INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04247 presentata da BARZOTTI VALENTINA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 24/06/2020

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04247 presentato da BARZOTTI Valentina testo di Mercoledì 24 giugno 2020, seduta n. 361 BARZOTTI e INVIDIA . — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: nel corso della pandemia da COVID-19 milioni di italiani si sono trovati improvvisamente a lavorare in modalità agile; nello specifico, si stima che i lavoratori coinvolti siano stati circa 2 milioni nell'amministrazione pubblica e altrettanti nel privato; si tratta di una rivoluzione avvenuta senza preparazione, con i tempi stretti dettati dall'emergenza sanitaria; per favorire una modalità di lavoro finalizzata a limitare gli spostamenti e il rischio contagio, il governo ha previsto nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri delle deroghe a quanto prevede la legge n. 81 del 2017 sul lavoro agile, confermate nel «decreto rilancio» fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19; è evidente che il lavoro agile rappresenta una leva strategica per l'innovazione sia nel settore privato sia nella pubblica amministrazione, valorizzando le opportunità offerte dagli strumenti tecnologici e dai nuovi processi di digitalizzazione per conseguire risultati di maggiore benessere organizzativo e di pari opportunità; tuttavia, questa modalità di lavoro porta con sé tutta una serie di rischi e vulnerabilità che attengono alla dimensione della persona e, in particolare, alla dignità sul luogo di lavoro; se è vero che lavorare in parte all'interno e in parte all'esterno dei locali aziendali permette ai soggetti interessati di godere di una maggiore flessibilità e di instaurare una dimensione lavorativa informata alla responsabilizzazione e alla fiducia, i rischi legati all'estrema pervasività delle nuove tecnologie non debbono essere sottovalutati, se si vuole evitare che l'innovazione tecnologica possa tradursi in un fattore di regressione della tutela dei diritti della persona; è ormai imprescindibile un intervento definitorio sul concetto generale del diritto di disconnessione che costituisce presupposto di fatto del diritto alla salute e del diritto alla privacy sul luogo di lavoro; contestualmente, non è più procrastinabile l'adozione di soluzioni condivise sulla prevenzione dei rischi relativi alla connettività del lavoratore e agli eccessi di essa, tenendo altresì conto del fatto che l'incessante evoluzione tecnologica preclude una netta distinzione tra strumenti di controllo e strumenti di lavoro; infine, è necessario che in questa fase di rilancio vengano incentivate strutture dove sia effettivamente possibile lavorare in mobilità e, più in generale, in modalità smart –: quali siano le iniziative in corso nonché quelle di medio e lungo periodo per promuovere una modalità di lavoro smart e, al contempo, per affrontare i rischi che il lavoro da remoto porta con sé. (5-04247)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
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INVIDIA NICCOLO' (MOVIMENTO 5 STELLE) 
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