INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07830 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120918

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-07830 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 18 settembre 2012, seduta n.687 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: il 3 aprile 2011 la prima firmataria del presente atto si e' recata in visita ispettiva presso la casa circondariale di Giarre (Catania), accompagnata da Gianmarco Ciccarelli (Radicali Catania); la delegazione, ricevuta e accompagnata nel corso della visita dall'assistente capo di polizia penitenziaria Giovanni Farruggia, ha constatato la seguente situazione: la guardiola di vigilanza posta all'ingresso del carcere (la cosiddetta «block house» dove si svolge il primo filtro all'accesso della struttura) non e' presidiata da alcun agente, a causa della carenza di personale; secondo quanto riferito dall'assistente capo Farruggia, la carenza di agenti di polizia penitenziaria e' una delle maggiori criticita' dell'istituto: «stamattina siamo in sei, ma di pomeriggio saremo ancora di meno; il nostro e' un lavoro di responsabilita', noi agenti stiamo prendendo la strada dell'ansia, ma il Ministero da qualche anno a questa parte non ci sente; se qualcuno sta male devo chiamare il 118, ma dove sono gli uomini per fare uscire un detenuto?»; gli agenti effettivamente in servizio sono 32 (fra titolari e distaccati da altri istituti), a fronte di circa 50 agenti previsti dalla pianta organica; la marcata carenza di personale di polizia penitenziaria, oltre a determinare condizioni di notevole disagio fisico e fortissimo stress psicologico per gli agenti, incide sulla sicurezza dell'istituto e sulle attivita' trattamentali dei detenuti, che risultano fortemente ridotte; alla carenza di personale di polizia penitenziaria si affianca il mancato funzionamento dei dispositivi di videosorveglianza; «in questo momento non funzionano le telecamere e nemmeno i monitor: prima hanno rubato Sant'Agata, poi hanno messo le grate!», afferma l'assistente capo Farruggia, per sottolineare l'assenza di sorveglianza e la schizofrenia di un sistema incapace di assicurare condizioni di sicurezza; la cinta muraria esterna si presenta scrostata e in fase di ristrutturazione; «questo carcere e' stato aperto meno di vent'anni fa, ma e' una delle cosiddette carceri d'oro, e' stato costruito con cemento impoverito, e le condizioni strutturali sono pessime perche' raramente si fanno opere di manutenzione», afferma Farruggia; la guardiola di sorveglianza all'ingresso (la cosiddetta «block house») presenta umidita' sul tetto; prima di entrare negli ambienti detentivi e incontrare le persone ristrette, si uniscono alla delegazione il vicesindaco di Giarre Leo Cantarella e l'assessore comunale Giuseppe Cavallaro; «abbiamo promosso alcune iniziative, attivita' ricreative e spettacoli musicali, sia noi che l'Amministrazione provinciale», dice il vicesindaco Cantarella; «questo carcere e' troppo distaccato dalla realta' esterna, il reinserimento dopo la detenzione e' un aspetto problematico», afferma l'assessore Cavallaro; «parliamoci chiaramente: qui e' una discarica sociale», sottolinea l'assistente capo Farruggia; la casa circondariale di Giarre non dispone di un'area verde attrezzata per lo svolgimento dei colloqui dei detenuti con i familiari minorenni; l'assistente capo Farruggia evidenzia l'assenza di una fermata dell'autobus in prossimita' del carcere, con conseguente disagio per i familiari delle persone detenute; la casa circondariale di Giarre nasce, in origine, come struttura a custodia attenuata destinata ad ospitare detenuti tossicodipendenti; oggi la struttura ospita anche detenuti in regime di media sicurezza; i detenuti presenti sono circa 100, a fronte di una capienza regolamentare di circa 60 posti, secondo quanto riferito dagli agenti; le celle hanno una dimensione di 16 metri quadrati, ospitano al massimo 3 detenuti e sono tutte provviste di doccia al loro interno; le ore d'aria sono 4, due al mattino e due al pomeriggio; i detenuti stranieri presenti, perlopiu' sfollati da istituti del nord Italia, sono circa 40; l'assistenza sanitaria e' assicurata da una guardia medica dalle 14.00 alle 20.00; di mattina e' presente il dirigente sanitario; l'infermiere e' presente la mattina e il pomeriggio; nelle ore notturne, in caso di necessita', viene chiamata la guardia medica esterna; se e' necessario ricoverare un detenuto in una struttura esterna, per la traduzione e per il piantonamento possono esserci problemi legati alla carenza di agenti di polizia penitenziaria; molti detenuti presentano problemi di tipo psichiatrico; nella sezione B sono presenti 22 detenuti in regime di custodia attenuata; i detenuti presenti in questo reparto scontano una condanna definitiva; le porte delle celle sono aperte dalle 8.30 alle 19.00; all'interno della sezione e' presente un piccolo laboratorio per la decorazione della ceramica; alcuni detenuti raccontano di aver partecipato ad un corso di vasai: i vasi realizzati sono stati esposti in una mostra realizzata in una sala messa a disposizione dal comune di Giarre, e il ricavato e' stato donato agli extracomunitari; i detenuti lamentano l'assenza di una palestra: «non ci sono i fondi per allestirla», spiegano gli agenti; ai detenuti e' consentito giocare a pallone per tre volte alla settimana; all'interno del carcere c'e' un teatro che pero', a detta dei detenuti, nell'ultimo periodo non e' piu' stato utilizzato; i detenuti che lavorano sono pochi, e lamentano la limitatezza dei fondi per le mercedi: «io sono lavorante in cucina e guadagno 30 euro al mese, non mi bastano nemmeno per le sigarette», afferma un detenuto; il rapporto con gli agenti di polizia penitenziaria e' buono, sottolineano i detenuti; un grave problema, a detta dei detenuti, e' il rapporto con il magistrato di sorveglianza: «l'ultima volta l'ho visto un anno e mezzo fa», dice un detenuto; «il magistrato di sorveglianza non funziona, e' assente», conferma un altro; i detenuti sottolineano il disagio a cui vanno incontro, in occasione dei colloqui, i familiari non forniti di automobile: «non c'e' una fermata dell'autobus vicino al carcere, le nostre famiglie devono percorrere un chilometro e mezzo in salita per arrivare dal carcere alla strada nazionale»; i detenuti manifestano gratitudine per la visita: «quel poco di umanita' che ci mostrate voi radicali e' l'unico filo di speranza; mandate a Pannella un bacione da parte dei ragazzi di Giarre»; e ancora: «qui RadioRadicale purtroppo non si prende, e' possibile fare qualcosa?»; nella sezione A, che si sviluppa su due piani, sono ristretti detenuti comuni in regime di media sicurezza; in ciascuna cella e' presente un letto a castello a 3 piani; la delegazione ha incontrato i detenuti di questo reparto nel cortile-passeggio; nel corso del colloquio con i detenuti, si presenta il dottor Sebastiano Russo, dirigente sanitario della casa circondariale; i detenuti lamentano disagi per la mancanza di acqua calda («quando c'e', e' soltanto per mezz'ora al giorno»); problemi nel rapporto con il magistrato di sorveglianza; assenza di attivita' («non c'e' la scuola superiore, non ci sono corsi, il teatro a malapena l'abbiamo intravisto, senza fare nulla il reinserimento e' un'utopia»); lamentano inoltre il fatto che l'amministrazione del carcere fornisca gratuitamente soltanto mezzo litro di detersivo ogni due mesi e una spugnetta: «tutto il resto dobbiamo acquistarlo di tasca nostra, anche i sacchetti per la spazzatura», affermano i detenuti; la carenza di risorse economiche, anche per fare fronte ad esigenze primarie, viene sottolineata dall'assistente capo Farruggia, che afferma: «non abbiamo fondi, a volte il Lysoform lo porto io da casa»; i prezzi del sopravvitto, a detta dei detenuti, sono superiori a quelli di mercato («un bagno schiuma Neutro Roberts da 750 ml lo paghiamo 3,85 euro»); C.S. nato a Napoli il 18 dicembre 1975, racconta di aver chiesto un trasferimento per stare piu' vicino alla sua famiglia, che non vede da molto tempo: «non faccio un colloquio da circa 2 anni, ho tre figli e mia madre ha problemi di salute; prima stavo nel carcere di Secondigliano, poi mi hanno trasferito a Ragusa e adesso sono qui a Giarre»; C.S. lamenta il fatto di aver chiesto, da circa 2 anni, di poter fare le analisi del sangue, senza che ancora il prelievo sia stato effettuato; anche G.A., nato a Napoli l'11 gennaio 1970 e padre di tre figli minorenni, vorrebbe essere trasferito in un istituto campano per poter stare piu' vicino alla famiglia («mia figlia ha un linfoma, non ce la faccio a stare lontano da lei»); D.M., detenuto marocchino nato il 23 novembre 1980, e' stato trasferito a Giarre nel marzo 2010 dal carcere milanese di Opera; D.M lamenta il fatto di non aver ricevuto il sussidio di disoccupazione che aveva chiesto durante la detenzione nel carcere di Milano: «avevo fatto domanda a Opera, l'INPS ha pagato tutti quelli che, come me, avevano fatto richiesta, perche' a me i soldi non sono stati dati? Perche' mi hanno mandato qua?», si chiede; S.O. nato a Siracusa il 15 giugno 1977, non sa per quale ragione sia stato diminuito, dal settembre del 2010, il numero delle telefonate e dei colloqui allo stesso consentiti: «prima facevo 6 colloqui e 4 telefonate ogni mese, cosi' come tutti gli altri detenuti; da 8 mesi invece posso fare soltanto 4 colloqui e 2 telefonate, per quale motivo non e' dato saperlo, il direttore non mi ha dato alcuna motivazione valida»; M.V. e' detenuto che lavora come barbiere per 30 euro al mese, «ma da 7 mesi non mi pagano», lamenta; molti detenuti lamentano l'assenza dell'educatore («l'educatore non si vede mai»); K.G. nato a Tunisi il 24 febbraio 1972, e' un detenuto tossicodipendente sottoposto a trattamento metadonico, ormai prossimo alla liberazione per fine pena («mi hanno accettato in una comunita' a Milano, ma non ho i soldi per il biglietto del treno»); l'infermeria della casa circondariale di Giarre non e' dotata di defibrillatore; un intervento chirurgico previsto per un detenuto in data 1 o aprile e' stato rinviato a causa della carenza di personale di polizia penitenziaria, secondo quanto riferito dal dirigente sanitario; l'assistente capo di polizia penitenziaria F.T., nato in Germania il 26 settembre 1968 e residente a Marianopoli (Caltanissetta), vorrebbe essere trasferito in un istituto della provincia di Caltanissetta: «vivo una situazione di fortissimo disagio, sono veramente disperato, sono in servizio da 21 anni e da 18 anni faccio il pendolare, non ce la faccio piu' a fare 160 km al giorno» -: se siano a conoscenza dei fatti descritti in premessa; cosa intenda fare il Ministro della giustizia: a) per ripristinare i dispositivi di sicurezza dell'istituto di Giarre; b) per colmare il deficit di organico della polizia penitenziaria; c) per riportare alla capienza regolamentare i posti detentivi; d) per offrire concrete possibilita' di lavoro ai 100 detenuti presenti; e) per assicurare la manutenzione degli edifici; f) per assicurare l'erogazione acqua calda; g) per allestire un'area verde per lo svolgimento dei colloqui dei detenuti con i familiari minorenni; h) per dotare i detenuti di generi per la pulizia delle celle; i) per controllare i prezzi praticati all'interno dell'istituto per la vendita ai detenuti di generi di varia natura; l) per dotare l'istituto di una palestra adeguatamente attrezzata, magari in sinergia e in collaborazione con gli enti istituzionali locali; m) per fare in modo che i detenuti provenienti da altre regioni scontino la loro pena in istituti piu' vicini ai loro congiunti, come previsto dall'ordinamento penitenziario; n) per incrementare il numero degli educatori; cosa intendano fare, per quanto di competenza, i Ministri interrogati per assicurare il diritto alla salute dei detenuti e per scongiurare eventi critici e/o drammatici causati dalla penuria di personale medico h 24 e dall'assenza di strumentazioni di primo soccorso come il defribillatore; quali iniziative di propria competenza intenda assumere il Ministro della giustizia, in relazione alle criticita' rappresentate in premessa con riferimento al ruolo della magistratura di sorveglianza. (5-07830)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07830 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120918 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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