INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06411 presentata da PRESTIGIACOMO STEFANIA (FORZA ITALIA) in data 19990628

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Ai Ministri dell'interno e degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: l'11 maggio del 1998 la cittadina somala Mudir Kalifa Abade detta Sharifa venne arrestata con la gravissima accusa di essere trafficante di bambini, accusa infamante rivelatasi poi falsa come hanno dimostrato i test del DNA effettuati sulla donna e i due bambini che erano con lei, risultati essere suo figlio e suo nipote e che Sharifa e' stata ingiustamente detenuta per circa 6 mesi; inoltre il 4 maggio scorso Sharifa ha subi'to un incidente stradale, e' stata a lungo ricoverata in ospedale ed oggi si trova a Monza in una abitazione privata, ancora immobilizzata e quindi impossibilitata a muoversi; la donna ha chiesto da settimane di essere trasferita, in base agli accordi di Dublino, a Londra dove risiede la sua famiglia pronta ad accoglierla e curarla, avvalendosi del riconoscimento dello status di rifugiato; per ottenere tale riconoscimento le legge prevede che l'interessato si rechi a Roma per essere ascoltato dalla "Commissione Centrale per il riconoscimento dello stato di rifugiato"; la donna non puo' recarsi a Roma perche' impossibilitata a muoversi; non puo' richiedere di essere ascoltata a Monza in quanto per tale richiesta e' necessario esibire la cartella clinica dell'Ospedale di Monza attestante le condizioni di salute; non puo' richiedere personalmente la cartella in quanto a letto ingessata; non puo' delegare una terza persona al ritiro della cartella perche' sprovvista di documenti ed analfabeta; l'Ospedale di Monza non puo' fornire i dati relativi alla donna perche' la legge sulla privacy glielo impedisce; il diritto di asilo puo' essere considerato, a norma dell'articolo 10 della Costituzione un diritto soggettivo perfetto nei confronti dello straniero ammesso a soggiornare in territorio dello Stato e che la stessa norma e' immediatamente precettiva -: se lo Stato italiano, che gia' nei confronti di Sharifa ha gravi colpe avendola ingiustamente accusata di un crimine orrendo ed averla ingiustamente detenuta ed umiliata deve ritenersi responsabile di un altro crimine nei confronti di questa donna rendendole impossibile il ricongiungimento con i familiari e la necessaria assistenza; perche' non sono state superate le pastoie burocratiche che impediscono che la commissione per lo status di rifugiato ascolti Sharifa a domicilio; quali interventi immediati si intendono attuare per evitare che l'immagine internazionale dell'Italia venga ancora una volta macchiata da un comportamento che si e' rivelato sollecito e spietato nell'errore e si sta rivelando lento, macchinoso, discriminatorio quando si tratta di sanare un torto commesso nei confronti degli elementari diritti umani di una cittadina straniera. (5-06411)
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PRESTIGIACOMO STEFANIA (FORZA ITALIA) 

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