INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06081 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120201

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_06081_16 an entity of type: aic

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06081 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI mercoledi' 1 febbraio 2012, seduta n.580 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per i beni e le attivita' culturali. -Per sapere - premesso che: l'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, dispone che «I gestori di rete, per la realizzazione di opere di sviluppo funzionali all'immissione e al ritiro dell'energia prodotta da una pluralita' di impianti non inserite nei preventivi di connessione, richiedono l'autorizzazione con il procedimento di cui all'articolo 16, salvaguardando l'obiettivo di coordinare anche i tempi di sviluppo delle reti e di sviluppo degli impianti di produzione»; inoltre, l'articolo 17, comma 1, in materia di interventi per lo sviluppo delle reti elettriche di trasmissione prevede che, «Terna S.p.A. individua in un'apposita sezione del Piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale gli interventi di cui all'articolo 4, comma 4, tenendo conto dei procedimenti di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio degli impianti in corso»; si tratta di disposizioni che come ebbe a dire il Ministro pro tempore Paolo Romani servivano ad «evitare truffe, speculazioni e soprattutto per evitare che ci fosse chi utilizzasse leggi emanate per finalita' giuste, ma per raggiungere fini che invece non lo sono»; il suddetto piano di sviluppo (PdS) della rete di trasmissione nazionale (RTN) e' un documento che deve essere predisposto annualmente ed essere approvato dal Ministero dello sviluppo economico prima che le opere elettriche (nella fattispecie stazioni elettriche trasformazione) siano autorizzate. Inoltre, tale piano di sviluppo deve essere sottoposto annualmente a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, prima del decreto liberalizzazioni (articolo 23 del citato decreto) e in ogni caso ad una verifica, annuale, di assoggettabilita' alla valutazione ambientale strategica; tuttavia si evidenziano irregolarita' da parte della societa' Terna S.p.A., negli anni 2010-2011, relativamente a stazioni in Basilicata, Puglia e Campania: autorizzazione da parte della regione Puglia (determinazione dirigenziale del servizio energia, reti e infrastrutture materiale per lo sviluppo - n. 219 del 30 settembre 2010) di un impianto fotovoltaico di circa 10 mega watt dell'Agrienergy di Bari s.r.l. e dell'opera connessa stazione elettrica di Terna 150/380 kV a Spinazzola nella provincia di Barletta-Andria-Trani, da collegare sulla linea 380 kV denominata «Matera-Bisaccia», ex «Matera -S. Sofia». Stazione elettrica autorizzata con irregolarita' paesaggistiche ed ambientali, irregolarita' nella procedura espropriativa, varianti progettuali mai autorizzate, false dichiarazioni da parte di funzionari di Terna negli elaborati progettuali della stazione, parere contrario da parte della Soprintendenza (settembre 2011). Vi sono indagini in corso da parte del Corpo forestale dello Stato. L'autorizzazione e' stata inizialmente annullata in autotutela. Successivamente e' ritornata efficace e oggi, e' nuovamente in fase di riesame da parte della regione Puglia. Tale stazione elettrica, gia' autorizzata nell'ambito del progetto dell'Agrienergy, e' assente nel piano di sviluppo vigente all'epoca dell'autorizzazione (PdS 2009) e comunque non presente in tutti i piani di sviluppo successivamente approvati, ma presente solamente nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; in tale proposte la societa' Terna, a pagina 124, afferma che «in data 30 settembre 2010 e' stato emesso dal Ministero dello sviluppo economico il decreto autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio della futura SE 380 kV di Spinazzola». Il Ministero dello sviluppo economico tuttavia non avrebbe potuto mai emettere il decreto autorizzativo della stazione elettrica di Spinazzola assente in un piano di sviluppo approvato dallo stesso Ministero; autorizzazione da parte della regione Campania (decreto dirigenziale dell'A.G.C. 12 - sviluppo economico - settore 4 - n. 377 del 14 luglio 2010) di un impianto eolico di 40 mega watt della Essebiesse Powe s.r.l. e dell'opera connessa stazione elettrica Terna 150/220 kVa Montesano S.M. (Salerno) da collegare sulla linea 220 kV denominata «Rotonda-Tusciano». Risulterebbero irregolarita' paesaggistiche ed ambientali. Vi sarebbero il parere contrario da parte della Soprintendenza (luglio 2011), la violazione dell'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 essendo la Societa' Essebiesse Power s.r.l. ad avere chiesto ed ottenuto l'autorizzazione della stazione per conto di Terna. Relativamente a questa stazione si segnala la sospensione dei lavori e il sequestro del cantiere da parte del Corpo forestale dello Stato attivato dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Sala Consilina (novembre 2011) ed in questi giorni, l'ordinanza di demolizione della stazione elettrica che rappresenta il caso piu' eclatante di abusivismo da parte di Terna. Tale stazione elettrica, gia' autorizzata, e' assente nel piano di sviluppo vigente all'epoca dell'autorizzazione (PdS 2009) e comunque non presente in tutti i piani di sviluppo successivamente approvati, ma presente solamente nella proposta al piano di sviluppo 2011 del RTN. In tale proposta la societa' Terna, a pagina 124, afferma che «in data 14 luglio 2010 e' stato emesso dal Ministero dello sviluppo economico il decreto autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio della futura SE 380 kV di Montesano sulla Marcellana». Il Ministero dello sviluppo economico non avrebbe potuto mai emettere, il decreto autorizzativo della stazione elettrica di Montesano assente in un piano di sviluppo approvato dallo stesso Ministero; autorizzazione presso la regione Campania della stazione Terna 150/380 kV ad Ariano Irpino (Avellino) da collegare sulla linea 380 kV denominata «Benevento 2 - Foggia. Risulterebbero irregolarita' paesaggistiche ed ambientali, e il parere contrario da parte della Soprintendenza (maggio 2011) e il parere contrario del consiglio comunale che aveva espresso il proprio parere favorevole esclusivamente all'impianto eolico, pensando di non doversi esprimere anche sulla stazione elettrica. Tale stazione elettrica e' assente da ogni piano di sviluppo e non figura neppure nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; autorizzazione presso la regione Basilicata, la stazione Terna 150/380 kV a Montemilone (Potenza) da collegare sulla linea 380 kV denominata «Matera-S. Sofia». Risulterebbero il parere contrario da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata (agosto 2011) il parere contrario riguardante l'impianto eolico della Novawind Sud srl e dell'opera connessa stazione elettrica Terna inclusa nel medesimo progetto. Tale stazione elettrica e' assente nei piani di sviluppo e non figura neppure nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; si fa presente inoltre che la regione Campania ha inviato all'amministrazione del comune di Polla (Salerno) una nota per la partecipazione ad una conferenza di servizi in merito alla realizzazione di un impianto eolico di 48 mega watt della societa' Green Energy S.r.l. con sede a Napoli, da realizzare a Caggiano e Polla. In realta', gia' nel 2008, le amministrazioni di Polla e Caggiano avevano gia' espresso parere favorevole all'impianto eolico. Nella nota di invito alla conferenza di servizi, la regione Campania fa cenno ad una novita', non annunciata dall'azienda due anni prima: la realizzazione di una mega-stazione elettrica di Terna S.p.A. per la trasformazione a 380 Kw su una superficie di 60.000 metri quadrati nell'ambito del progetto della Green Energy S.r.l. Nel maggio 2011, il comune di Polla, respinge la realizzazione della centrale Terna affermando che: «non era prevista ed e' troppo grande» e accennando ad un sospetto: «le societa' che hanno presentato progetti di parchi eolici nei Comuni vicini a quello di Polla... fanno presupporre che le stesse siano tra loro collegate, in particolare evidenziandosi che due di esse risultano avere la sede legale al medesimo indirizzo, e cio' fa sorgere dubbi sulla trasparenza degli atti proposti»; la struttura viene considerata necessaria, in un precedente verbale regionale, da Terna spa, Green Energy srl e Eolica Campana srl, societa' quest'ultima che ha presentato un progetto da 50 mega watt eolici ad Atena Lucana. Anche in questo caso la stazione elettrica e' assente dai piani di sviluppo e non figura neppure nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; Polla sembra essere meta ambita per allacciare e trasportare l'elettricita', da altri impianti poiche' in Basilicata ci sono almeno quatto parchi eolici collegati a Polla: il 25 marzo 2011, la societa' Compagnia Generali Investimenti srl con sede legale a Milano ed amministrativa a Napoli, presenta alla regione Basilicata un progetto per un impianto eolico situato nei comuni di Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, composto da 20 aerogeneratori della potenza di 3 mega watt cadauno con relative opere di allacciamento alla rete elettrica nei comuni di Polla (Salerno) e Sant'Angelo Le Fratte; il 3 marzo 2011, la societa' Genertech srl con sede legale a Potenza presenta alla Regione Basilicata un progetto per un impianto eolico di 8 aerogeneratori situato nel comune di Sant'Angelo le Fratte con realizzazione di impianti di rete e di utenza a Polla; l'8 marzo 2011, la societa' Burgentia Energia srl con sede legale a Tito Scalo presenta alla regione Basilicata un progetto per un impianto eolico di 8 aerogeneratori situato nel comune di Brienza con realizzazione di impianti di rete e di utenza a Polla; nel luglio 2011, la societa' Agrienergia Lucania Societa' Agricola srl con sede a Postiglione (Salerno) presenta alla regione Basilicata ai sensi della legge regionale n. 47 del 1998, l'istanza per il parere VIA relativa ad un progetto di impianto eolico nel comune di Savoia di Lucania, composto da 15 aerogeneratori della potenza di 2 mega watt cadauno, con realizzazione di impianti di rete e di utenza a Polla e Sant'Angelo le Fratte. Non e' chiaro se per tutti questi parchi servisse la mega-centrale, ma e' certo che tutti i progetti riguardano Polla; in particolare per quanto riguarda la stazione elettrica di Spinazzola, si fa presente che sono oggetto di espropriazione (signori Donato ed Alessandro Cancellara) terreni agricoli ad alta produttivita' in agro di Spinazzola (BT) per la realizzazione di una mega-stazione elettrica (oltre 76.000 metri quadrati di superficie) di cui la societa' Terna S.p.A. e' proprietaria/committente, che viene rappresentata dalla Agrienergy di Bari S.r.l. nella promozione dell'espropriazione e che figura anche come la societa' che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione della stazione per conto di Terna, in contrasto con quanto previsto dall'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 per il quale deve essere Terna a chiedere l'autorizzazione; la stazione elettrica di Spinazzola, dovrebbe servire l'impianto fotovoltaico della stessa societa' Agrienergy di circa 10 mega watt di potenza rispetto alla quale viene definita «opera connessa» all'impianto ma che nella realta' presenta una capacita' di 1000 mega watt (100 volte maggiore); la suddetta stazione inoltre e' assente nel piano di sviluppo vigente all'epoca dell'autorizzazione (PdS 2009) e comunque non presente in tutti piani di sviluppo successivamente approvati, ma presente solamente nella proposta al piano di sviluppo 2011 della RTN; dove viene presentata da Terna come un'opera che consentira' la connessione degli impianti fotovoltaici locali. Ad oggi nessun impianto fotovoltaico, con connessione alla stazione Terna, e' stato realizzato. Inoltre, in base alla chiusura del registro per i megaimpianti fotovoltaici da parte del GSE, e' realistico pensare che nessuno di questi mega-impianti fotovoltaici verra' mai realizzato, per impossibilita' di accedere agli incentivi statali; da cio' deriva inutilita' della stessa stazione elettrica di Spinazzola nel modo in cui e' stata presentata da Terna nella proposta del PdS 2011; in realta', grazie all'accesso agli atti (da parte dell'ingegner Donato Cancellara) presso alcuni comuni, si apprende che la stazione elettrica servira' per svariati impianti eolici ricadenti sia nella regione Puglia che nella regione Basilicata. Per tutti questi impianti, fortunatamente nessuno di essi risulta finora autorizzato, viene riportato a giudizio degli interroganti illogicamente ed irrazionalmente, nei vari elaborati progettuali, la stazione elettrica di Terna in agro di Spinazzola, come punto di connessione; trattasi dei seguenti impianti: impianto eolico denominato «La Tufara» di 90 mega watt della societa' Guastamacchia S.p.A.; impianto eolico denominato «Macchia» di 39.6 mega watt della societa' Guastamacchia S.p.A.; impianto eolico di 33 mega watt della societa' TRE Tozzi-Renewable S.p.A.; impianto eolico di 63 mega watt della societa' TRE Tozzi-Renewable S.p.A.; impianto eolico denominato «Casalini» di 37.5 mega watt della societa' Alisei Wind S.r.l.; impianto eolico denominato «Piano di Cammera» di 37.5 mega watt della Castel del Vento S.r.l.; impianto eolico denominato «Ariaccia» di 37.5 mega watt della societa' Andromeda Energy S.r.l.; impianto eolico denominato «Santissima» di 63 mega watt della societa' Eolica Spinazzola S.r.l.; impianto eolico denominato «Santa Lucia» di 81 mega watt della societa' Eolica Spinazzola S.r.l.; impianto eolico di 20 mega watt della societa' Quattordici S.p.A.; impianto eolico di 81 mega watt della societa' Eolica Pugliese s.r.l.; impianto eolico di 114 mega watt della societa' Sviluppo Energia S.r.l.; impianto eolico di 84 mega watt della societa' Valore Energia S.r.l.; impianto eolico di 57.8 mega watt della societa' Meltemi Energia S.r.l.; Impianto eolico di 37.5 mega watt della EDP Renevables Italia S.r.l.; impianto eolico di 270 mega watt della societa' FRI-EL S.p.A.; poiche' dunque la stazione elettrica di Spinazzola e' stata comunque autorizzata con la determinazione direttoriale n. 219/2010 come opera connessa all'impianto fotovoltaico della Agrienergy di Bari s.r.l. (della potenza di circa 10 mega watt) quando nella realta' ha una capacita' di gran lunga superiore (1000 mega watt) e dunque rappresenta un'opera elettrica necessaria per svariati altri impianti, avrebbe dovuto essere sottoposta ad un'apposita istruttoria che non e' mai stata attivata, quella relativa al decreto ministeriale 10 settembre 2010 del Ministero dello sviluppo economico «Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili» all'Allegato Parte I articolo 3.2 - Opere connesse e infrastrutture di rete - che recita: «......il gestore di rete tiene conto in modo coordinato delle eventuali altre richieste di connessione di impianti riferite ad una medesima area e puo', a seguito di apposita istruttoria, inserire nel preventivo per la connessione una stazione di raccolta potenzialmente asservibile a piu' impianti purche' ricadenti nel campo di applicazione del presente decreto»; infatti, dalla visione di tutti i preventivi per la connessione, definiti tecnicamente STMG (soluzione tecnica minima generale), pur venendo citata la stazione Terna come punto di connessione, tale stazione elettrica non rientra nel preventivo cosi' come prescrive il decreto ministeriale 10 settembre 2010 in aggiunta alla richiesta di attivazione di un'apposita istruttoria; in tutti i preventivi e' riportato unicamente il costo di 450 kV dell'impianto di rete della connessione rappresentato dal singolo stallo di arrivo produttore a 150 kV nella stazione elettrica di Terna rispetto alla quale si fa notare che la stazione elettrica di Terna prevede ben 12 stalli di cui alcuni condivisi con diversi produttori; la stazione elettrica di Spinazzola comporta un notevole aggravio delle condizioni ambientali e paesaggistiche oltre che un alto impatto visivo dato che la medesima costituisce un forte elemento intrusivo in un ambiente puramente agricolo creando notevoli conflitti ambientali e paesaggistici, come gia' evidenziato dall'associazione Italia Nostra - sezione Bari - BAT, nella nota inviata dalla professoressa Spagnolo all'autorita' ambientale competente quale la provincia BAT - servizio ambiente. Infatti, l'opera in questione non si va ad inserire in un nucleo omogeneo di architettura industriale, bensi' trattasi di una mega opera elettrica (oltre 76.000 metri quadrati di superficie, piu' le opere accessoria) isolata ed in un contesto strettamente naturalistico, in disaccordo, a giudizio degli interroganti, con le direttive della Commissione europea che piu' volte hanno ribadito necessita' e l'urgenza di innalzare il livello di attenzione per le ricadute ambientali e paesaggistiche in merito alla costruzione delle infrastrutture energetiche; eppure non risulta che sia stata fatta un'analisi delle ipotesi localizzative alternative, ne' che, qualora non vi fossero alternative, sia documentato e dimostrato che, come spesso accade, la scelta sia dettata dalla convenienza progettuale piuttosto che dall'assenza di alternative offerte dal territorio; nonostante l'irrazionalita' nella scelta dei siti, con evidenti problemi paesaggistici, le stazioni elettriche di Spinazzola e di Montesano, pur non essendo presenti in nessuno di piani di sviluppo approvati dal Ministero dello sviluppo economico (ma solo nella proposta al piano di Sviluppo 2011) sono comunque autorizzate dalle amministrazioni regionali. Tra l'altro, la regione Puglia e la regione Campania, autorizzano le stazioni elettriche di Terna s.p.a., non perche' ne abbia fatto richiesta la stessa Terna, essendo proprietaria/committente, ma per richiesta della singola societa' proponente un impianto da fonte rinnovabile e proprietaria esclusivamente del virtuale impianto; le possibili irregolarita' dunque, a giudizio degli interroganti, sono suscettibili di arrecare ingiusti vantaggi a poche societa' e un altrettanto ingiusto danno alla collettivita' nonche' a coloro i quali dovrebbero vedersi espropriati ingiustamente i propri terreni per realizzare, sempre ad avviso degli interroganti, illogicamente, opere ad alto impatto per l'ambiente ed il paesaggio; il recente decreto sulle liberalizzazioni, all'articolo 23 (semplificazione delle procedure per l'approvazione del piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale) prevede che: «1. Fermi restando l'obbligo di predisposizione annuale di un Piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale e le procedure di valutazione, consultazione pubblica ed approvazione previste dall'articolo 36, comma 12, del decreto legislativo 1 o giugno 2011, n. 93, il medesimo Piano e' sottoposto annualmente alla verifica di assoggettabilita' a procedura VAS di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ed e' comunque sottoposto a procedura VAS ogni tre anni. 2. Ai fini della verifica di assoggettabilita' a procedura VAS di cui al comma precedente, il piano di sviluppo della rete e il collegato rapporto ambientale dovranno evidenziare, con sufficiente livello di dettaglio, l'impatto ambientale complessivo delle nuove opere»; per quanto riguarda la regione Puglia, si evidenzia una proliferazione anomala, fuori da ogni logica, soprattutto se confrontata con il ridotto numero di stazioni elettriche previste in qualunque altra regione, poiche' le mega-stazioni elettriche di Terna (capacita' dai 700 ai 1000 mega watt a servizio di centinaia di mega watt prodotti da decine di impianti eolici, molti dei quali non ancora realizzate comportanti l'occupazioni decine di migliaia di metri quadrati di superficie di terreno agricolo ad alta produttivita' previste in questa regione sono almeno 23: 1. stazione Terna a Deliceto (Foggia) gia' realizzata; 2. stazione Terna a Troia (Foggia) gia' realizzata; 3. stazione Terna a Gastellaneta (Taranto) in costruzione; 4. stazione Terna a Galatina (Lecce) in costruzione; 5. stazione Terna a Brindisi Sud (Brindisi) in costruzione; 6. stazione Terna a Gravina di Puglia (Bari) gia' autorizzata; 7. stazione Terna a Spinazzola (Barletta-Andria-Trani) gia' autorizzata; 8. stazione Terna a Erchie (Brindisi) gia' autorizzata; 9.stazione Terna a Cerignola (Foggia) in autorizzazione; 10. stazione Terna a Manfredonia (Foggia) in autorizzazione; 11. stazione Terna a Torre Maggiore (Foggia) in autorizzazione; 12. stazione Terna a Lucera (Foggia) in autorizzazione; 13. stazione Terna a San Paolo Civitate (Foggia) in autorizzazione; 14. stazione Terna a Latiano (Brindisi) in progettazione; 15. stazione Terna a Palo del Colle (Bari) in progettazione; 16. stazione Terna a Leveranno (Lecce) in progettazione; 17. stazione Terna a Crispiano (Taranto) in progettazione; 18. stazione Terna a Cellino San Marco (Brindisi) in progettazione; 19. stazione Terna a Francavilla (Brindisi) in progettazione; 20. stazione Terna a Castel Nuovo di Daunia (Foggia) in progettazione; 21. stazione Terna a Casamassima (Bari) in progettazione; 22. stazioneTerna a Ruvo di Puglia (Bari) in progettazione; 23. stazione Terna a Andria (Barletta-Andria-Trani) in progettazione; uno studio di valutazione ambientale strategico che considerasse, nella sola regione Puglia, tutte le stazione elettriche elencate oltre a quelle gia' presenti sul territorio, nonche' le stazioni elettriche di utenza necessarie per ciascun impianto eolico (alcune migliaia di metri quadrati di superficie per ciascuna di esse), dovrebbe necessariamente avere esito negativo per una notevole ed ingiustificata invasivita' sull'ambiente e sul paesaggio. Per tale motivo, tali stazioni elettriche vengono autorizzate, possibilmente realizzate in tempi rapidi (10-12 mesi) e solo successivamente inserite, un po' per volta, nei piani di sviluppo. Cio' evita di fornire, a chi dovrebbe eseguire la valutazione ambientale strategica, il quadro complessivo di tutte le opere elettriche che si vorrebbero inserire sul territorio -: se non ritenga il Governo di inviare con la massima urgenza un'ispezione al comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di accertare quanto rappresentato in premessa circa l'operato di Terna in Basilicata, Puglia e Campania, segnalando le eventuali violazioni di legge all'autorita' giudiziaria per i seguiti di competenza; come intenda il Governo rafforzare la tutela dell'ambiente e del paesaggio conformemente a quanto richiesto dalle direttive della Commissione europea che piu' volte hanno ribadito la necessita' e l'urgenza di innalzare il livello di attenzione per le ricadute ambientali e paesaggistiche in merito alla costruzione delle infrastrutture energetiche nonche' dal Protocollo sull'efficienza energetica e sugli aspetti ambientali correlati (entrato in vigore il 16 aprile 1998); come intenda il Governo affrontare l'anomalo ed inquietante proliferare di mega-stazioni elettriche di Terna Spa nella regione Puglia, ciascuna delle quali ricopre, puntualmente, decine di migliaia di metri quadrati di superficie di terreno agricolo ad alta produttivita', in contesti estranei a qualunque tipo di attivita' economica industriale come quella che si vuole realizzare.(5-06081)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06081 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120201 
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20120201-20120221 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06081 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120201 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
xsd:dateTime 2014-05-15T02:44:46Z 
5/06081 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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