INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04990 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110628
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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04990 presentata da LUDOVICO VICO martedi' 28 giugno 2011, seduta n.492 VICO, LULLI, FADDA, MARTELLA e FRONER. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: la crisi degli stabilimenti produttivi della societa' Vinyls, la piu' grande industria chimica italiana, con stabilimenti a Porto Torres (Sassari), Ravenna e Porto Marghera (Venezia) si protrae ormai da diverso tempo senza alcuna soluzione; nel mese di giugno del 2008 la societa' britannica Ineos, leader europeo nella produzione di PVC, ha deciso di fermare le attivita' produttive in Italia chiudendo la propria controllata Ineos Vinyls Italia Spa, a seguito di tale decisione, il 9 luglio 2008, il Ministero dello sviluppo economico ha convocato un tavolo di confronto, presenti i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la pubblica amministrazione e l'innovazione, le istituzioni locali, aziende e sindacati, oltre ad Eni, convocata in qualita' di principale fornitore di materie prime, utilities e servizi a Ineos Vinyls Italia, per le quali vantava nei confronti della medesima crediti decine di milioni di euro; il 24 luglio 2008, Ineos Vinyls Italia comunica di aver ricevuto manifestazioni di interesse per l'acquisto di suoi asset da parte di alcuni soggetti industriali italiani e il 10 ottobre 2008 viene diffusa la notizia di un'intesa firmata tra Ineos ed il gruppo SAFI; emergono nel frattempo difficolta' da parte di Ineos Vinyls Italia nel pagamento delle forniture di materie prime e servizi da parte di Eni, che continua tuttavia a fornire prodotti e servizi senza speranza di essere pagata; il 4 novembre 2008, Ineos Vinyls Italia annuncia la firma di un protocollo di intesa con il gruppo SAFI e informa Eni che i rappresentanti della SAFI sono autorizzati a negoziare per suo conto i piani di rientro del credito di Eni; il 16 dicembre 2008, Eni e SAFI siglano una lettera di intenti sul piano di rientro del debito di 80 milioni di euro, nel quale SAFI si impegna a pagare ad Eni 30 milioni di euro entro il 31 marzo 2009; il 31 dicembre 2008, al momento della firma del contratto preliminare con Ineos, SAFI riscontra difficolta' in merito all'acquisizione degli asset, rilevando un contenzioso fiscale di Ineos Vinyls Italia di cui non era a conoscenza, conseguentemente il Ministero dello sviluppo economico e SAFI propongono ad ENI di rimodulare il piano di rientro, proposta per la quale Eni si dichiara disponibile; il 17 marzo 2009, nel corso di un incontro presso il Ministero dello sviluppo economico, Eni accetta di rivedere ancora il piano di rientro per favorire una positiva conclusione dell'operazione, mentre SAFI si impegna a pagare la prima tranche del debito (10 milioni entro il 30 aprile 2009); il 31 marzo 2009, SAFI acquista le azioni di Ineos Vinyls Italia, divenuta Vinyls Italia, assumendone il controllo, ma a distanza di meno di un mese dall'acquisizione, SAFI dichiara di essere costretta a portare i libri in tribunale. Nel mese di giugno del 2009, il tribunale di Venezia ammette Vinyls Italia all'amministrazione straordinaria con la nomina di tre commissari; il 12 novembre 2009, Eni e i commissari di Vinyls si accordano presso il Ministero dello sviluppo economico per la ripresa delle forniture delle materie prime per gli impianti Vinyls. Ma le forniture che Eni si e' impegnata a consegnare a condizioni favorevoli, non vengono mai richieste; il 17 marzo 2010 i commissari ricevono l'autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico per la pubblicazione del bando di vendita degli impianti di Porto Torres, Marghera e Ravenna; Ramco, societa' del Qatar, mostra l'intenzione di acquisire gli asset Vinyls, dichiarando, inoltre, di voler contestualmente acquisire da Eni alcuni asset necessari all'integrazione del ciclo del cloro; anche in questo caso Eni si rende disponibile ad avviare una trattativa con Ramco sia per le forniture, sia per il trasferimento di asset e conferma fin da subito la disponibilita' a trasferire a Ramco le condizioni favorevoli per le forniture accordate ai commissari; il 10 febbraio 2010, Ramco ed Eni firmano un confidentiality agreement preliminare al prosieguo delle trattative, nelle settimane successive hanno luogo diversi incontri e scambi di documenti tra le parti; il 31 marzo 2010, viene pubblicato il bando per presentare manifestazione di interesse per acquisizione o affitto degli impianti Vinyls, secondo la procedura di amministrazione straordinaria e il 24 aprile 2010, Ramco presenta la manifestazione di interesse per l'acquisto/affitto degli impianti chimici di Vinyls; il 5 maggio 2010, dopo un incontro al Ministero dello sviluppo economico, Eni e Ramco si dichiarano vicine ad un'intesa, come da verbale dell'incontro e nota diffusa dal Ministero; tuttavia il 12 maggio 2010 e successivamente il 27 maggio 2010, Ramco comunica l'intenzione di recedere sia dalla procedura per la rilevazione di Vinyls, sia dalle trattative con Eni per l'acquisizione degli impianti necessari all'integrazione del ciclo del cloro; il 22 luglio 2010, il Ministero dello sviluppo economico ed l'Eni sottoscrivono una dichiarazione di intenti, che viene riportata nel bando di gara pubblicato dai commissari straordinari Vinyls, in cui si confermano: la disponibilita' di Eni a far trasferire all'acquirente dei beni di Vinyls, la proprieta' dei complessi aziendali comprendenti tutti gli asset necessari al completamento della filiera produttiva nei siti di Porto Marghera, Porto Torres, Ravenna e Ciro Marina, comprensivi dei relativi contratti di lavoro; l'impegno del Ministero dello sviluppo economico a garantire che l'acquirente degli asset del ciclo del cloro proseguira' le attivita' imprenditoriali per un periodo di almeno 4 anni; quanto recepito nel protocollo del 12 novembre 2009, sottoscritto tra gli altri da Eni e Ministero dello sviluppo economico, per le condizioni di fornitura di materie prime (dicloretano ed etilene) e di utilities necessarie al riavvio degli impianti per un periodo non superiore ai 6 mesi dal riavviamento delle attivita'; il 1° settembre 2010 i commissari straordinari Vinyls pubblicano un nuovo bando di gara internazionale per la cessione degli asset di Vinyls di CVM-PVC di Porto Marghera, Porto Torres e Ravenna; il 22 ottobre 2010, il fondo svizzero Gita Holding AG (Gita) trasmette ai commissari l'offerta irrevocabile per l'acquisto dei complessi aziendali della societa' Vinyls Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria, condizionata alla conclusione dell'accordo per l'acquisizione del complesso di beni di Eni organizzato per la produzione di cloro e dei suoi derivati; il 21 dicembre 2010, al Ministero dello sviluppo economico Eni e Gita Holging AG sottoscrivono un accordo che definisce: a) il perimetro dei beni da trasferire (complesso aziendale cloro) e i relativi dipendenti; b) le garanzie prestate da Gita: in particolare, costituzione e capitalizzazione della societa' acquirente per 100 milioni di euro e garanzia di continuita' dell'attivita' produttiva e dei livelli occupazionali per 4 anni; c) il prezzo ipotizzato per la cessione; d) la data della conclusione dell'operazione al 10 marzo 2011; il 31 gennaio 2011, la prevista firma del contratto preliminare non avviene a causa della riapertura della fase di due diligence, dovuta ad un avvicendamento dei rappresentanti legali che assistono Gita nell'operazione, e a causa della mancata capitalizzazione da parte di Gita della nuova societa' che dovrebbe acquisire gli asset di Vinyls e di Eni (condizione prevista dal citato accordo del 21 dicembre 2010); il 1° marzo 2011, Syndial (Eni) e Vinyls Group (branch italiana del fondo lussemburghese Gita) siglano il contratto, in cui tutte le clausole contrattuali sono state negoziate, per il closing occorre la ricapitalizzazione da parte di Gita della societa' Vinyls Group; il 27 maggio 2011 si svolge al Ministero dello sviluppo economico un incontro sulla situazione Vinyls, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero, degli enti locali interessati, dei commissari straordinari, rappresentanti dei sindacati nazionali, territoriali, confederali e di categoria; nel corso di un incontro in data 19 aprile 2011 con le istituzioni locali interessate e le parti sociali il Ministro dello sviluppo economico ha reso noto che non sono state concesse al fondo Gita ulteriori proroghe dei termini e che si e' reso necessario attivare soluzioni alternative; e' il caso di chiedersi se l'apertura di credito nei confronti del fondo GITA costituito, secondo notizie di stampa, in Svizzera, nel paradiso fiscale e societario del cantone di Zugo, del quale non si conoscono gli azionisti, nato quattro giorni dopo il fallimento delle trattative con Ramco e presentatosi al bando con soli 660mila franchi svizzeri di capitale e un consiglio di amministrazione di due membri, non abbia costituito un azzardo oltre che una clamorosa perdita di tempo; in un comunicato del Ministero dello sviluppo economico si legge che «per i siti eventualmente non ricompresi nell'offerta, saranno aperti tavoli di confronto finalizzati ad individuare soluzioni occupazionali ed industriali che interessino tutti i lavoratori; per evitare il fallimento sono indispensabili fondi (100 milioni) per pagare gli stipendi e far partire il piano industriale e va scongiurata l'ipotesi di uno «spezzatino» ai danni di Porto Torres e Porto Marghera; rimane aperto il quesito da piu' parti avanzato su quale sia la ragione per la quale ci si sia attivati per altre aziende in crisi come Parmalat mentre per la chimica non esistano ipotesi di salvataggio anche impegnando ENI nel rilancio dell'industria chimica nazionale; e' urgente intervenire a salvaguardia dei posti di lavoro e sul destino di un comparto industriale fondamentale per lo sviluppo del Paese -: se il Ministro intenda effettivamente impegnarsi a salvaguardia del futuro della chimica italiana, attraverso la salvaguardia di tutti i siti produttivi e l'adozione di un piano nazionale del settore che preveda investimenti in innovazione, incentivi volti al rilancio della competitivita' e per la salvaguardia dei livelli occupazionali; quali misure urgenti intenda adottare, con particolare riguardo all'impegno assunto per l'apertura immediata di tavoli di confronto finalizzati ad individuare soluzioni occupazionali ed industriali che interessino tutti i lavoratori. (5-04990)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04990 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110628
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20110628-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04990 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110628
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
FADDA PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO)
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO)
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO)
MARTELLA ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO)
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2014-05-15T02:36:15Z
5/04990
VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO)