"Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-05699 presentata da ROLANDO NANNICINI sabato 12 novembre 2011, seduta n.549 NANNICINI, LULLI, MATTESINI, DE PASQUALE, FRONER e VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: lo stabilimento della Ferriera di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, rappresenta da 140 anni il simbolo industriale dell'intero Valdarno; il 24 settembre 1872 si costituisce a Firenze, nell'abitazione dell'allora sindaco Ubaldino Peruzzi, la Societa' Italiana per l'Industria del Ferro proprio con l'obiettivo di costruire una ferriera a San Giovanni Valdarno, la quale avrebbe utilizzato la lignite scavata nelle miniere della vicina Castelnuovo dei Sabbioni nel comune di Cavriglia, per l'alimentazione energetica degli altiforni; a novembre del 1873 viene a dirigere lo stabilimento un ingegnere di 25 anni: Vilfredo Pareto che vi rimarra' per oltre 16 anni, prima come direttore dello stabilimento e poi come direttore generale, prima di diventare il padre della sociologia moderna ed uno dei maggiori intellettuali nel campo dell'economia e delle scienze politiche; in mezzo a tante difficolta' la Ferriera cresceva negli anni e per tutto l'ottocento per approdare nel consorzio ILVA, una sorta di trust formato dai maggiori produttori siderurgici dell'epoca e successivamente, nel ventennio fascista, quando l'ILVA divento' azienda di Stato, per la sua incorporazione nell'IRI e poi nella FINSIDER; nel dopoguerra, erano i primi mesi del 1949, nel «Piano Sinigaglia» si prevedeva lo smantellamento dello stabilimento, ma quando la Finsider esamino' la situazione della «Ferriera» di San Giovanni Valdarno vide, con meraviglia, che i risultati economici erano positivi; nel frattempo la domanda nazionale era in continua crescita ed i lavoratori occupati arrivarono complessivamente ad essere 1200 per poi scendere progressivamente negli anni Sessanta intorno ai 700 occupati, in ragione delle nuove macchine e di pari passo al notevole incremento della capacita' produttiva del laminatoio che si specializzo' nella fabbricazione di laminati commerciali di piccola dimensione; con gli inizi degli anni Settanta si verifico' la crisi della siderurgia e molte aziende del settore necessitarono di una ristrutturazione, per la «Ferriera» tale crisi divento' un'opportunita' e con la variazione del mix di produzione e gli investimenti in nuovi impianti, nel 1980 torno' ad occupare 835 persone; negli anni Ottanta il mercato siderurgico si trovo' ancora in difficolta' rispetto alla capacita' di assorbire gli aumenti produttivi, alla necessita' di svecchiare nuovamente gli impianti, nonche' di fronte alla richiesta della CEE di tagli produttivi per il settore del 40 per cento, tutto cio' porto' a paventare la chiusura dello stabilimento di San Giovanni Valdarno; tuttavia la «Ferriera», fra le tante difficolta', continuava a presentare un risultato economico positivo anche nella situazione difficile che stava affrontando e nessuna logica industriale poteva giustificarne la chiusura; nel 1989 la Ferriera sangiovannese venne acquistata dalla Ferdofin SpA che destino' allo stabilimento consistenti investimenti, ma poi purtroppo inizio' una nuova crisi e con essa gli scioperi e la cassa integrazione guadagni; la Ferriera venne quindi rilevata, insieme ad altre aziende, dalla Duferco che costitui' un'altra societa' chiamata Duferdofin, la quale attualmente occupa circa 170 persone e continua a gestire, con successo, una parte delle lavorazioni della smembrata «Ferriera»; nel 1999 la stessa Duferdofin cedette la parte del laminatoio alla Siderurgica Ferrero; il primo gennaio 2003 la Ferriera passa alla Afv Beltrame, azienda vicentina leader nel mercato dei laminati, che continua ad avere in comune con la Duferdofin la mensa ed una parte dei magazzini compresa la pesatura, oltre ad utilizzare lo scalo merci interno attiguo alla ferrovia, con il locomotore, i carri, i macchinisti ed i manovratori dipendenti della stessa Ferriera Beltrame; dallo scalo merci delle Ferrovie dello Stato italiano di San Giovanni Valdarno arrivavano alla Ferriera tre tradotte settimanali per 10.000 tonnellate mensili di Billette, che sono i semilavorati con cui produrre i laminati, che sono oggi portati su gomma per gli alti costi del trasporto ferroviario rispetto al diminuito volume di prodotto; oggi, con la gestione Beltrame, i primi segnali di crisi si sono evidenziati gia' nel secondo semestre del 2008 e che per la sua gestione e' stata richiesta, per il secondo semestre del 2008 e il primo semestre del 2009, la Cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria); nel mese di giugno 2009 e' intervenuto un accordo tra azienda ed organizzazioni sindacali che ha regolato la gestione dei lavoratori nel periodo 15 giugno 2009-14 giugno 2010 con lo strumento della Cigs (cassa integrazione guadagni speciale) per evento improvviso ed imprevisto; sono stati siglati degli accordi fra azienda e rappresentanza sindacale unitaria dei singoli stabilimenti per la richiesta di 13 settimane di cassa integrazione guadagni ordinaria con scadenza entro la meta' del settembre 2010; l'azienda ha elaborato un piano pluriennale dal 2010 al 2015 per gli stabilimenti italiani che e' stato presentato alle organizzazioni sindacali in occasione dell'incontro dell'11 maggio 2010; il 9 settembre 2010, presso la sede della Confindustria di Vicenza, si sono incontrate le parti sociali ed e' stato presentato un piano industriale di cui poteva essere variata la tempistica, in relazione alle condizioni generali del mercato, ma che restava valido in ogni caso e prevedeva: l'allargamento della gamma produttiva, la differenziazione del prodotto, la riduzione dei costi ed il recupero di efficienza; il 27 maggio 2011 presso lo stabilimento di San Giovanni e' stato stipulato un accordo che prevedeva lo sviluppo delle attivita' formative del piano di formazione dal titolo «Formazione Gruppo AFV acciaierie Beltrame 2010-2011 id. 15784 nell'ambito di Fondoimpresa - piani formativi aziendali (Conto formazione avviso 3/2009): il piano ha coinvolto 9 impiegati e 18 operai dello stesso stabilimento; in data 6 giugno 2011 presso il municipio di San Giovanni Valdarno si sono incontrati rappresentanti della provincia di Arezzo, la direzione provinciale del lavoro di Arezzo, la AFV Acciaierie Beltrame SpA la Confindustria di Arezzo, la RSU ed i rappresentanti provinciali dei sindacati, per stipulare un accordo il quale prevedeva da parte della AFV acciaierie Beltrame SpA l'avanzamento di un'istanza per il riconoscimento della cassa integrazione guadagni straordinaria, motivata dalla ristrutturazione aziendale, per un periodo di 18 mesi a far data dal 30 maggio 2011, oltre a garanzie per i lavoratori ed incontri nei mesi di settembre e dicembre 2011, marzo, maggio e settembre 2012, per una verifica dell'andamento della cassa integrazione guadagni straordinaria, l'esame dei meccanismi di rotazione e forme aggiuntive di sostegno ai lavoratori; nel corso dell'incontro l'azienda ha formalizzato alle parti il piano di ristrutturazione dello stabilimento di San Giovanni Valdarno che prevedeva investimenti legati all'attuazione dei seguenti interventi: a) miglioramento della performance produttiva dello stabilimento e ottimizzazione dei costi energetici attraverso il rimodernamento degli impianti; b) specializzazione dello stabilimento verso nuove nicchie di mercato e conseguente necessita' di implementazione della flessibilita' produttiva dell'impianto; c) creazione di una struttura commerciale dedicata alla tipologia di prodotti realizzati nello stabilimento; d) impulso alla attivita' di ricerca e sviluppo in materia di risparmio energetico, di nuovi prodotti di nicchia ed ottimizzazione del processo produttivo; e) formazione del personale; con decreto del 19 settembre 2011 n. 61506 viene approvata per la societa' AFV Acciaierie Beltrame con sede in Vicenza per l'unita' di San Giovanni Valdarno, il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria dal 30 maggio 2011 al 29 novembre 2012 con la Concessione del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria dal 30 maggio 2011 al 29 novembre 2011, la causale di intervento e' «ristrutturazione aziendale» nel settore della siderurgia; il 27 ottobre 2011, a fronte di un incontro tenutosi nel palazzo comunale a San Giovanni Valdarno, per sollecitare il rispetto del piano di ristrutturazione sopra citato, tra il sindaco Maurizio Viligiardi, i sindacati ed i rappresentanti dell'azienda, la Beltrame, fra lo stupore generale, ha espresso la volonta' di chiudere lo stabilimento; la Beltrame guidata dall'ingegnere Giancarlo Beltrame era conosciuta come un'impresa che ha avuto il massimo rispetto per le relazioni industriali e sempre protesa allo sviluppo ed alla ricerca del primato tecnologico; a tali esigenze la «Ferriera» di San Giovanni Valdarno ha sempre risposto positivamente ed anche quando e' stata sfruttato solo per il 70 per cento della sua capacita' produttiva e senza fare nuovi investimenti, ha mantenuto il suo equilibrio economico grazie alla professionalita' delle sue maestranze; a San Giovanni Valdarno si producono laminati mercantili di piccole dimensioni e di eccellente qualita', come attestano tanti fornitori che richiedono specificatamente di approvvigionarsi di pezzi prodotti presso lo stabilimento di San Giovanni Valdarno; in questo stabilimento, negli anni, si sono sperimentate nuove sezioni e classi di resistenza dei laminati, che poi sono entrati in produzione di serie in altri impianti, mentre le maestranze, anche se un po' deluse da tale comportamento, rispondevano senza nulla pretendere e con l'abitudine di dare molto col poco. Operai che sentivano e sentono ancora quel senso di appartenenza che nell'economia aziendale si chiama «cultura d'impresa», la quale non si acquisisce mediante circolari aziendali ma con il tempo ed una tradizione consolidata e tramandata nei suoi 140 anni di vita, quasi gli stessi anni della nostra Repubblica; i Valdarnesi si sentono un po' tutti figli della «Ferriera» di San Giovanni Valdarno, dove ha lavorato il padre, un fratello, un nonno ed e' stata l'oggetto del riscatto sociale di tanti uomini, alcuni dei quali, in passato, hanno pagato il tributo piu' alto, quello della vita, a causa degli incidenti sul lavoro; la «Ferriera» ha rappresentato allo stesso tempo un fenomeno industriale, economico, sociale e sindacale che ha fatto scuola non solo in tutta la vallata ma nel Paese, se si pensa che lo stesso Pareto prendeva ad esempio la societa' operaia di San Giovanni Valdarno per studiare un sistema di rappresentanza proporzionale che contemperasse le esigenze sia della maggioranza che delle minoranze; la «Ferriera» e' stato il luogo dove si sono combattute alcune delle piu' aspre battaglie sindacali, ma anche quello dove si sono effettuate le prime esperienze di partecipazione dei lavoratori; essa ha rappresentato il luogo della speranza in giorni migliori dove tutti hanno lavorato, operai, dirigenza, istituzioni per tenere aperta l'azienda sempre con bilanci economicamente sostenibili e preparandosi a cavalcare un nuovo ciclo economico positivo con l'innovazione di prodotto e di processo; oggi gli ottanta operai della «Ferriera» che lavorano nello stabilimento di San Giovanni Valdarno di proprieta' della Beltrame, tutti giovani fra i trenta ed i quaranta anni, presidiano lo stabilimento intorno al bidone acceso tramandato dai vecchi ai giovani, allo stesso tempo simbolo della resistenza e della speranza nella rinascita dell'azienda e del Paese; tutti i partiti, senza distinzione, le organizzazioni sindacali, e le istituzioni hanno deciso di fare fonte comune per risolvere tale situazione nell'ottica del mantenimento e dello sviluppo di questo stabilimento che risulta essere sano, vitale e pronto a nuove sfide del mercato -: come intenda il Ministro interrogato intervenire sull'azienda, la quale ha varie procedure di cassa integrazione, in altre unita' del gruppo ed anche in societa' controllate, collegate e correlate, con le stesse motivazioni di ristrutturazione aziendale, affinche' rispetti gli accordi e gli impegni presi con le istituzioni, le rappresentanze sindacali dei lavoratori ed il Governo stesso. (5-05699)" . . . . "VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "20111112-" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05699 presentata da NANNICINI ROLANDO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111112"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . . . . . "0"^^ . "NANNICINI ROLANDO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . "5/05699" . "DE PASQUALE ROSA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "2014-05-15T02:41:44Z"^^ . "MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05699 presentata da NANNICINI ROLANDO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111112" . .