INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08177 presentata da COSTA RAFFAELE (FORZA ITALIA) in data 20000919
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_08177_13 an entity of type: aic
Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che: dopo l'avvio della privatizzazione (auspicata da molti e sicuramente opportuna) l'ENEL ha colto ingiustificatamente l'occasione per ridurre drasticamente la presenza delle strutture, e del personale, quasi esclusivamente sul territorio piemontese, con la soppressione o il trasferimento di molte attivita'; il Piemonte rispetto ad altre regioni italiane, sembra essere particolarmente colpito da queste ristrutturazioni, con la chiusura o la riduzione di uffici commerciali, tecnici, agenzie, centri operativi, squadre di pronto intervento; ultima, in ordine di tempo, dovrebbe essere la chiusura del posto di teleconduzione (P.T.) di Magliano Alpi (uno dei due presenti in Piemonte, l'altro di cui e' anche prossima la chiusura, si trova a Verampio, nell'area di Domodossola) che dovrebbe avvenire entro il 2001 o il 2002, con il trasferimento di tutte le attivita' svolte da questi posti di teleconduzioni a strutture simili, ma, in altre parti d'Italia (Sondrio, Parma, Vado Ligure); attualmente, il posto di teleconduzione di Magliano Alpi, si occupa dell'esercizio di oltre ottanta impianti idroelettrici situati nelle province di Torino, Cuneo, Alessandria e in tutta la Liguria; per effetto della privatizzazione, questi impianti sono stati assegnati a tre societa' del gruppo Enel spa: alla societa' Interpower: tutte le centrali idroelettriche della Liguria, che saranno gestite da un centro operativo a Vado Ligure; alla societa' Erga: quasi tutte le centrali idroelettriche di piaccola e, alcune, di media potenza, che saranno gestite da un centro operativo nell'area di Parma; alla societa' Enel Produzione: i rimanenti impianti (circa 18) di media e grande potenza situati, alcuni, in provincia di Torino e, per la maggior parte, in provincia di Cuneo. Tra questi, in particolare, Entracque, il piu' grande d'Italia e fino a poco tempo fa d'Europa; gli impianti liguri saranno gestiti da una struttura in Liguria, mentre quelli piemontesi saranno divisi tra l'Emilia e la Lombardia; la Valle d'Aosta per accordi 'particolarissimi' con l'ENEL, manterra' un proprio posto di teleconduzione a Pont S. Martin per l'esercizio dei 26 impianti della regione; tutte queste strutture sono importantissime per la produzione di energia elettrica, attivita' primaria dell'Enel, e sono legate a dighe altrettanto importanti: Chiotas e Piastra (Entracque), Castello (Casteldelfino), Moncenisio, che invasano decine di milioni di metri cubi d'acqua e, in normali condizioni di servizio ed atmosferiche non costituiscono pericolo alcuno ma che vanno adeguatamente controllate; al di la' del normale esercizio, il posto di teleconduzione svolge, forse, il suo servizio piu' importante nella gestione degli eventi di piena, dove funziona come primo centro per il controllo degli eventi avendo la visualizzazione continua dell'andamento degli invasi, dell'incremento delle portate dei corsi d'acqua nei bacini e, qualora questi raggiungano livelli pericolosi, si sviluppano tutte le procedure per la messa in sicurezza degli impianti funzionando percio' come punto di riferimento per le autorita' preposte all'intervento in situazioni di pericolo (Vigili del fuoco, autorita' pubbliche, forze dell'ordine, etc.); la storia recente dimostra che le piene disastrose, soprattutto in provincia di Cuneo, non sono eventi rarissimi (novembre 1994, ottobre 1996, giugno 2000) percio' il posto di telecomunicazioni oltre al normale servizio per l'Enel, svolge anche l'importantissimo compito di struttura di controllo per situazioni che, se non evidenziate in tempo, possono diventare drammatiche; tutto questo e' possibile, anche, per l'esperienza delle persone che operano al posto di teleconduzione di Magliano Alpi e che hanno formato la loro professionalita' e la loro conoscenza, in decenni di lavoro nei vari impianti delle valli cuneesi e possono, a volte, conoscere situazioni di pericolo prima che queste siano evidenziate dal sistema strumentale, con evidenti vantaggi per la prevenzione di una parte del danno; inoltre, la citata struttura, ha anche funzione di collettore per i dati meteonivometrici rilevati dalle stazioni delle dighe, e trasmessi alla regione Piemonte, per gli avvisi (telefax) provenienti dalle prefetture e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, indicanti il peggioramento delle condizioni meteorologiche avvisando di cio' i reparti operativi interessati per un rapido intervento in caso di pericolo; che ha infine la gestione di buona parte delle servitu' idriche nei confronti di acquedotti, consorzi irrigui, industrie, ... trasferire tutte queste funzioni a Sondrio e Parma significa lasciare in condizioni di pericolo un'area geograficamente molto vasta e con corsi d'acqua importanti (Gesso, Stura di Demonte, Tanaro, Po) che possono diventare molto pericolosi, in condizioni critiche, con gravi conseguenze per l'ambiente e per le persone -: se i citati fatti e le indicate prospettive siano note al Governo; come il Governo (che sta autorizzando l'Enel ad ingiustificati aumenti delle bollette gia' onerose come in nessun altro paese europeo) intenda intervenire perche' la politica in genere utile dei tagli non sia questa volta indiscriminata e non colpisca unita' fortemente produttive, non avvenga a danno quasi esclusivo della comunita' piemontese ed a favore di societa' dai connotati e dai compiti molto dubbi (Interpower, Erga, Enel Produzione); come si potra' invitare ed indurre l'Enel a correggere le scelte che contrastano con l'interesse generale. (5-08177)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08177 presentata da COSTA RAFFAELE (FORZA ITALIA) in data 20000919
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COSTA RAFFAELE (FORZA ITALIA)