata e' stata interessata da violente precipitazioni che hanno provocato gravissimi danni alle infrastrutture, alle imprese e ai cittadini, in un'area di oltre 500 chilometri quadrati, dalla costa jonica fino alla citta' di Matera. Proprio in tale provincia si sono avuti i danni piu' rilevanti, in particolare nei comuni di Matera, Montescaglioso, Bernalda, Scanzano Jonico, Policoro, Tursi, Montalbano, Rotondella, Grottole, Grassano, Nova Siri, Irsina, e San Mauro Forte, anche in provincia di Potenza si sono avuti danni seppur di minore entita'; in 12 ore in Basilicata e' caduta una quantita' di pioggia pari al 70 per cento della piovosita' media annuale. Ben quattro fiumi hanno esondato, allagando centinaia ettari di pregiate colture e comportando la chiusura di strade provinciali, soprattutto nel materano; nel potentino si sono verificate numerose frane che hanno portato alla interruzione del traffico su tratti di strade e ponti, danni significativi sono stati rilevati anche alla rete ferroviaria; la strada statale Basentana, importante arteria di collegamento tra Metaponto (Matera) e Potenza, e' stata tagliata in due per il cedimento di un pilone del viadotto di Calciano; la strada provinciale 176, nel tratto Pisticci-Craco Peschiera ha subito danni e a Metaponto di Bernalda, nelle frazioni di Serramarina, Spineto, San Marco e Pantano, si sono verificate interruzioni con chiusura al traffico della strada statale 106 «Jonica», una frana ha provocato la chiusura al traffico della statale 92 «dell'Appennino meridionale» nel comune di Laurenzana (Potenza); numerosi automobilisti e agricoltori sono stati salvati dall'intervento dei vigili del fuoco e delle altre forze di sicurezza. Se ai gravissimi danni economici non si e' aggiunto un pesante bilancio in termini di vite umane si deve proprio alla tempestivita' e competenza dell'intervento delle unita' di protezione civile e dell'ANAS; l'esondazione del Bradano, che ha interessato aree agricole e la pineta costiera, ha provocato la morte di centinaia di capi bovini e ovi-caprini in diverse aziende agricole. Diverse persone sono state tratte in salvo sui tetti delle proprie abitazioni, mentre a Metaponto Lido si sono avuti danni ad alcune strutture turistico/alberghiere, che sono state completamente inondate; una prima stima dei danni ha consentito di valutarli in 112 milioni di euro alle infrastrutture, 31 alle aziende agricole, mentre quelli alle altre attivita' produttive non sono ancora esattamente quantificabili. Secondo la stima dei tecnici della regione a Matera, per scongiurare cedimenti nei Sassi, tutelati dall'Unesco come «Patrimonio dell'umanita'», serviranno 27 milioni di euro, mentre ammonterebbe a 2 milioni e 200 mila euro la spesa solo per gli interventi di somma urgenza. Consistente, infine, sarebbe il danno d'immagine per le strutture turistico-ricettive della costa Jonica, considerando l'approssimarsi della stagione balneare; il decreto legge n. 225 del 29 dicembre 2010, il cosiddetto «milleproroghe», convertito dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, stabilisce, all'articolo 2, commi da 2-quater a 2-octies, che nel caso di territori colpiti da calamita' naturali di gravita' tale da richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza, il presidente della regione interessata, «qualora il bilancio della regione non rechi le disponibilita' finanziarie sufficienti per effettuare le spese conseguenti all'emergenza ovvero per la copertura degli oneri conseguenti alla stessa», puo' aumentare i tributi, le addizionali o le aliquote fino al massimo consentito dalla legge e, in ultima battuta, elevare ulteriormente l'imposta regionale sulla benzina fino ad un massimo di 5 centesimi al litro oltre il massimo consentito. Se anche queste misure non fossero sufficienti, o se la calamita' avesse rilevanza nazionale, la regione potrebbe allora accedere al Fondo per la protezione civile; le regioni, pertanto, nel caso, tutt'altro che remoto, che il proprio bilancio non sia sufficiente a coprire le spese per gli interventi d'emergenza, saranno costrette a deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali e delle aliquote fino al limite massimo consentito. Solo dopo aver attivato tutte queste misure le regioni potranno accedere al Fondo nazionale di protezione civile. Quindi, in una regione alluvionata, le persone gia' danneggiate dal disastro naturale pagheranno la benzina piu' cara e piu' tasse, mentre le industrie duramente colpite dagli eventi alluvionali si ritroveranno a pagare l'IRAP nella massima misura prevista; l'evento verificatosi in Basilicata come quelli altrettanto gravi verificatisi nelle regioni Marche, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia, tra la fine di febbraio e i primi di marzo 2011, sono le prime calamita' naturali avvenute dopo l'approvazione definitiva del decreto «Milleproroghe». Tali prime esperienze hanno gia' evidenziato le gravi difficolta' in cui si trovano e si troveranno le regioni anche a causa del mancato finanziamento del Fondo regionale per la protezione civile, oltre che per il necessario controllo preventivo di legittimita' della Corte dei conti, rispetto ai provvedimenti adottati, come imposto dal medesimo articolo 2 del decreto «Milleproroghe». L'attesa di alcuni giorni per ottenere il pronunciamento della Corte dei conti, infatti, puo' pregiudicare in modo irrimediabile l'efficacia degli interventi di soccorso. È vero che la legge prevede che il Commissario delegato possa intervenire assumendosi la responsabilita' di dichiarare i provvedimenti provvisoriamente efficaci, altrettanto vero e' che si tratta di una tale responsabilita' che, di fatto, potrebbe portare alla paralisi degli interventi per timore delle possibili ripercussioni; le recenti calamita' naturali, che hanno colpito la provincia di Messina e le regioni Liguria, Campania e Veneto, l'ultima delle quali tra l'ottobre e il novembre del 2010, poche settimane prima dell'approvazione definitiva del «Milleproroghe», hanno avuto ben altro trattamento: con l'articolo 2, comma 12-quinquies del medesimo provvedimento di legge, infatti, sono stati stanziati cento milioni di euro «al fine di finanziare le spese conseguenti allo stato di emergenza derivante dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio, nonche' per la copertura degli oneri conseguenti allo stesso», impegna il Governo: ad assumere le necessarie iniziative di competenze per reperire le risorse per sostenere la regione Basilicata e le altre, regioni citate in premessa, impegnate a fronteggiare le disastrose conseguenze delle calamita' naturali avvenute tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo del corrente anno; a valutare l'opportunita' di assumere un'iniziativa di modifica della citata normativa, onde evitare che i cittadini di alcune regioni, gia' duramente colpiti dagli eventi naturali, siano discriminati rispetto ad altri cittadini ugualmente sfortunati, dovendo sopportare, oltre al danno subito, anche l'onere degli interventi d'emergenza a cura delle regioni interessate. (7-00545) «Margiotta, Braga, Mariani».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00545 presentata da MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110404
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20110404-20110525
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00545 presentata da MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110404
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO)
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO)
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2014-05-15T03:13:48Z
7/00545
MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO)