INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03810 presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 16/10/2014

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03810 presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza testo di Giovedì 16 ottobre 2014, seduta n. 311 BRUNO BOSSIO e CHAOUKI . — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: da segnalazioni giunte dalle organizzazioni Praesidium (Save The Children e UNHCR), si è appreso del recente sbarco, il 10 ottobre 2014, nel territorio di Crotone, di 124 migranti siriani, fra cui 32 donne e 21 minori accompagnati, di seguito trasferiti al CARA Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto per le procedure d'identificazione e fotosegnalamento; tale procedura, unitamente alle foto e a una breve intervista, viene svolta ai fini dell'identificazione del migrante il quale, in ottemperanza al Regolamento cosiddetto «Dublino III», potrà chiedere asilo nel Paese europeo di primo approdo, ovvero in Italia, senza possibilità di avanzare tale richiesta in Stati diversi. Per tale ragione i migranti siriani rifiutavano di farsi identificare; dalle segnalazioni dell'onorevole Marilina Intrieri, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Calabria, risultano esserci testimonianze riguardanti l'uso coattivo della forza nell'espletamento delle procedure di foto segnalamento presso la questura di Crotone, conseguenti al rifiuto dei migranti di sottoporsi a tale procedura; si è altresì appreso di un volantino, distribuito ai migranti giunti al CARA, tradotto in più lingue, in cui si fa esplicito riferimento al ricorso a metodi coercitivi qualora ci si sottragga all'identificazione: «I migranti che fanno ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, anche se soccorsi in mare, devono essere identificati mediante l'acquisizione delle generalità e il fotosegnalamento. Le generalità – nome, cognome, giorno mese ed anno di nascita – saranno acquisite nel corso di una breve intervista che sarà effettuata con l'assistenza di un mediatore linguistico-culturale. Il fotosegnalamento sarà effettuato dalla polizia e consiste nell'acquisizione delle fotografie del volto e delle impronte digitali delle dita delle mani. Il rifiuto di fornire le proprie generalità e di farsi fotosegnalare costituisce reato e determina la denunzia all'autorità giudiziaria. In ogni caso la polizia procederà all'acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l'uso della forza se necessario»; il fotosegnalamento è previsto dal Regolamento cosiddetto «Eurodac» (CE N. 2725/2000) che ne stabilisce l'obbligatorietà e ne descrive i passaggi. All'articolo 8, comma 1, viene precisato che «ciascuno Stato membro procede tempestivamente, in conformità delle salvaguardie previste dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e della Convenzione delle nazioni unite dei diritti del fanciullo, al rilevamento delle impronte digitali di tutte le dita di stranieri di età non inferiore a 14 anni, che siano fermati dalle competenti autorità di controllo in relazione all'attraversamento irregolare via terra, mare o aria della propria frontiera in provenienza da un paese terzo e che non siano stati respinti»; si è avuta notizia dello sciopero della fame cui hanno dato inizio i migranti, già provati dal digiuno durante la traversata, in opposizione alla rilevazione coatta delle impronte digitali e note le condizioni di vita in cui versano gli ospiti del CARA Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, la cui gestione è stata già oggetto di controversie e perplessità sollevate dalla sottoscritta dopo una visita al centro conseguente alle documentata inchiesta giornalistica curata da Raffaella Cosentino e Alessandro Mezzaroma ed apparsa su « Repubblica.it » il 6 maggio 2014, con il titolo «Milioni sulla pelle dei rifugiati»; il 13 ottobre, il Gruppo PD, ha presentato della mozione cosiddetto Nicoletti (Atto Camera Mozione 1/00603), la quale impegna il Governo a proporre nelle competenti sedi europee la revisione del regolamento cosiddetto «Dublino III», in special modo nella parte attinente un maggior rispetto dei diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo e alla creazione di un omogeneo sistema europeo che regoli secondo standard comuni l'accoglienza ed il diritto dei richiedenti di muoversi verso lo Stato nel quale avrebbero presentato richiesta se fosse stato loro possibile–: se i fatti riportati corrispondano al vero; se nei confronti dei profughi siriani sbarcati a Crotone il 10 ottobre 2014, si sia agito nel pieno rispetto di quanto previsto dal regolamento «Eurodac», specificatamente laddove si richiama la tutela dei diritti fondamentali delle persone; quali disposizioni contenga la circolare inviata nel mese di settembre scorso a prefetti e questori in merito alle procedure di fotosegnalamento; quali azioni interventi urgenti e contenitivi il Ministro intenda intraprendere affinché l'applicazione della normativa di fotosegnalamento obbligatorio non metta a rischio l'incolumità dei profughi sbarcati sulle nostre coste. (5-03810)
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