"CHINCARINI UMBERTO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . "FONTAN ROLANDO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "FONGARO CARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "6/00110" . "FORMENTI FRANCESCO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00110 presentata da PAGLIARINI GIANCARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19990729" . . "DOZZO GIANPAOLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "FAUSTINELLI ROBERTO GOTTARDO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "CE' ALESSANDRO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "APOLLONI DANIELE (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "19990729-19990729" . . "RIZZI CESARE (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "GNAGA SIMONE ENRICO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00110 presentata da PAGLIARINI GIANCARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19990729"^^ . . . "PAGLIARINI GIANCARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA" . "RODEGHIERO FLAVIO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "DUSSIN GUIDO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "CAPARINI DAVIDE CARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "COLOMBO PAOLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . "ALBORGHETTI DIEGO ANTONIO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "MICHIELON MAURO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "FROSIO RONCALLI LUCIANA (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . . . . . "TERZI SILVESTRO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "STUCCHI GIACOMO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "MOLGORA DANIELE (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "GIORGETTI GIANCARLO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . "BALLAMAN EDOUARD (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "CALZAVARA FABIO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . "2014-06-06T11:20:51Z"^^ . . . "1"^^ . "LEMBO ALBERTO (MISTO)" . . "MARTINELLI PIERGIORGIO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "SANTANDREA DANIELA (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . . "BIANCHI CLERICI GIOVANNA (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . "La Camera, esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2000-2003; considerato che: per il terzo anno consecutivo le previsioni del documento di programmazione economico finanziaria sono piuttosto ottimistiche, poiche' il Governo non sembra tener conto degli effettivi problemi dell'economia italiana la quale, soprattutto negli ultimi tre anni, ha subito un forte rallentamento. Infatti, la crescita media annua del prodotto interno lordo e' stata dell'1,2 per cento, rispetto al 2,4 per cento degli altri paesi dell'Unione monetaria. Tale rallentamento e' stato provocato, tra l'altro, da un modesto aumento della domanda interna per consumi e per investimenti, causato soprattutto dall'inasprimento del prelievo fiscale oltre che da altri fattori di rigidita'; la realizzazione degli obiettivi previsti nel documento di programmazione economico finanziaria e' strettamente legata alla crescita del prodotto interno lordo ed alla riduzione della spesa per interessi connessa alla continua diminuzione dei tassi di interesse. Comunque, la crescita del prodotto interno lordo rimane un'ipotesi in quanto in caso di contrazione della produzione ne risentirebbe negativamente anche il gettito tributario e di conseguenza il prodotto interno lordo, mentre una nuova riduzione dei tassi di interesse appare impossibile, dato che in questi giorni la forte svalutazione dell'euro induce i paesi dell'Unione europea a provvedere prossimamente ad un aumento dei tassi medesimi; costituisce una ulteriore previsione di difficile realizzazione anche quella della crescita della spesa delle famiglie a seguito di un aumento del reddito disponibile. Infatti, tale previsione e' strettamente collegata alla manovra per il 2000, pari a 15.000 miliardi, che vede solamente 3.500 miliardi destinati alle politiche sociali, dei quali 1.000 per mantenere le agevolazioni fiscali esistenti, evidenziando cosi l'insufficienza di tali stanziamenti per garantire un incremento dei redditi delle famiglie; sulla credibilita' di questo documento di programmazione economico finanziaria incide il fatto che quest'anno, per la prima volta, e' stato introdotto il criterio della \"legislazione vigente\", in luogo di quello delle \"politiche invariate\" nella costruzione delle proiezioni tendenziali. Questo nuovo calcolo influenza le previsioni in quanto permette di migliorare i saldi tendenziali per effetto della esclusione di quelle componenti della spesa, quali le spese per investimenti e le spese per il rinnovo dei contratti, finora incluse e che contribuiscono fortemente