. . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00309 presentata da BOCCI GIANPIERO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100413"^^ . "0"^^ . . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE" . "20100413-" . . . "Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00309 presentata da GIANPIERO BOCCI martedi' 13 aprile 2010, seduta n.305 La VIII Commissione, premesso che: in data 2 luglio 2009, all'interno degli impianti della ditta Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone in provincia di Terni, si sviluppava un incendio che, nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Terni e dei nuclei provenienti da Roma e Firenze, si protraeva per diversi giorni. L'incendio esauriva la fase di massima intensita' il 7 luglio anche se la ripresa quotidiana di focolai impegnava i vigili del fuoco fino al 31 agosto 2009; la ditta Ecorecuperi svolgeva attivita' di trattamento rifiuti su carcasse bonificate di autovetture al fine di recuperare la parte metallica delle stesse. La combustione interessava essenzialmente il «fluff» (materiale plastico derivante dalla frantumazione di autoveicoli bonificati) stoccato all'interno del capannone in attesa di invio a smaltimento; in data 3 luglio 2009 la ditta Ecorecuperi provvedeva ad effettuare, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, comunicazione di potenziale contaminazione del sito a causa dell'incendio in argomento; la prefettura di Terni, a seguito della comunicazione di cui sopra, provvedeva, in data 7 luglio, ad inviare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la comunicazione di cui all'articolo 304, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006; il sindaco di Stroncone, nell'immediato, provvedeva all'adozione di misure di tipo cautelare e precauzionale finalizzate a prevenire danni alla salute pubblica attraverso una serie di ordinanze che vietavano la commercializzazione e il consumo di prodotti, destinati all'alimentazione umana ed animale, potenzialmente contaminati. Lo stesso sindaco emanava una serie di ordinanze relative al sequestro/dissequestro, presso varie aziende, di animali, prodotti alimentari e fieno risultati contaminati a seguito di analisi; anche comuni contigui - Terni, Narni e Configni (regione Lazio) - provvedevano ad adottare misure cautelari e precauzionali per la parte del loro territorio interessato dall'evento; in data 17 novembre 2009, presso la Regione Umbria, si teneva un incontro fra tutte le istituzioni e le autorita' al fine di esaminare le problematiche ambientali, sanitarie e produttive del territorio interessato dall'evento; al termine di tale incontro venivano decise in maniera condivisa le azioni da porre in essere: a) necessita' di effettuare la messa in sicurezza dell'area e la rimessa in pristino dello stato dei luoghi mediante smaltimento dei rifiuti ancora presenti nell'area; b) eliminazione di alimenti contaminati destinati all'alimentazione animale; c) eliminazione di alimenti contaminati destinati al consumo umano; d) predisposizione di relazione dettagliata sulla situazione in essere, sulle azioni realizzate e sulle criticita' ambientali determinatesi nel territorio al fine della successiva trasmissione, previo deposito in prefettura ai sensi dell'articolo 309 del decreto legislativo n. 152 del 2006, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; e) costituzione di un gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte, al fine di assicurare il coordinamento delle iniziative e delle azioni da intraprendere; la ditta Ecorecuperi risulta essere inadempiente sia per quel che concerne la messa in sicurezza dell'area sia per quel che concerne la rimessa in pristino dello stato dei luoghi attraverso l'eliminazione dei rifiuti ancora presenti nel sito, che ARPA Umbria ha comunicato catalogabili nel codice CER 191211*, ovvero configurabili come «rifiuti pericolosi»; a seguito dei monitoraggi ambientali effettuati dall'azienda regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa), l'azienda sanitaria locale n. 4 di Terni, nel periodo compreso tra il 16 luglio ed il 5 novembre 2009, ha prelevato n. 40 campioni di prodotti di origine animale e n. 45 campioni di prodotti di origine vegetale. Tali campioni sono stati analizzati dall'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise per la determinazione delle diossine e dei PCB diossina-simili; dei 40 campioni di prodotti di origine animale, 17 sono risultati non conformi rispetto ai limiti fissati dal regolamento (CE) n. 1881 del 2006, mentre 18 dei 45 campioni di origine vegetale sono risultati non conformi rispetto ai limiti fissati dalla direttiva 2006/13/CE. Esaminati i risultati e sulla base delle valutazioni epidemiologiche relative al rischio per la salute umana, la regione Umbria ha subito adottato una serie di misure sanitarie idonee per i prodotti destinati all'alimentazione degli animali e dell'uomo: sequestro e distruzione degli alimenti vegetali sottoposti a fienagione; divieto di consumo e conseguente distruzione per gli alimenti, per uso umano, da produzioni animali (latte, uova e derivati); inoltre, al fine di valutare l'estensione geografica dell'area interessata dalla contaminazione la regione Umbria ha elaborato, in collaborazione con l'azienda sanitaria locale n. 4 Terni, istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e Marche, l'Istituto zooprofilattico sperimentale Abruzzo e Molise e l'Arpa Umbria, un «Piano di monitoraggio per la ricerca di diossine e PCB diossina-simili», nell'area interessata dall'incendio di Vascigliano di Stroncone, per il trimestre novembre 2009-gennaio 2010, tuttora in corso di esecuzione; il Piano prevede delle attivita' da svolgere all'interno dell'area dei 3 chilometri dalla sorgente di emissione; al 12 novembre 2009 sono risultati prelevati: 27 campioni di alimenti di origine vegetale (ortaggi, olive, vini) destinati all'alimentazione umana. Tutti i campioni hanno fornito risultati conformi, dando garanzia della non pericolosita' dei prodotti destinati al consumo umano; 20 campioni di alimenti per animali (fieno, erba, farina e mangime) di cui n. 9 campioni sono risultati non conformi. Permangono, pertanto, le misure sanitarie, comprendenti il divieto di pascolo nelle aree interessate dalla contaminazione ed il sequestro e distruzione dei fieni raccolti; 40 campioni di alimenti di origine animale, di cui n. 28 di muscolo, n. 6 di uova, n. 5 di latte e n. 1 di formaggio. Sono risultati non conformi 9 campioni di muscolo (4 di bovino, 5 di ovino), 4 di latte (3 di bovino, 1 di capra) e 4 campioni di uova di gallina prelevati in allevamenti rurali. Pertanto, gli allevamenti bovini, ovini e caprini, nonche' gli allevamenti avicoli «rurali» per la produzione di alimenti per autoconsumo, devono essere considerati tutti potenzialmente contaminati; poiche' non si esclude che il fenomeno abbia dimensioni spaziali maggiori, e' stato previsto un ampliamento dell'area di campionamento oltre i 3 chilometri (massimo 5 chilometri dalla sorgente di emissione), con l'ulteriore prelievo di campioni di latte e carne in allevamenti ovini, per la ricerca di diossine e PCB diossina-simili; ad oggi la situazione risulta enormemente aggravata e ulteriori ordinanze del sindaco impongono misure di tutela che prevedono la distruzione di derrate alimentari prodotte in zona, l'abbattimento di capi zootecnici, di volatili da cortile ed il divieto di utilizzare foraggi raccolti sull'area nel periodo foraggero del 2009; tale situazione di inquinamento ambientale, con i conseguenti riflessi sulla catena alimentare, comporta non solo potenziali rischi per la salute ma anche notevoli disagi nel tessuto socio-economico del territorio, essendo compromesso l'esercizio delle attivita' produttive agricole e zootecniche, con drammatiche ripercussioni negative in materia occupazionale; il 22 marzo 2010 si sono svolte davanti la prefettura di Terni manifestazioni di protesta di agricoltori e di comitati di cittadini che chiedevano l'adozione di interventi urgenti per risanare il territorio contaminato, misure di indennizzo per i danni subiti e che ancora subiranno e certezze per il loro futuro; e' necessario adottare tempestivamente misure adeguate di sostegno alle attivita' produttive presenti nel territorio, nonche' iniziative a tutela dei comparti zootecnico ed agroalimentare interessati; ad oggi sono 83 le aziende agricole e zootecniche coinvolte nelle problematiche ambientali seguite all'incendio. Le stesse aziende hanno subito danni quantificati in circa 1.150.000 euro; le istituzioni coinvolte, redigendo una tabella trasmessa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e hanno determinato le principali tipologie di intervento necessario quantificando una prima e sommaria stima dei fabbisogni pari a 7/8 milioni di euro, rispetto ai quali ne' gli enti locali ne' la regione Umbria sono in grado in alcun modo di far fronte; a seguito di incontri specifici tenuti con il comune di Stroncone, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per gli adempimenti di competenza, con nota del 3 febbraio 2010, ha conferito incarico all'ISPRA per la valutazione e l'eventuale quantificazione dei danni subiti dalle matrici ambientali interessate dall'incendio, anche al fine di valutare l'opportunita' di promuovere un'azione risarcitoria; la criticita' ambientale dell'evento si configura come «danno ambientale» ai sensi dell'articolo 300 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e si ritiene necessario chiedere l'intervento statale (articolo 309 del medesimo decreto legislativo) a tutela dell'ambiente a norma della parte VI del Testo Unico Ambientale. Tale richiesta trova ragione anche nella necessita' di individuare le risorse economiche necessarie ad affrontare i principali interventi all'uopo richiesti; sarebbe opportuno avviare ogni utile iniziativa volta a riconoscere la situazione di «danno ambientale» ai sensi dell'articolo 300 del decreto legislativo n. 152 del 2006, impegna il Governo: ad intervenire, ai sensi dell'articolo 309 del decreto legislativo n. 152 del 2006, al fine di rinvenire le necessarie risorse finanziarie per attivare le procedure relative alla bonifica e al ripristino ambientale dell'area contaminata, previe indagini e campionamenti territoriali, da eseguire da parte del competente dipartimento di difesa del suolo dell'ISPRA, finalizzati a delimitare l'area contaminata e l'entita' dell'inquinamento causato dalla ricaduta delle sostanze pericolose nocive (diossina) a seguito del predetto incendio; a provvedere, preso atto della documentazione prodotta dalle autorita' locali, a stanziare congrue risorse per risarcire nell'immediato le attivita' economiche, in particolare quelle agricole e zootecniche, danneggiate dalla contaminazione seguita all'incendio del 2 luglio 2009. (7-00309) «Bocci, Mariani»." . . . "7/00309" . "MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . "BOCCI GIANPIERO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00309 presentata da BOCCI GIANPIERO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100413" . "2014-05-15T03:11:26Z"^^ . .