INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05396 presentata da OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110926
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_05396_16 an entity of type: aic
Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-05396 presentata da NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO lunedi' 26 settembre 2011, seduta n.524 OLIVERIO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: sono sempre piu' frequenti le denunce, da parte di pazienti o familiari, per casi di malasanita' in tutto il territorio nazionale, con punte di particolare drammaticita' in Calabria; i casi di malasanita' in Calabria si susseguono, infatti, con una tale frequenza che ormai, tranne in casi eclatanti, non assurgono neanche piu' a notizia da riportare sui mezzi di comunicazione, anche locali; elenchiamo, quindi, alcuni di questi casi, riportati da articoli di stampa, anche per non fare cadere il silenzio su storie drammatiche che rischiano di essere dimenticate: «Lamezia Terme (Catanzaro): caso malasanita', aperta inchiesta», 28 febbraio 2011, www.calabriaonline.com «La Procura di Lamezia Terme ha aperto un'inchiesta sulla morte di una bambina di nove anni, Claudia Michienzi, avvenuta dopo un'operazione alle tonsille cui e' stata sottoposta nell'ospedale di Lamezia Terme. La bambina, di Filadelfia (Vibo Valentia) e' stata operata lunedi' scorso. Due giorni dopo, mercoledi', i medici dell'ospedale lametino l'hanno dimessa dicendo che tutto andava bene. La piccola, pero', tornata a casa non si e' sentita bene e il venerdi' la madre l'ha riaccompagnata in ospedale. Qui Claudia e' stata visitata nuovamente, ma per i medici era tutto normale ed e' stata rimandata a casa. Sabato sera, la bambina ha avuto la febbre alta ed e' stata male nuovamente. La madre ha chiamato l'ambulanza per trasportarla nuovamente nell'ospedale di Lamezia dove, pero', Claudia e' giunta morta. La madre della bambina ha presentato una denuncia alla polizia che ha sequestrato la cartella clinica su disposizione della Procura. Oggi dovrebbe essere affidato l'incarico per l'autopsia. Il padre della bambina e' morto nel 2003 per un sospetto caso di malasanita'. Accusando dolori al petto si reco' nell'ospedale di Vibo Valentia dove fu visitato e dimesso. Il giorno dopo mori' per un infarto.»; «Feto nato morto a Cosenza, Procura apre inchiesta», 10 marzo 2011, sul sito www.cn24.tv, «La Procura di Cosenza ha aperto un'inchiesta su un caso di presunta malasanita', denunciato da una giovane coppia di sposi. I due si erano recati, alla fine di febbraio, all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza perche' la donna, incinta di quattro mesi, accusava forti dolori. Ricoverata, la donna, secondo quanto riferito in Procura, non avrebbe ricevuto adeguate cure. I due avevano deciso quindi di recarsi in una clinica privata per alcuni esami. Qui si e' poi scoperto che il feto era purtroppo morto. Adesso si dovra' appurare se il feto fosse gia' morto prima dell'arrivo della donna in ospedale e come mai i sanitari non se ne siano, eventualmente, accorti.»; «Malasanita' Cosenza: due donne morte di parto, aperte inchieste», 28 giugno 2011, www.cn24.tv. «Due donne sono morte a distanza di poche ore dopo avere partorito nell'ospedale di Cosenza. I familiari sono adesso intenzionati a rivolgersi alla magistratura per sapere cosa e' successo e se vi siano responsabilita' da parte dei medici. Il primo caso risale a lunedi' scorso quando una trentasettenne, Rosita Presta, ha accusato un'emorragia al settimo mese di gravidanza. Portata in eliambulanza nell'ospedale cosentino, la partoriente sarebbe morta per l'emorragia provocata da una anomalia della placenta. A distanza di poche ore e' deceduta un'altra donna, Caterina Loria, che il 21 giugno scorso, all'ottavo mese di gravidanza, aveva partorito con cesareo presso lo stesso nosocomio cosentino. La ventisettenne era stata dimessa venerdi' scorso ma, tornata a casa, aveva accusato forti dolori alle gambe. È deceduta nella notte tra lunedi' e martedi' e' stata portata nell'ospedale di San Giovanni in Fiore. La Commissione d'inchiesta sugli errori sanitari in una nota annuncia di avere deciso di acquisire ogni dato utile a conoscere quanto accaduto a Rosita Presta e Caterina Loria. «Senza pregiudizio per le indagini in corso - si legge in una nota del presidente Leoluca Orlando - ho disposto una richiesta di relazione indirizzata al presidente della regione Calabria e Commissario ad acta per la sanita' Giuseppe Scopelliti». «Altri due episodi - conclude Orlando - che allungano la drammatica lista dei decessi collegati al parto verificatisi in Calabria e che gettano ulteriori ombre sullo stato e la qualita' dell'assistenza sanitaria in questa regione»; anche i carabinieri del Nas in servizio presso la Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale hanno avviato una istruttoria sulla morte di due donne all'ospedale di Cosenza, rispettivamente dopo una emorragia al settimo mese di gravidanza e dopo un parto cesareo. «Sono preoccupato - ha spiegato il presidente della Commissione d'inchiesta Ignazio Marino - per la Commissione e' importante intervenire su casi come questi: non si vuole certamente fomentare un clima di allarme, ma verificare le criticita'. Non possiamo accettare che le donne debbano preoccuparsi per quello che potrebbe capitare loro nel momento in cui entrano in sala parto. L'Italia per anni ha rappresentato un modello proprio in questo settore e in generale per la sua sanita' pubblica.»; «Cosenza, presunto caso di malasanita' aperta un'inchiesta», 7 settembre 2011, Il quotidiano della Calabria. «Aperto un fascicolo sul decesso di un uomo di 57 anni di Mendicino, ricoverato per un piede gonfio. Sono stati i familiari a presentare una denuncia 7 settembre 2011. Un nuovo caso di presunta malasanita' e' al vaglio del pm Izzo, della Procura della Repubblica di Cosenza dopo la denuncia dei familiari di Giovanni Raino', 57 anni, di Mendicino, centro alle porte di Cosenza, presentata al posto di Polizia dell'ospedale civile dell'Annunziata, anche se l'uomo e' deceduto in una nota clinica del centro citta', dove era stato portato dopo un primo ricovero presso il pronto soccorso dell'Annunziata. I fatti risalgono al pomeriggio di lunedi' quando Raino', con problemi di diabete, viene portato al pronto soccorso mentre lamenta forti dolori a un piede. L'arto si presenta gonfio e sanguinante. I medici pensano si tratti di un problema legato proprio alla sua malattia. Dopo i primi controlli si decide per il trasferimento in clinica, dove pero' trovera' la morte per delle complicanze cardiache. L'inchiesta tentera' di accertare le cause del decesso e se queste, siano da addebitare ai medici che lo hanno visitato presso le due strutture sanitarie. Molto probabilmente si procedera' anche con l'autopsia e per ora si ipotizza l'omicidio colposo, a carico di ignoti. Oggi saranno acquisite nuove carte e saranno sentiti anche i familiari, e in particolare quelli che hanno assistito l'uomo fino all'ora del decesso»; «Vibo: donna all'ottavo mese perde il figlio, inchiesta in Procura» 12 settembre 2011, www.cn24.tv. «L'ennesimo presunto caso di malasanita' si e' verificato in Calabria, a Vibo Valentia. Nella giornata di sabato, nel reparto di ginecologia dell'ospedale Jazzolino, Antonella Pungitore, 34 anni di Filadelfia, ha perso il suo bambino all'ottavo mese di gravidanza. Controlli sul feto la mattina non hanno dato preoccupazioni, ma poi in serata e' morto. La magistratura di Vibo Valentia ha sequestrato la documentazione medica della donna e aperto un'inchiesta. I familiari della donna hanno presentato una denuncia al comando provinciale dei carabinieri.»; e', quindi, purtroppo acclarata l'esistenza di una forte disomogeneita' territoriale nella prestazione dei servizi, a danno in generale delle regioni del Sud, e della Calabria in particolare. Le insufficienze strutturali e, soprattutto, la carenza di tecnologie avanzate e di divisioni specialistiche di eccellenza alimentano, infatti, in modo costante il fenomeno della migrazione sanitaria verso gli ospedali del Centro-Nord; uno dei principali fattori di instabilita' che si ripercuotono negativamente sulla efficienza e la funzionalita' del sistema sanitario della regione Calabria e' rappresentato dalla situazione finanziaria delle aziende sanitarie ed ospedaliere, che denota margini di incertezza in ordine alla effettiva dimensione quantitativa dei disavanzi maturati negli anni; il rischio che si avverte e' che, a fronte di un sistema sanitario al collasso, che avrebbe bisogno di recuperare la fiducia dei cittadini con interventi migliorativi strutturali ed organizzativi e una seria politica del personale, prevalgano i tagli generalizzati con ricadute ulteriormente negative sulla qualita' dei servizi; a questo quadro gia' di per se cosi' drammatico della sanita' calabrese si aggiunge l'ormai imminente declassamento dell'ospedale civile di Crotone previsto dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che comporta insieme all'assegnazione di tre nuove specialita' all'Asp di Crotone (struttura complessa di urologia, struttura complessa di neurologia, struttura semplice di emodinamica) la chiusura e l'abolizione del primariato per 7 reparti (strutture complesse) dell'ospedale civile e l'accorpamento dei rispettivi servizi all'interno di altri reparti dello stesso presidio: si tratta delle unita' operative di geriatria, gastroenterologia, malattie infettive, diabetologia, dermatologia, audiologia, neuropsichiatria infantile nonche' l'azzeramento della struttura semplice di microcitemia e della struttura semplice a valenza dipartimentale di angiologia e il declassamento da struttura complessa a struttura semplice (non piu' dotata di primario, personale e attrezzature proprie) dei reparti di nefrologia, oncologia e neonatologia (quest'ultima privata della terapia intensiva neonatale, sostituita con un nido); se cio' si dovesse realmente verificare si tratterebbe di una grave perdita per la provincia di Crotone e per la sicurezza e la tutela della salute di tutti i suoi abitanti -: se sia a conoscenza dei fatti suesposti e quali urgenti iniziative di competenza il Ministro intenda adottare, al fine di evitare che casi simili di malasanita' si possano ripetere all'interno delle strutture ospedaliere calabresi; se possa assicurare che la gravissima situazione di squilibrio economico-finanziario in cui versa la sanita' calabrese non comporti un mancato mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e conseguenti rischi per la salute dei cittadini calabresi; quali interventi urgenti intenda adottare per garantire che ai cittadini calabresi siano garantite le stesse opportunita' offerte ai cittadini del resto d'Italia e, in particolare, del Nord; se non ritenga opportuno, per quanto di sua competenza intervenire affinche' l'ospedale di Crotone non venga declassato con grave nocumento per la tutela della salute dei cittadini crotonesi qualora cio' comprometta l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza sul territorio.(5-05396)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05396 presentata da OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110926
xsd:integer
0
20110926-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05396 presentata da OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110926
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
xsd:dateTime
2014-05-15T02:39:24Z
5/05396
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO)