RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00329 presentata da MONTAGNOLI ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA) in data 20100511
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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00329 presentata da ALESSANDRO MONTAGNOLI martedi' 11 maggio 2010, seduta n.319 La IX Commissione, premesso che: la tratta «alta velocita'»/«alta capacita'» Brescia-Verona fa parte della linea AV/AC «Milano-Verona» che a sua volta e' una parte fondamentale dell'asse AV/AC Torino-Milano-Venezia, che e' inserito tra le opere della legge obiettivo e considerato elemento portante della rete ferroviaria italiana ai fini dell'incremento della quota modale del trasporto per ferrovia di passeggeri e merci; la linea Milano-Verona costituisce parte integrante della direttrice Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Lubiana e si inserisce cosi' nella rete transeuropea ad alta velocita' in costruzione, ponendosi quale componente fondamentale per lo sviluppo del V corridoio continentale di congiunzione lungo l'asse est-ovest; la tratta AV/AC Treviglio-Brescia, il cui progetto definitivo risulta in istruttoria presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, risulta nella delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 10, come intervento incluso nel documento di programmazione economica-finanziaria 2009, da realizzare con contributi pubblici; la tratta AV/AC Brescia-Verona risulta ancora in progettazione preliminare come approvato con la delibera CIPE n. 120 del 2003; il tracciato attuale e' contenuto per tutta la sua lunghezza di circa 50 chilometri nella fascia costiera del Garda, mantenendosi, ove possibile, parallelo e adiacente all'autostrada A4; il territorio attraversato, in parte collinare e in parte pianeggiante, e' densamente urbanizzato e fittamente coltivato a vigneti di alto pregio (Lugana DOC), presenta un riconosciuto valore sia paletnologico (resti palafitticoli e dell'eta' del ferro) che storico (i luoghi delle battaglie del 1859), e, inoltre, ospita diversi edifici produttivi, agricoli, manifatturieri, commerciali e turistici; il progetto della tratta AV/AC Brescia-Verona, cosi' come elaborato nelle linee di massima contenute nel progetto preliminare, crea una serie di criticita' di carattere progettuale, ambientale ed economico; per quanto riguarda gli aspetti negativi di carattere progettuale, si prevede la realizzazione di tre gallerie sotto i colli, in terreno morenico solo parzialmente coerente, e di una galleria artificiale sotterranea sotto la zona commerciale-artigianale di Desenzano, passando su terreni instabili (ghiaie sciolte e/o marnoso-argillose), o umidi e altamente sensibili, nelle vicinanze del lago del Frassino e dello stagno di Lavagnone; il progetto interrompe, inoltre, numerosi collegamenti stradali e sovrappassi autostradali, di cui occorre prevedere il ripristino. Essi creano oneri ingenti che si aggiungono ad un costo dell'opera gia' aumentato mediamente sino a 10 volte a causa delle gallerie, dei viadotti, delle opere complementari di aggiustamento e di mitigazione. A cio' vanno aggiunti i costi degli espropri e dei risarcimenti che, nella fascia costiera gardesana, raggiungono valori sino a 100 volte superiori a quelli medi consueti dei territori agricoli; per quanto riguarda gli aspetti negativi di carattere ambientale, il progetto preliminare attuale comporta un degrado generale diffuso del paesaggio, sia di quello estetico-percettivo, sia di quello naturalistico-ecologico, con alterazioni morfologiche e idrogeologiche, nonche' vegetazionali e floristiche endemiche del fitoclima gardesano; si prevede un incremento del rumore, gia' assai elevato a causa dell'autostrada A4 e della superstrada Brescia-Peschiera; pertanto le barriere acustiche, inevitabili per un'opera infrastrutturale di tale rilevanza, cosi' come i rilevati verticali in cemento, incrementeranno gli impatti sul paesaggio gardesano che costituisce una delle maggiori attrattive per il turismo locale; nel caso di passaggio in trincea o in galleria artificiale in pianura, si avrebbe una interferenza grave con l'acquifero di deflusso dai colli al lago, che giace ad una profondita' media di 8-10 metri ed ha una configurazione reticolare; si rilevano inoltre impatti con il Sito di importanza comunitaria del lago del Frassino e con il santuario della Madonna del Frassino, la cui costruzione risale al 1511; si avrebbe infine un incremento, in ampiezza e densita', del fascio di infrastrutture parallele gia' presente lungo la costa a una distanza di soli 2-2,5 chilometri dalla sponda del lago, costituito dalla strada Lungolago (ex SS 11, Padana superiore), dalla superstrada Brescia-Peschiera (nuova SS 11), dalla autostrada A4, dalla ferrovia MI-VE e dalla viabilita' urbana, locale e rurale; per quanto riguarda gli aspetti negativi di carattere economico, il progetto preliminare, cosi' come concepito, comporta gravi conseguenze negative sull'economia turistica dell'intera zona che oggi richiama 10 milioni di presenze annue, nonche' sul relativo indotto nei comparti del commercio, produzione alimentare, manifatturiera ed altri; il progetto, nella sua attuale localizzazione, comporta la distruzione irreversibile di oltre il 20 per cento dei vigneti Lugana DOC, tali vigneti non possono essere ripiantati in altre zone adiacenti, sia per il clima, sia per la peculiarita' del suolo, costituito da una particolare placca argillosa che si estende per soli 850 ettari ed ha limiti molto precisi; inoltre, il decremento della produzione vinicola salirebbe ad oltre il 30 per cento per tutto il periodo della cantierizzazione; il progetto comporta inoltre l'eliminazione di numerose aziende agricole, manifatturiere, commerciali, turistiche e agrituristiche, nonche' l'eliminazione di edifici residenziali, e di alcune cascine storiche dell'800; i cittadini locali propongono un tracciato alternativo di pari lunghezza, posto a sud dell'emiciclo morenico, che eviterebbe gli impatti sul territorio agricolo di alto pregio, lascerebbe integro il paesaggio e l'idrogeologia della zona, evitando il degrado del turismo, dell'agricoltura e della produttivita' generale del territorio, e riducendo i costi dell'opera di circa 8-12 volte rispetto a quelli del tracciato proposto nel progetto preliminare; un tracciato posto a sud dell'emiciclo morenico permetterebbe quindi di realizzare il tratto gardesano della ferrovia AV nel modo piu' semplice e razionale, con costi e problemi assai minori rispetto al tracciato approvato nel progetto preliminare, senza gallerie ed opere particolari, seguendo un percorso parallelo a quello gia' previsto, impegna il Governo in vista della prosecuzione dell'iter di approvazione della tratta AV/AC Brescia-Verona, ad adottare le opportune iniziative per promuovere un tavolo d'incontro tra le amministrazioni dello Stato, le regioni Lombardia e Veneto e gli enti locali interessati, per poter rivedere il tracciato dell'opera come approvato dal CIPE in linea di progettazione preliminare con delibera n. 120 del 2003, valutando la possibilita' di spostare il tracciato a sud dell'emiciclo morenico, allo scopo di poter salvaguardare la costa del Garda, i suoi colli, i suoi vigneti, il suo paesaggio e l'economia generale del territorio, con particolare riguardo al turismo e alla produzione vinicola di elevata qualita' e specificita'. (7-00329) «Montagnoli, Alessandri, Negro, Fogliardi, Ferrari».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00329 presentata da MONTAGNOLI ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA) in data 20100511
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20100511-20100729
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00329 presentata da MONTAGNOLI ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA) in data 20100511
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
ALESSANDRI ANGELO (LEGA NORD PADANIA)
FERRARI PIERANGELO (PARTITO DEMOCRATICO)
FOGLIARDI GIAMPAOLO (PARTITO DEMOCRATICO)
NEGRO GIOVANNA (LEGA NORD PADANIA)
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7/00329
MONTAGNOLI ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA)