INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08626 presentata da BONO NICOLA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20001213
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Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: sabato 19 agosto 2000, nell'ultimo giorno di viaggio per turismo a San Pietroburgo la signora Domenica Giandomenico di anni 69, fino a quel momento in normale stato di salute, veniva colpita da infarto acuto del micardio e quindi ricoverata al reparto di terapia intensiva dell'ospedale Prokovsckaja-infarkta-Miokarda, in pericolo di morte; per assistere il loro familiare, che non parlava ne' russo ne' inglese, il figlio e la nuora si trattenevano percio' a San Pietroburgo; i visti di soggiorno turistico scadevano il giorno dopo, domenica 20 agosto 2000 mentre il pomeriggio del sabato 19 agosto il consolato d'Italia era chiuso; tempestivamente il lunedi' mattina, all'apertura del consolato generale d'Italia a San Pietroburgo, il figlio e la nuora della signora Giandomenico, si recavano dal responsabile del consolato dottor Renzo Oliva, per chiedere; il prolungamento dei tre visti scaduti dalla mezzanotte del giorno prima, per non incorrere nel reato di immigrazione clandestina; l'indicazione di un interprete a pagamento; qualsiasi suggerimento utile in un caso di tale gravita', che vedeva il loro parente in pericolo di morte, anche per lenire le gravissime difficolta' materiali della famiglia, come ad esempio, l'organizzazione del rientro in Italia con un'aerombulanza; incredibilmente il dottor Renzo Oliva avrebbe consigliato di rivolgersi ad un'agenzia turistica, non essendo in grado di assicurare - a suo dire - neanche un tempestivo rilascio del rinnovo dei visti; inoltre, nei successivi colloqui intrattenuti con il citato funzionario, i congiunti della signora Giandomenico hanno registrato un atteggiamento gratuitamente ostruzionistico, manifestato con il rifiuto di effettuare la richiesta di un aereo militare, ovviamente a titolo oneroso, peraltro pronto ad essere messo a disposizione grazie all'intervento dei parenti della signora in Italia e costringendo di fatto ad organizzare il rientro, dopo dieci giorni, con un aereo privato italiano e una spesa di ben 32 milioni; inoltre, costringeva i parenti della signora Giandomenico a recarsi quattro volte al Consolato per portare sempre nuovi e diversi documenti per la concessione del visto per il cardiologo e l'infermiera di San Pietroburgo, necessari all'assistenza in volo dell'inferma; di fatto i familiari della signora infartuata sono stati lasciati totalmente privi di assistenza e costretti ad un defatigante e costosissimo "fai da te" consistente: nel prolungamento dei visti in Russia; nell'ingaggiare un interprete e un autista; nell'organizzare il rientro dell'inferma con un'aeroambulanza italiana, fornita di medico italiano e di attrezzature mediche e diagnostiche a bordo; nella predisposizione dei visti per l'Italia per un cardiologo russo e un'infermiera di rianimazione; nell'ottenere le autorizzazioni per sorvolare lo spazio aereo russo; nella predisposizione del rapido passaggio in aeroporto; nell'organizzazione del trasporto dall'ospedale russo all'aeroporto di San Pietroburgo; il tutto con una spesa documentata di circa sessanta milioni e senza il minimo aiuto da parte del Consolato generale d'Italia; la signora Giandomenico ora e' fuori pericolo e i cardiologi italiani si sono complimentati per le ottime cure che ha ricevuto -: quale valutazione ritenga dare dell'incredibile e cinico disinteresse del Funzionario preposto al rilascio dei visti del Consolato d'Italia a San Pietroburgo e se ritenga possibile che nel suggerimento di rivolgersi alle agenzie di viaggio, si concretizzi tutta l'assistenza che e' fornita dalle nostre rappresentanze consolari all'estero ai cittadini italiani e alle loro famiglie, specie nel caso in cui sono colpiti da gravissime patologie come quella di cui e' stata vittima la signora Giandomenico; se l'allucinante vicenda non sia ritenuta meritevole di presentazione alla signora Giandomenico ed ai suoi familiari di scuse ufficiali e, se previsto, anche dell'eventuale rimborso delle spese sostenute in piu' a causa della mancata assistenza; se non ritenga disporre ogni opportuno accertamento circa la funzionalita', correttezza ed efficienza del consolato d'Italia a San Pietroburgo, ed eventualmente ne ricorrano i presupposti, avviare ogni opportuno, quanto esemplare provvedimento disciplinare; quali altre iniziative intenda assumere per garantire la massima possibile efficienza delle nostre rappresentanze diplomatiche, soprattutto in termini di assistenza ai nostri connazionali all'estero e scongiurare, in futuro, il ripetersi di episodi come quello cui sono incorsi la signora Giandomenico e i suoi familiari. (5-08626)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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BONO NICOLA (ALLEANZA NAZIONALE)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
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