INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03949 presentata da COLOMBO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980311

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_03949_13 an entity of type: aic

Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: le case di riposo della provincia di Como "Bellaria" e "Vallardi" di Appiano Gentile, "don Pozzoli" di Canzo, "Prina" di Erba, "Garibaldi Pogliani" di Cantu', "Villa Serena" di Galbiate, sono strutture pubbliche di assistenza che gestiscono anziani non autosufficienti parziali, totali e malati di Alzheimer per piu' di seicento posti letto, ed hanno richieste di ammissioni non soddisfabili superiori al centinaio di unita'; queste case di riposo, come la totalita' delle strutture pubbliche in Lombardia, operano sulla base di standard gestionali regionali, fra i quali si trova la definizione della pianta organica, che devono essere rispettati per ottenere i contributi del servizio sanitario regionale, che coprono mediamente la meta' dei costi di gestione complessivi; le piante organiche garantiscono una dotazione di personale insufficiente per coprire tutti i servizi che questi enti erogano agli assistiti, ed esistono altri problemi gestionali che nascono dalla estrema rigidita' della loro definizione, modifica e copertura; fra questi problemi si trovano: la difficolta' di esperire ripetuti bandi per l'assunzione del personale, in particolare quello piu' specializzato che e' caratterizzato da un elevato turn-over; la difficolta' di prevedere forme di flessibilita' per la costante assistenza agli ospiti per i problemi di impreviste assenze dal lavoro del personale (per malattie, maternita', aspettative, eccetera); la difficolta' di trovare figure professionali peculiari nell'assistenza agli anziani (infermieri professionali, animatori, fisioterapisti, eccetera) che siano disponibili a coprire in modo stabile il ruolo in pianta organica con il livello retributivo attuale che non viene reputato soddisfacente; le case di riposo, come gran parte di altri soggetti pubblici fra i quali enti locali ed aziende sanitarie locali, sono obbligate a ricorrere a forme di affidamento di servizi, non gestibili all'interno della propria pianta organica, a soggetti privati terzi, per fornire un livello di assistenza dignitoso e in linea con le aspettative del contesto socio-culturale nel quale operano; tali servizi affidati a soggetti privati, espletati prevalentemente da cooperative sociali di servizi infermieristici ed assistenziali, vengono affidate con procedure di evidenza pubblica e sono controllate dagli organi regionali attraverso la verifica della legittimita' sugli atti di affidamento del servizio ed attraverso una rendicontazione della loro attivita' alla regione Lombardia; nelle scorse settimane le case di riposo sopra citate sono state oggetto di ispezioni da parte dell'Inps e della direzione del lavoro, in cui sono state contestate presunte irregolarita' per l'affidamento a cooperative sociali dell'appalto di fornitura di servizi assistenziali ed infermieristici e l'utilizzo di incarichi professionali svolti da fisioterapisti, ausiliari socio-assistenziali, infermieri professionali; tale atteggiamento risulta incomprensibile ed assolutamente ingiustificabile per la totale mancanza di cautela verso la possibile paralisi gestionale ed amministrativa di questi enti, mentre risulta di fatto impossibile una corretta gestione del servizio senza il ricorso ai servizi forniti da terzi, vengono imputate pesanti contestazioni di natura amministrativa, patrimoniale e penale ai dirigenti degli enti ed agli amministratori pubblici che ricoprono cariche non retribuite, che sono messi nelle condizioni di rinunciare ad assolvere il loro mandato a causa di rischi cosi' elevati; vi e' quindi una esigenza di chiarezza che ponga fine a dubbi che oggi sussistono sulla questione a causa di contrastanti atteggiamenti giurisprudenziali, tantopiu' che atteggiamenti cosi' rigidi da parte degli istituti sanzionanti si sono riscontrati unicamente con le case di riposo citate, quando le stesse cooperative di servizio oggetto di contestazioni operano con molti altri soggetti pubblici del territorio, come richiamato -: cosa intenda fare per chiarire all'Inps ed alla direzione del lavoro che le pratiche sopra specificate non costituiscono elusione del divieto di intermediazione di manodopera e quindi quali azioni intenda mettere in campo per garantire agli operatori del settore la necessaria tutela per operare serenamente ed al riparo dai rischi di interpretazioni normative giudicate troppo soggettive, per evitare che i servizi assistenziali agli anziani soffrano di inammissibili interruzioni che pregiudicano la convivenza civile di soggetti cosi' deboli, da tutelare al massimo livello. (5-03949)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03949 presentata da COLOMBO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980311 
xsd:integer
19980311-19980312 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03949 presentata da COLOMBO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980311 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
xsd:dateTime 2014-06-06T10:59:39Z 
5/03949 
COLOMBO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

blank nodes

SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 
19980312 

data from the linked data cloud

DATA