ad un rialzo dei saldi tendenziali. Pertanto, l'ammontare della manovra correttiva non sara' di 15.000 miliardi, ma sicuramente salira', in quanto dovranno essere considerate anche le maggiori spese necessarie che sono state escluse ad opera del suddetto criterio; premesso che: il Governo si propone di realizzare nel breve periodo una diminuzione del carico tributario, mediante una riduzione dell'aliquota Irpef dal 27 al 26 per cento, un aumento delle detrazioni lrpef per i figli a carico e sgravi tributari per la prima casa, correlata ad un aumento del gettito tributario ed alle entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale e dal recupero del sommerso, misure che comunque si presentano quali strumenti incerti, aleatori ed insufficienti; nel documento non si ravvisa alcun intervento relativo alla soluzione del problema della \"fuga all'estero degli investimenti\". Tale fenomeno deriva, tra l'altro, dal fatto che la partecipazione dell'Italia all'Unione monetaria europea si e' trasformata per le imprese da un presunto beneficio ad un serio problema di sopravvivenza nel mercato, in quanto le medesime imprese sono svantaggiate rispetto a quelle europee, poiche' si trovano di fronte ad una maggiore pressione fiscale, a maggiori costi di strutture ad un maggior costo del lavoro ed ad una presenza dello Stato eccessiva ed inefficiente; ritenuto che: le risorse destinate alle politiche tributarie e sociali sono di dubbia realizzazione, poiche', nel caso in cui non dovessero essere recuperate le somme previste, tali politiche non potranno essere realizzate e sulle famiglie graverebbe ancora l'effetto del prelievo fiscale forzoso adottato negli ultimi tre anni dall'attuale maggioranza per conseguire i parametri di Maastricht. Tali risorse sono, altresi', insufficienti a ridurre un carico fiscale che ormai ha raggiunto livelli elevati a causa dell'inasprimento del prelievo fiscale, che ha comportato un aggravio della pressione fiscale passata, nel biennio 1996-97, dal 42,6 per cento al 44,5 per cento; sara' ancora piu' difficile per il Governo realizzare l'obiettivo di abbassare il rapporto debito prodotto interno lordo, che dovrebbe gia' essere del 60 per cento, in quanto l'avanzo primario, grandezza a cui lo stesso e' collegato, e' destinato a diminuire a seguito della perdurante caduta delle prospettive di crescita economica e della impossibilita' del Governo di prevedere un nuovo aumento delle entrate a fronte dell'aggravio dell'imposizione fiscale negli ultimi anni; ancora una volta nel documento di programmazione economico finanziaria si fa riferimento al problema dell'occupazione indicando, in modo sostanzialmente identico al passato, \"linee e propositi\" senza prevedere, pero', strumenti, modalita' e tempi per la soluzione dello stesso. Non e' necessario scendere in un'analisi particolare, per rendersi conto che qualsiasi sforzo di miglioramento lento e graduale, considerati i tempi di questa maggioranza, appare nettamente in ritardo di fronte all'esigenza di una riforma del mercato del lavoro che deve essere realizzata nell'immediato, in quanto la disoccupazione ha assunto un elevato contenuto strutturale, diventando sempre piu' difficile assorbirla per il semplice effetto della crescita del prodotto interno lordo e dunque della ripresa economica; nel documento di programmazione economico finanziaria non si fa alcun riferimento al grave problema della riforma del sistema pensionistico, che invece deve essere risolto rapidamente ed intelligentemente, poiche' le prospettive della spesa previdenziale sono ormai diventate preoccupanti a fronte di un crescente invecchiamento della popolazione; e' inaccettabile, in un momento cosi' delicato dell'economia del paese, continuare a destinare ingenti risorse esclusivamente al Mezzogiorno e considerare lo sviluppo del Sud come una \"missione\", mentre tutte le regioni, anche quelle piu' sviluppate, necessitano di interventi immediati per lo sviluppo delle attivita' produttive e per le infrastrutture. La situazione veramente disastrosa di certi collegamenti - si pensi a Vicenza e a Bergamo - e' tale da ridurre la competitivita' di molte imprese e cio' comporta l'esodo delle medesime, che si registra particolarmente nelle regioni del Nord, verso paesi con sistemi piu' semplici ed in cui il fattore lavoro ha un'incidenza sul prodotto finito tale da consentire all'impresa di continuare a vivere riacquistando competitivita'; per le imprese, soprattutto piccole e medie, questo documento non prevede una seria politica di' sostegno e di sviluppo; infatti, nella programmazione per il quadriennio si intravedono solamente \"buoni propositi\", senza la indicazione di strumenti diretti ad una effettiva riduzione del carico fiscale e contributivo e di agevolazioni anche a favore delle imprese operanti nelle aree del Nord, che costituiscono la forza economica trainante del \"Sistema-Paese\"; la previsione contenuta nel documento di rafforzare il patto di stabilita' interno, previsto dalla legge n. 448 del 1998, comportera' ulteriori problemi ed aggravi nella gestione delle risorse da parte degli enti locali, che gia' sono stati fortemente penalizzati dall'assoggettamento al sistema della tesoreria unica, dalle misure in materia di controllo di cassa, dalla riduzione dei trasferimenti erariali, dall'aumento delle spese, che si e' verificato a seguito del trasferimento di competenze operato dalle \"leggi Bassanini\", e si trovano in gravi difficolta' soprattutto in riferimento alla erogazione dei servizi essenziali. Tutto questo, se non si procede ad una modifica del sistema, comportera' per gli stessi enti la necessita' di aumentare le imposte locali da cui derivera' un inevitabile aumento della pressione fiscale; dal dibattito di questi anni sulla riforma dello Stato in senso federale e' emerso che vi e' molta confusione in merito al concetto di federalismo ed in particolare in merito alle direzioni dei flussi fiscali di un sistema federale concretamente applicabile alla situazione italiana; impegna il Governo: 1) a realizzare un vero federalismo fiscale che consenta l'inversione dei flussi di denaro derivanti dall'imposizione fiscale e tributaria, attribuendo direttamente agli enti locali e alle regioni le entrate, senza passare attraverso il sistema delle addizionali e delle partecipazioni, in modo che, a regime e al termine di un piano pluriennale, il sistema \"comuni-province-regioni\" sia in grado di disporre e gestire almeno il 70 per cento delle imposte e delle tasse pagate; 2) a correggere le previsioni contenute nel documento di programmazione economico finanziaria nell'ambito della politica per lo sviluppo del Mezzogiorno, evitando la prosecuzione degli interventi di tipo assistenzialista e prevedendo, invece, 1' incentivazione degli investimenti nelle regioni meridionali attraverso l'istituzione delle \"gabbie salariali\"; 3) a procedere ad una immediata modifica della normativa in materia di controllo di cassa al fine di evitare eccessive penalizzazioni degli enti locali, i quali devono far fronte ai crescenti costi derivanti dallo sviluppo del territorio e dall'adempimento delle funzioni, sempre maggiori, conseguenti dall'applicazione delle leggi \"Bassanini\"; 4) a prevedere l'esclusione dal campo di applicazione dell'IVA di tutte le operazioni effettuate dagli enti locali e di quelle realizzate nei loro confronti; 5) a realizzare, nel breve periodo, una riduzione significativa del prelievo fiscale, sia per le famiglie che per le imprese, e soprattutto prevedere, negli interventi per lo sviluppo delle attivita' produttive, agevolazioni fiscali a favore delle imprese operanti nelle aree del Nord, al fine di promuovere il recupero della competitivita' delle nostre imprese, consentire alle imprese medesime di continuare ad operare nelle aree nelle quali l'attivita' produttiva e' da sempre localizzata e contrastare il fenomeno, altrimenti inevitabile, della \"fuga degli investimenti all'estero\", recuperando le risorse finanziarie necessarie attraverso una effettiva riduzione degli sprechi nella gestione dell'apparato pubblico; 6) ad adottare, al fine di procedere ad un rilancio occupazionale, specifici interventi volti a: riorganizzare in modo coordinato il mercato del lavoro restituendogli la necessaria flessibilita'; ridurre i contributi a carico dei lavoratori dipendenti neoassunti dalle piccole e medie imprese di tutta Italia, e non solo del Mezzogiorno; promuovere attivita' ispettive nelle regioni a piu' alto tasso di lavoro sommerso; rivedere complessivamente la normativa sulle sottocontribuzioni e sulle contribuzioni figurative, sulle indennita' di disoccupazione, con particolare riguardo ai periodi minimi previsti per il bracciantato agricolo ed altre categorie; snellire le procedure di costruzione e gestione delle cosiddette \"Agenzie per il lavoro interinale\"; incoraggiare il lavoro autonomo, incentivando il passaggio di generazione; semplificare l'iter procedurale per le richieste di accesso agli incentivi pubblici da parte delle piccole e medie imprese, prevedendo la possibilita' di scegliere un \"pacchetto\" di aiuti mirato alle esigenze di ciascuno spendendo meno tempo e denaro in servizi di consulenza per la preparazione delle varie richieste; 7) ad elaborare una riforma equa del sistema previdenziale che preveda politiche di incentivazione all'adozione di forme privatistiche di assicurazione previdenziale ed assistenziale, consistenti in una minore pressione fiscale e contributiva sui lavoratori, al fine di lasciare nella loro disponibilita' le risorse finanziarie necessarie per accedere ai fondi pensione volontari ed altre forme di assicurazione personalizzate, e che garantisca il diritto acquisito dei lavoratori con versamenti di almeno trentacinque anni di contributi e la intensificazione delle verifiche per le false pensioni di invalidita'; 8) a prevedere che, in sede di definizione della riforma dell'assistenza sociale, siano garantite agli enti locali e alle regioni le risorse finanziarie necessarie a far fronte alle nuove funzioni ad essi trasferite; 9) in un ottica di sviluppo e crescita economica delle piccole imprese e della relativa tutela dei consumatori finali, ad attivarsi, al fine di promuovere una sollecita applicazione della proposta di direttiva comunitaria inerente la riduzione dell'aliquota IVA, per consentire l'introduzione nell'ordinamento italiano di un'aliquota ridotta senza esclusione di alcun settore rientrante nei servizi ad alta intensita' di manodopera forniti direttamente al consumatore finale e prioritariamente a carattere locale; 10) a prevedere agevolazioni fiscali finalizzate al recupero del patrimonio edilizio esistente e all'emersione del lavoro nero, attuando, in conformita' alle nuove proposte avanzate in sede di Unione europea, una consistente riduzione dell'IVA sugli interventi di ristrutturazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria, associandola alla proroga delle agevolazioni IRPEF prevista per gli anni 1998 e 1999; 11) a prevedere che gli interventi per lo sviluppo delle infrastrutture siano effettuati non solo nelle regioni del Mezzogiorno, ma anche nelle regioni del Nord, potenziando e valorizzando la rete viaria e ferroviaria esistente, cominciando ad avviare, entro la fine dell'anno 2000, come minimo, i seguenti lavori: le grandi direttrici viarie e ferroviarie da anni promesse, come l'asse pedemontano ed in particolare la \"Pedemontana Lombarda\", la \"Pedemontana Veneta\" e la prosecuzione a nord della \"Valdastico\"; i trafori dello Spluga e della Val Chiavenna-Val Mesolcina; il raddoppio dei collegamenti Milano-Bergamo; il completamento della Asti-Cuneo; il progetto \"alta capacita'\", nonche' il corridoio plurimodale n. 5 (Venezia-Trieste-Lubiana-Budaspest-Kiev); il potenziamento del canale navigabile Milano-Cremona-Po; le strutture primarie e secondarie necessarie al trasporto merci, quali gli interporti, i centri merci, le piattaforme logistiche ed i retroporti; 12) ad adottare le opportune misure volte a trasferire alle regioni l'intera accisa sulla benzina e sulla benzina senza piombo per autotrazione, affinche' le regioni medesime possano adeguatamente provvedere alla manutenzione e alla gestione delle strade trasferite, nonche' alla costruzione di nuovi tratti, in applicazione delle \"leggi Bassanini\"; 13) ad assumere le opportune iniziative nel processo di privatizzazione che possano permettere l'attuazione dell'idea di \"capitalismo democratico\" per arrivare all'apertura del mercato e all'incentivazione dell'azionariato diffuso, alla piena liberta' degli imprenditori, in un regime di concorrenza, evitando la formazione di monopoli o oligopoli privati, soprattutto attraverso il rafforzamento della normativa antitrust, in particolare nel settore dei mass media; 14) a consentire alle regioni e agli enti locali di espletare le funzioni in materia di agricoltura a loro trasferite dalla legge n. 59 del 1997, prevedendo la chiusura dell'attuale Ministero e il trasferimento delle sue funzioni alle regioni; 15) ad adottare le opportune misure dirette a consentire la realizzazione di nuovi depuratori ed il potenziamento di quelli gia' esistenti al fine di risolvere i problemi dell'inquinamento delle risorse idriche concentrate soprattutto nelle regioni del Nord, con particolare riferimento al bacino idrografico del fiume Po; 16) ad adottare tutte le misure dirette alla soppressione della tesoreria unica, la quale riduce l'operativita', l'efficienza e la responsabilizzazione degli enti locali, ed alla rinegoziazione dei mutui degli enti locali con la Cassa depositi e prestiti, visto che a tutt'oggi per molti enti locali il tasso di interesse sui mutui contratti con la medesima Cassa risulta essere pari o superiore al limite minimo determinato ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108, \"disposizioni in tema di usura\"; 17) a trasferire agli enti locali i beni immobili demaniali dello Stato non piu' utilizzati per i fini istituzionali; 18) a prevedere che, in sede di definizione della riforma dell'assistenza sociale, siano garantite agli enti locali e alle regioni le risorse finanziarie necessarie a far fronte alle nuove funzioni ad essi trasferite. (6-00110)" . "CAVALIERE ENRICO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "GRUGNETTI ROBERTO (MISTO)" . . "PITTINO DOMENICO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . "BOSCO RINALDO (LEGA FORZA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . . . . .