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"Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04122 presentata da RODOLFO GIULIANO VIOLA giovedi' 27 gennaio 2011, seduta n.425 VIOLA, RUBINATO e STRIZZOLO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: in attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1998 le regioni hanno assunto piena competenza sulla rete idrografica e sulle relative opere con piena responsabilita' e in modo particolare cio' e' avvenuto per la regione Veneto dal 1 o gennaio 2003; il dato di fatto inquietante, ripetutamente posto in evidenza, e' che tutti i maggiori corsi d'acqua del Veneto - gia' di competenza del magistrato alle acque - hanno condizioni di rischio non inferiori a quelle che avevano nel 1966 allorche', come ben noto, si verifico', in concomitanza di un evento meteo eccezionale, una delle piu' disastrose alluvioni che abbiano mai colpito questa regione; in questi quarant'anni non si sono infatti concretizzati, per detti corsi d'acqua, i necessari risolutivi interventi che rendano compatibile il transito della massima piena prevista con l'assetto delle difese e delle arginature nei tratti che vanno dall'alta pianura alla foce in Adriatico. Cio' nonostante tali opere siano state individuate, ancorche' in linea di massima, gia' da tempo (atti della commissione De Marchi del 1970 e, da ultimo, piani stralcio per l'assetto idrogeologico - PAI); alle gravi problematiche connesse alla rete idrografica principale, che caratterizza, segna, condiziona e spesso minaccia gran parte del territorio veneto, si devono aggiungere quelle derivanti dalla diffusa rete minore che, sempre piu' frequentemente, va in crisi anche in occasione di eventi non certo caratterizzati da tempi di ritorno elevati; non bisogna sottovalutare la fragilita' della costa veneta soggetta a gravi fenomeni di erosione e le situazioni di criticita' connesse ai numerosissimi e rilevanti dissesti geologici; queste insufficienze della rete idraulica si sono ulteriormente verificate, su parte del territorio veneto, durante l'evento calamitoso del 31 ottobre e 1 o e 2 novembre 2010 evidenziando cosi' i problemi in particolar modo della rete idraulica di pianura; la legge 23 dicembre 2009, n. 191 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria per il 2010) all'articolo 2, comma 240, prevede che le risorse assegnate per interventi di risanamento ambientale con delibera del CIPE del 6 novembre 2009, pari a 1.000 milioni di euro, siano assegnate a piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a piu' elevato rischio idrogeologico individuate dalla direzione generale competente del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti le autorita' di bacino e il dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri; lo stesso articolo 2, comma 240 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 prevede altresi' che le risorse possono essere utilizzate anche tramite accordo di programma, sottoscritto dalla regione interessata e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che definisce la quota di cofinanziamento regionale; in tal senso la regione Veneto con proprio atto Dgr n. 2816 del 23 novembre 2010 ha approvato lo schema di accordo di programma con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e i relativi allegati che individuano una prima serie di interventi per la salvaguardia del territorio e le risorse necessarie per un ammontare di 64.077.000,00 di euro dei quali 55.193.000,00 a carico dello Stato e 8.884.000,00 quale rimodulazione di risorse gia' a disposizione della regione a valere sulla legge n. 183 del 1989; una della aree maggiormente colpite nell'alluvione del 1966 e periodicamente interessata da eventi calamitosi e' quella del bacino idrografico del Livenza; nell'articolo 67 del decreto legislativo n. 152 del 2006 (cosiddetto codice ambientale) sono previsti piani stralcio di distretto per l'assetto idrogeologico (PAI) per la tutela dal rischio idrogeologico; nel medesimo articolo, al comma 2, si prevede che le autorita' di bacino possano approvare piani straordinari di emergenza diretti a rimuovere le situazioni a piu' elevato rischio idrogeologico; tali piani straordinari di emergenza devono essere corredati di alcuni elementi essenziali, e in particolare devono prevedere l'individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato per l'incolumita' delle persone e per la sicurezza delle infrastrutture e del patrimonio ambientale e culturale, con priorita' per le aree a rischio idrogeologico per le quali e' stato dichiarato lo stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992; il bacino idrografico del fiume Livenza ha una superficie di 2500 chilometri quadrati e si estende cavallo tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, che l'affluente principale e' il fiume Meduna, che a sua volta riceve il Fiume Cellina e assieme costituiscono un sistema caratterizzato da un disordine idrogeologico consistente e che in questa parte del bacino, collocata prevalentemente nella regione Friuli Venezia Giulia, si generano le portate critiche per il percorso vallivo; il PAI del bacino idrografico del fiume Livenza ha individuato le opere prioritarie e necessarie per la messa in sicurezza di quel territorio che anche nella recente alluvione che ha colpito la regione Veneto ha corso gravissimi rischi di esondazione; tra quelle principali previste dal PAI del Livenza vi sono 2 interventi di regolazione delle aree di espansione naturale delle piene del Livenza (nell'area Pra' di Gai e Pra' dei Bassi e nell'area golena di Motta di Livenza e Meduna per un ammontare secondo le ultime stime di 55 milioni di euro per il primo intervento e 15 milioni per il secondo); che anche il PAT (piano di assetto del territorio) del comune di Motta di Livenza prevede che «il raggiungimento della sicurezza idraulica si puo' perseguire intervenendo mediante l'esecuzione delle opere (costituzione di bacini d'invaso per la laminazione delle piene, adeguamento sezioni d'alveo e manufatti arginali, interventi di regimazione sui territori e sull'idrografia minore del bacino, e altri); tra gli interventi previsti nell'accordo di programma citato per la zona relativa al PAI del Livenza sono stati finanziati solo 2 milioni di euro per il potenziamento degli argini del Livenza 1,8 per quelli del Monticano e 500 mila euro per il fiume Meschio; pare quindi allo scrivente assolutamente insufficiente lo stanziamento previsto nell'accordo di programma, rientrante nella manutenzione ordinaria degli argini dei fiumi di quel territorio ma non in grado di affrontare la straordinarieta' degli eventi e soprattutto di dare risposte definitive e incomprensibile quindi il fatto che non si siano previste le risorse per l'intervento l'esecuzione della regolazione dell'esistente bacino del Pra' dei Gai; non ci sono notizie al momento di alcun accordo di programma con la regione Friuli Venezia Giulia -: se il Ministro non ritenga di assumere le iniziative necessarie per stanziare le risorse (almeno i primi 35 milioni di euro) per finanziare l'intervento di Pra' di Gai previsto dal PAI del bacino del Livenza considerato da tutti gli enti interessati l'opera fondamentale per una soluzione del rischio idraulico nel bacino del Livenza, a partire dal primo strumento finanziario che verra' adottato dal Ministero dell'ambiente, utilizzando in tal senso anche l'accordo di programma con il Friuli Venezia Giulia non ancora stipulato. (5-04122)" . . . "RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . "0"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . "5/04122" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04122 presentata da VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110127" . "STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "20110127-" . . . "VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . "2014-05-15T02:29:34Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04122 presentata da VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110127"^^ .