. "TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . . "0"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06224 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120221"^^ . . . . . "BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . "20120221-" . "2014-05-15T02:45:56Z"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06224 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI martedi' 21 febbraio 2012, seduta n.589 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: Terna s.p.a. e' gestore della rete di trasmissione nazionale (RTN) che costituisce la rete elettrica ad alta e altissima tensione su tutto il territorio nazionale alla quale afferiscono, tanto gli elettrodotti ad alta tensione (AT) ed altissima tensione (AAT), quanto le stazioni elettriche (SE) di smistamento nonche' le stazioni elettriche di trasformazione da alta e ad altissima tensione (AT/AAT). In maniera semplificata, e' come se gli elettrodotti rappresentassero le «linee» della rete e le stazioni elettriche i «nodi» della rete; Terna si definisce committente/proprietaria delle stazioni elettriche in questione e ne chiede puntualmente la voltura (anche se l'autorizzazione avviene in capo ad altro soggetto) a riprova, a giudizio degli interroganti, che sono opere della Rtn; la normativa in materia di procedimenti autorizzativi delle suddette stazioni, viene individuata nell'articolo 12, comma 3, del decreto legislativo n. 387 del 2003 il quale prevede che «La costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione, come definiti dalla normativa vigente, nonche' le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla regione o altro soggetto istituzionale delegato dalla regione, nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico...»; l'articolo 1-octies del decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105 «Misure urgenti in materia di energia», convertito con la legge 13 agosto 2010, n. 129, stabilisce, in materia di «Opere connesse agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili» che «Le opere connesse e le infrastrutture indispensabili di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, comprendono le opere di connessione alla rete elettrica di distribuzione e alla rete di trasmissione nazionale necessarie all'immissione dell'energia prodotta dall'impianto come risultanti dalla soluzione di connessione rilasciata dal gestore di rete»; occorre tenere infatti presente che ogni societa' proponente un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, con potenza superiore a 10 megawatt deve chiedere la connessione alla societa' Terna s.p.a. che possiede e gestisce la rete di trasmissione nazionale (RTN) e che e' tenuta a rilasciare una soluzione di connessione denominata «preventivo di connessione» e tecnicamente definito STMG (soluzione tecnica minima generale). In tale documento vengono specificatamente indicate, da Terna, quali sono le opere di connessione distinguendole tra «impianto di utenza per la connessione» ed «impianto di rete per la connessione» attenendosi a quanto prevede l'Autorita' per l'energia elettrica e il Gas (AEEG) che, con deliberazione 23 luglio 2008 - Arg/elt/99/08, ha chiarito che l'impianto di utenza per la connessione insieme all'impianto di rete per la connessione costituiscono l'intero impianto di connessione - allegato A, articolo 1, comma 1.1, lettere p), q), r); in materia e' poi sopraggiunto l'articolo 3, comma 3, del decreto ministeriale 10 settembre 2010 nel quale si precisa che una stazione di raccolta puo' trovarsi nell'autorizzazione unica del generico impianto fotovoltaico/eolico, se specificatamente inserita nel preventivo di connessione; esaminando una serie di preventivi di connessione, risulta che viene citata la stazione elettrica, ma il preventivo riguarda solo: l'elettrodotto di 150 kV che rappresenta l'impianto di utenza per la connessione; lo stallo di collegamento nelle stazione elettrica delle RTN che rappresenta l'impianto di rete per la connessione che rappresenta una piccola parte dell'intera stazione; in base all'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, «I gestori di rete, per la realizzazione di opere di sviluppo funzionali all'immissione e al ritiro dell'energia prodotta da una pluralita' di impianti non inserite nei preventivi di connessione, richiedono l'autorizzazione con il procedimento di cui all'articolo 16, salvaguardando l'obiettivo di coordinare anche i tempi di sviluppo delle reti e di sviluppo degli impianti di produzione»; in quanto opere della Rtn, le stazioni elettriche dovrebbero inoltre essere presenti nel piano di sviluppo (PdS) approvato dal Ministro dello sviluppo economico, come prevedono l'articolo 9, comma 1, lettera d), del decreto del Ministero delle attivita' produttive 20 aprile 2005, l'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 e, da ultimo, anche l'articolo 36, comma 12, del decreto legislativo n. 93 del 1 o giugno 2011; il suddetto piano di sviluppo (PdS) della rete di trasmissione nazionale (RTN) e' un documento che deve essere predisposto annualmente ed essere approvato dal Ministero dello sviluppo economico prima che le opere elettriche (nella fattispecie stazioni elettriche trasformazione) siano autorizzate. Inoltre, tale piano di sviluppo deve essere sottoposto annualmente a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, prima del decreto liberalizzazioni (articolo 23 del citato decreto) che introduce invece il concetto di assoggettabilita' alla valutazione ambientale strategica; in Puglia e' accaduto che, su richiesta dell'Agrienergy di Bari s.r.l, la regione Puglia (determinazione dirigenziale del servizio energia, reti e infrastrutture materiale per lo sviluppo - n. 219 del 30 settembre 2010, pubblicata sul BURP n. 161 del 21 ottobre 2010) nel rilasciare l'autorizzazione unica per un impianto fotovoltaico di circa 10 mega watt (9,936 mega watt) alla suddetta societa', (autorizzazione poi annullata in autotutela, successivamente ritornata efficace e oggi nuovamente in fase di riesame da parte della regione Puglia) ha autorizzato anche la stazione elettrica di Terna in agro di Spinazzola (capacita' di 1000 mega watt), nella provincia di Barletta-Andria-Trani, per il collegamento sulla linea ad altissima tensione 380 kV denominata «Matera-Bisaccia», ex «Matera-S. Sofia»; detta stazione occupera' 75.000 metri quadrati di superficie, piu' le opere accessorie, in un ambiente puramente agricolo, e sara' funzionale ad almeno 18 impianti da fonte rinnovabile per i quali e' stato rilasciato il preventivo di connessione; l'autorizzazione della regione Puglia e' stata rilasciata nonostante fossero emerse irregolarita' paesaggistiche ed ambientali, irregolarita' nella procedura espropriativa, varianti progettuali mai autorizzate, parere contrario da parte della Soprintendenza (settembre 2011) e dichiarazione da parte di un dirigente Terna (dottor Evaristo Bartolomeo) non corrispondente a realta' laddove afferma che la societa' Terna: «nell'ambito dei suoi compiti istituzionali e del vigente programma di sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale (Rtn), approvato dal Ministero per lo sviluppo economico, ha in progetto la realizzazione di una nuova Stazione Elettrica di trasformazione 380/150 kV in provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT), in Comune di Spinazzola»; in realta', il piano di sviluppo vigente all'epoca dell'autorizzazione (PdS 2009) non prevedeva alcuna stazione elettrica nel comune di Spinazzola, che non e' presente neppure nei piani di sviluppo successivamente approvati, ma solo nella successiva proposta al piano di sviluppo 2011 della Rtn. In tale proposta, a pagina 124 nella sezione «Nuove esigenze di sviluppo rete», la societa' Terna cita la stazione elettrica di Spinazzola ed afferma che «in data 30 settembre 2010 e' stato emesso dal Ministero dello sviluppo economico il decreto autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio della futura SE 380 kV di Spinazzola». Il Ministero dello sviluppo economico - tuttavia non avrebbe potuto mai emettere il decreto autorizzativo della stazione elettrica di Spinazzola assente in un piano di sviluppo approvato dallo stesso Ministero. Anche a volerla considerare un'inesattezza essa viene ribadita anche a pagina 20 del rapporto ambientale (volume regione Puglia) relativo alla proposta del piano di sviluppo 2011. Inoltre, analoga questione si ripete anche per la stazione elettrica di Montesano che di seguito verra' analizzata; nonche' per la stazione elettrica di Castellaneta (provincia di Taranto) anch'essa considerata autorizzata dal Ministero dello sviluppo economico nella proposta del piano di sviluppo 2011, pur non avendo mai ricevuto dal Ministro alcuna autorizzazione; analogamente a quanto accaduto per Spinazzola, il servizio energia della regione Puglia con nuova determina dirigenziale n. 66 del 1 o marzo 2011 (pubblicata sul BURP n. 40 del 16 marzo 2011) nell'autorizzare un impianto fotovoltaico della potenza di circa 10 megawatt della Vecom s.r.l. ha autorizzato anche una stazione elettrica di Terna nel comune di Gravina in Puglia (provincia di Bari) da collegare in entra-esce alla linea a 380 kV «Matera - S.Sofia»; in questo modo le mega stazioni elettriche di Terna non passano il vaglio che deriverebbe da un inserimento nel piano di sviluppo, sono sottratte all'applicazione dell'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 28 del 2011 e vedono la regione rilasciare autorizzazioni in via surrettizia che preoccupano particolarmente per quanto riguarda la Puglia dove le stazioni di Terna previste nella regione sono almeno 23: 1.stazione Terna a Deliceto (Foggia) gia' realizzata; 2.stazione Terna a Troia (Foggia) gia' realizzata; 3.stazione Terna a Gastellaneta (Taranto) in costruzione; 4.stazione Terna a Galatina (Lecce) in costruzione; 5.stazione Terna a Brindisi Sud (Brindisi) in costruzione; 6.stazione Terna a Gravina di Puglia (Bari) gia' autorizzata; 7.stazione Terna a Spinazzola (Barletta-Andria-Trani) gia' autorizzata; 8. stazione Terna a Erchie (Brindisi) gia' autorizzata; 9. stazione Terna a Cerignola (Foggia) in autorizzazione; 10. stazione Terna a Manfredonia (Foggia) in autorizzazione; 11. stazione Terna a Torre Maggiore (Foggia) in autorizzazione; 12. stazione Terna a Lucera (Foggia) in autorizzazione; 13. stazione Terna a San Paolo Civitate (Foggia) in autorizzazione; 14. stazione Terna a Latiano (Brindisi) in progettazione; 15. stazione Terna a Palo del Colle (Bari) in progettazione; 16. stazione Terna a Leveranno (Lecce) in progettazione; 17. stazione Terna a Crispiano (Taranto) in progettazione; 18. stazione Terna a Cellino San Marco (Brindisi) in progettazione; 19. stazione Terna a Francavilla (Brindisi) in progettazione; 20. stazione Terna a Castel Nuovo di Daunia (Foggia) in progettazione; 21. stazione Terna a Casamassima (Bari) in progettazione; 22. stazione Terna a Ruvo di Puglia (Bari) in progettazione; 23. stazione Terna a Andria (Barletta-Andria-Trani) in progettazione; uno studio di valutazione ambientale strategico che considerasse, nella sola regione Puglia, tutte le stazioni elettriche elencate oltre a quelle gia' presenti sul territorio, nonche' le stazioni elettriche di utenza necessarie per ciascun impianto eolico (alcune migliaia di metri quadrati di superficie per ciascuna di esse), dovrebbe a giudizio degli interroganti necessariamente avere esito negativo per una notevole ed ingiustificata invasivita' sull'ambiente e sul paesaggio. Per tale motivo, tali stazioni elettriche vengono autorizzate, possibilmente realizzate in tempi rapidi (10-12 mesi) e solo successivamente inserite, un po' per volta, nei piani di sviluppo. Cio' evita di fornire, a chi dovrebbe eseguire la valutazione ambientale strategica, il quadro complessivo di tutte le opere elettriche che si vorrebbero inserire sul territorio; analogamente a quanto accaduto per la stazione di Spinazzola e quella a Gravina in Puglia, la stazione elettrica di Terna 220/380 kV nel comune di Montesano S.M. (provincia di Salerno) da collegare sulla linea 220 kV denominata «Rotonda-Tusciano» destinata ad occupare una superficie di oltre 70.000 metri quadrati e' stata autorizzata dalla regione Campania (decreto dirigenziale dell'A.G.C. 12 - sviluppo economico - settore 4 - n. 377 del 14 luglio 2010) con l'autorizzazione all'impianto eolico di 40 mega watt della Essebiesse Power S.r.l., senza che fosse indicata nel relativo preventivo di connessione, e poi e' stata successivamente volturata a Terna s.p.a. con decreto dirigenziale n. 191 del 15 aprile 2011. Anche in questo caso si segnalano irregolarita' paesaggistiche ed ambientali e l'uso improbo da parte della regione del parere della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici in un primo momento concesso per una stazione elettrica di dimensioni minori localizzata nel comune di Casalbuono ai fini della realizzazione di una stazione piu' grande nel comune di Montesano sulla Marcellana. Si evidenzia, inoltre, la sospensione dei lavori e il sequestro del cantiere della stazione Terna da parte del Corpo forestale dello Stato attivato dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Sala Consilina (novembre 2011) e, successivamente, da parte del comune di Montesano, l'ordinanza di demolizione della stazione elettrica. Infine, tale stazione elettrica, gia' autorizzata, e' assente nel piano di sviluppo vigente all'epoca dell'autorizzazione (PdS 2009) e comunque non presente in tutti i piani di sviluppo successivamente approvati, ma presente solamente nella proposta al piano di sviluppo 2011 del Rtn. In tale proposta, a pagina 124 nella sezione «Nuove esigenze di sviluppo rete», la societa' Terna cita la stazione elettrica di Montesano ed afferma che «in data 14 luglio 2010 e' stato emesso dal Ministero dello sviluppo economico il decreto autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio della futura SE 380 kV di Montesano sulla Marcellana». Il Ministero dello sviluppo economico non avrebbe potuto mai emettere il decreto autorizzativo della stazione elettrica di Montesano assente in un piano di sviluppo approvato dallo stesso Ministero; a parere degli interroganti, tale inesattezza non sembra imputabile ad una semplice svista o errore materiale, poiche' ribadita anche a pagina 20 del rapporto ambientale (volume regione Campania) relativo alla proposta del piano di sviluppo 2011; e' poi in via di autorizzazione presso la regione Campania la stazione Terna 150/380 kV ad Ariano Irpino (Avellino) da collegare sulla linea 380 kV denominata «Benevento 2 - Foggia»; risulterebbero irregolarita' paesaggistiche ed ambientali, il parere contrario da parte della Soprintendenza (maggio 2011) e il parere contrario del consiglio comunale che aveva espresso il proprio parere favorevole esclusivamente all'impianto eolico, pensando di non doversi esprimere anche sulla stazione elettrica ritenendola un'opera elettrica soggetta ad un a se' stante iter autorizzativo. Tale stazione elettrica e' assente da ogni piano di sviluppo e non figura neppure nella proposta al piano di sviluppo 2011 della Rtn; e' in via di autorizzazione presso la Regione Basilicata, la stazione Terna 150/380 kV nel comune di Montemilone (Potenza) da collegare sulla linea 380 kV denominata «Matera-S. Sofia». Tale stazione elettrica di circa 75.000 metri quadrati di superficie, e' inserita nella medesima richiesta di rilascio dell'autorizzazione unica riguardate l'impianto eolico della Novawind Sud S.r.l. della potenza di 84 mega watt ricadente nel comune di Lavello (Potenza). Risulta il parere contrario da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata (agosto 2011). Contro il provvedimento della Soprintendenza vi e' stato ricorso al TAR Basilicata, da parte della Novawind Sud S.r.l, con richiesta di sospensione puntualmente respinta in data 25 gennaio 2012 dal TAR Basilicata. Tale stazione elettrica e' assente nei piani di sviluppo e non figura neppure nella proposta di piano di sviluppo 2011 della Rtn; si fa presente inoltre che la regione Campania ha inviato all'amministrazione del comune di Polla (provincia di Salerno) una nota per la partecipazione ad una conferenza di servizi in merito alla realizzazione di un impianto eolico di 48 mega watt della societa' Green Energy S.r.l. con sede a Napoli, da realizzare a Caggiano e Polla. In realta', gia' nel 2008, le amministrazioni di Polla e Caggiano avevano gia' espresso parere favorevole all'impianto eolico. Nella nota di invito alla conferenza di servizi, la regione Campania fa cenno ad una novita', non annunciata dall'azienda due anni prima: la realizzazione di una mega-stazione elettrica di Terna s.p.a. su una superficie di 60.000 metri quadrati nell'ambito del progetto della societa' Green Energy s.r.l.; nel maggio 2011, il comune di Polla, respinge la realizzazione della centrale Terna affermando che: «non era prevista ed e' troppo grande» e accennando ad un sospetto: «le societa' che hanno presentato progetti di parchi eolici nei Comuni vicini a quello di Polla... fanno presupporre che le stesse siano tra loro collegate, in particolare evidenziandosi che due di esse risultano avere la sede legale al medesimo indirizzo, e cio' fa sorgere dubbi sulla trasparenza degli atti proposti»; la struttura viene considerata necessaria, in un precedente verbale regionale, da Terna s.p.a., Green Energy S.r.l. e Eolica Campana S.r.l., societa' quest'ultima che ha presentato un progetto da 50 mega watt eolici ad Atena Lucana. Anche in questo caso la stazione elettrica e' assente dai piani di sviluppo e non figura neppure nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; la futura stazione elettrica di Terna nel comune di Polla sembra essere meta ambita, per allacciare e trasportare l'elettricita', da parte di tanti altri impianti eolici. Infatti, sono presenti almeno quatto parchi eolici collegati alla futura stazione elettrica di Terna: il 25 marzo 2011, la societa' Compagnia Generali Investimenti s.r.l. con sede legale a Milano ed amministrativa a Napoli, presenta alla regione Basilicata un progetto per un impianto eolico situato nei comuni di Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, composto da 20 aerogeneratori della potenza di 3 mega watt cadauno con relative opere di allacciamento alla Rtn nel comune di Polla (Salerno) e Sant'Angelo Le Fratte; il 3 marzo 2011, la societa' Genertech s.r.l. con sede legale a Potenza presenta alla regione Basilicata un progetto per un impianto eolico di 8 aerogeneratori situati nel comune di Sant'Angelo le Fratte con relative opere di allacciamento alla Rtn nel comune di Polla (Salerno); l'8 marzo 2011, la societa' Burgentia Energia s.r.l. con sede legale a Tito Scalo presenta alla regione Basilicata un progetto per un impianto eolico di 8 aerogeneratori situato nel comune di Brienza con relative opere di allacciamento alla Rtn nel comune di Polla (Salerno); nel luglio 2011, la societa' Agrienergia Lucania Societa' Agricola s.r.l. con sede a Postiglione (Salerno) presenta alla regione Basilicata l'istanza per lo screening alla VIA relativa ad un progetto di impianto eolico nel comune di Savoia di Lucania, composto da 15 aerogeneratori della potenza di 2 mega watt cadauno, con relative opere di allacciamento alla Rtn nel comune di Polla (Salerno); infine si segnala che rispetto alla stazione di Spinazzola, grazie all'accesso agli atti (da parte dell'ingegner Donato Cancellara) presso alcuni comuni, essa servira' per svariati impianti eolici ricadenti sia nella regione Puglia che nella regione Basilicata, come: impianto eolico denominato «La Tufara» di 90 mega watt della societa' Guastamacchia S.p.A.; impianto eolico denominato «Macchia» di 39.6 mega watt della societa' Guastamacchia S.p.A.; impianto eolico di 33 mega watt della societa' TRE Tozzi-Renewable S.p.A.; impianto eolico di 63 mega watt della societa' TRE Tozzi-Renewable S.p.A.; impianto eolico denominato «Casalini» di 37.5 mega watt della societa' Alisei Wind S.r.l.; impianto eolico denominato «Piano di Cammera» di 37.5 mega watt della Castel del Vento S.r.l.; impianto eolico denominato «Ariaccia» di 37.5 mega watt della societa' Andromeda Energy S.r.l.; impianto eolico denominato «Santissima» di 63 mega watt della societa' Eolica Spinazzola S.r.l.; impianto eolico denominato «Santa Lucia» di 81 mega watt della societa' Eolica Spinazzola S.r.l.; impianto eolico di 20 mega watt della societa' Quattordici S.p.A.; impianto eolico di 81 mega watt della societa' Eolica Pugliese s.r.l.; impianto eolico di 114 mega watt della societa' Sviluppo Energia S.r.l.; impianto eolico di 84 mega watt della societa' Valore Energia S.r.l.; impianto eolico di 57.8 mega watt della societa' Meltemi Energia S.r.l.; impianto eolico di 37.5 mega watt della EDP Renevables Italia S.r.l.; impianto eolico di 270 mega watt della societa' FRI-EL S.p.A.; tuttavia, nella proposta del piano di sviluppo 2011, la stazione elettrica di Spinazzola viene presentata come un'opera che «consentira' la connessione degli impianti fotovoltaici locali» e nulla dice circa gli impianti eolici. Nello stesso allegato al PdS 2011 «connessioni alla RTN», riportante tutte le connessioni pervenute nel 2010, si citano solo 2 impianti fotovoltaici dell'Agrienergy di Bari S.r.l. e della Solare di Minervino s.r.l., e nessuno degli impianti eolici citati che hanno comunque avuto il rilascio del preventivo di connessione entro il 2010; ad oggi nessun impianto fotovoltaico, con connessione alla ipotetica stazione di Spinazzola, e' stato realizzato e, in base alla chiusura del registro per i megaimpianti fotovoltaici da parte del GSE, e' realistico pensare che nessuno di questi mega-impianti fotovoltaici verra' mai realizzato, per impossibilita' di accedere agli incentivi statali; da cio' deriverebbe l'inutilita' della stessa stazione elettrica di Spinazzola nel modo in cui e' stata presentata da Terna nella proposta del PdS 2011. Ovviamente, e' sulla base di tale proposta che e' stato concesso fare osservazioni e non si ritiene giustificabile riportare informazioni inesatte impedendo di fatto, a coloro che dovrebbero fare osservazioni, il quadro chiaro della questione; ad oggi, non esiste alcun piano di sviluppo vigente che abbia approvato la stazione elettrica della Rtn in agro di Spinazzola. Ed inoltre, pur se ci fosse stato, cio' non significa aver individuato l'esatto sito di realizzazione poiche' nel piano di sviluppo e' presente una localizzazione estremamente grossolana qual e' quella richiesta dalla VAS nella prima fase di studio a «livello strategico». L'esatto sito preposto all'accoglimento dell'opera elettrica, sia pur rimanendo in agro di Spinazzola, deve derivare da un'analisi delle ipotesi localizzative alternative passando dal «livello strategico» al successivo «livello strutturale» ed infine a «livello attuativo»; ad oggi, non risulta sia stata fatta alcuna analisi delle ipotesi localizzative alternative, ne' che, qualora non vi fossero, cio' sia documentato e dimostrato al fine di evitare, come spesso accade, che la scelta del sito sia dettata dalla convenienza progettuale piuttosto che dalla reale assenza di alternative offerte dal territorio -: se sia vero quanto riferito in premessa ed in particolare se le stazioni siano state autorizzate o in corso di autorizzazione, nonostante siano assenti dal piano di sviluppo e quindi non siano state oggetto di preventiva autorizzazione da parte del Ministro dello sviluppo economico come prevedono l'articolo 9, comma 1, lettera d), del decreto del Ministero delle attivita' produttive 20 aprile 2005, l'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, e da ultimo anche l'articolo 36, comma 12, del decreto legislativo 1 o giugno 2011, n. 93; se si possa considerare valido l'iter autorizzativo delle stazioni citate in premessa per il solo fatto che la stazione elettrica sia solo nominalmente menzionata nei preventivi di connessione rilasciati da Terna agli impianti, posto che appare agli interroganti un modo surrettizio quello di far presentare in regione dalla societa' proponente l'impianto anche il progetto relativo alla stazione; se non ritenga il Governo di inviare con la massima urgenza un'ispezione del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di accertare quanto rappresentato in premessa circa l'operato di Terna in Basilicata, Puglia e Campania, segnalando le eventuali violazioni di legge all'autorita' giudiziaria per i seguiti di competenza; come intenda il Governo rafforzare, anche rispetto al pregresso, la tutela dell'ambiente e del paesaggio conformemente a quanto richiesto dalle direttive della Commissione europea che piu' volte hanno ribadito la necessita' e l'urgenza di innalzare il livello di attenzione per le ricadute ambientali e paesaggistiche in merito alla costruzione delle infrastrutture energetiche nonche' dal Protocollo sull'efficienza energetica e sugli aspetti ambientali correlati (entrato in vigore il 16 aprile 1998); come intenda il Governo affrontare quello che appare agli interroganti l'anomalo ed inquietante proliferare di mega-stazioni elettriche di Terna Spa nella regione Puglia, ciascuna delle quali ricopre, puntualmente, decine di migliaia di metri quadrati di superficie di terreno agricolo ad alta produttivita', in contesti estranei a qualunque tipo di attivita' economica industriale come quella che si vuole realizzare. (5-06224)" . . . . "5/06224" . "MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06224 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120221" . "BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . . . "ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" .