INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03283 presentata da BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100722
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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-03283 presentata da CHIARA BRAGA giovedi' 22 luglio 2010, seduta n.357 BRAGA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: da un'inchiesta coordinata dalla Dda di Milano e Reggio Calabria sulla possibile penetrazione della mafia calabrese nel Nord dell'Italia e' partita all'alba dello scorso martedi' 13 luglio 2010 una maxi operazione che ha di fatto accertato l'infiltrazione della 'ndrangheta nel Nord Italia, in particolare in Lombardia e che ha portato all'arresto di oltre 300 persone; gli accertamenti hanno documentato negli ultimi anni sia avvenuta una «mutazione genetica» del modo di operare della 'ndrangheta, diventata ora «mafia imprenditrice ad alta redditivita'» di cui gli esponenti «costituiscono la terza generazione di 'ndranghetisti», che ha dato vita a nuove forme di controllo di settori economici quali il movimento terra nei cantieri, l'edilizia, la gestione dei rifiuti, la concessione di finanziamenti e di infiltrazioni in istituzioni pubbliche a livello locale; in particolare gli inquirenti hanno evidenziato il tentativo della 'ndrangheta di infiltrarsi in diversi appalti, con l'ingresso di due indagati oggi arrestati, nella Perego General Contractor srl di Cassago Brianza in veste di societa' «capo commessa» per partecipare agli appalti pubblici di Expo, di Citylife, del cantiere di un nuovo edificio del Tribunale di Milano, del Portello, del quartiere Mazzini, dell'area Ansaldo, della Paullese, dell'ospedale Sant'Anna di Como; la maxioperazione condotta dagli uomini del Ros insieme ai colleghi di tutta la Lombardia ha pesantemente colpito la provincia di Como dove gli inquirenti hanno individuato ben tre «locali» della 'ndrangheta, rispettivamente Mariano Comense e Cabiate, Erba e Canzo, e dove sono state quindici le persone arrestate tra le quali anche il titolare della ditta Perego Strade di Cassago Brianza trasformata poi in Perego General Contractor srl, societa' diventata organica e letteralmente commissariata dalla malavita calabrese, un controllo che, come scrivono gli stessi inquirenti, «presenta tre vantaggi: gestire in modo diretto l'indotto del movimento terra, conferire appalti e subappalti a societa' collaterali e disporre di un soggetto imprenditoriale capace di accaparrarsi rilevanti appalti pubblici a partire da Expo 2015»; la procura di Como gia' dalla meta' del 2008 aveva iniziato ad indagare sulla gestione illecita di detriti contenenti anche rifiuti tossici, tra cui amianto, smaltiti irregolarmente da parte dei camion della societa' Perego, contestando un'illecita gestione di ben 2.025.336 chili di rifiuti che la stessa societa' avrebbe triturato abusivamente e scaricato all'interno dei suoi cantieri o usato come bitume per l'asfalto; dato che gli inquirenti lariani hanno fornito agli uomini della Dda di Milano e che risulterebbe confermato dall'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il titolare della ditta Perego Strade; secondo quando emerso dalle dichiarazioni di alcuni dipendenti della societa' Perego interrogati dal Giudice per le indagini preliminari di Milano nell'ambito della suddetta inchiesta sulla criminalita' organizzata in Lombardia, all'interno del cantiere del nuovo ospedale Sant'Anna di Como i camion dell'azienda di Cassago Brianza avrebbero conferito rifiuti e materiali proibiti, altamente inquinanti, tra cui bentonite, amianto ed eternit con i quali sarebbe stato creato il terreno sottostante le fondamenta del nuovo ospedale; per realizzare l'ospedale in area Tre Camini di Como, fu a suo tempo eseguito uno scavo con pochi precedenti in provincia di Como, della portata di circa 220 mila metri cubi di terra, 50 mila dei quali furono conferiti nelle discariche autorizzate; nell'ipotesi in cui fosse confermata la presenza di veleni e/o materiali pericolosi, tra cui amianto, bentonite e rifiuti speciali, a correre i rischi maggiori sarebbero senz'altro i due corsi d'acqua, il torrente Seveso e il torrente Valle Grande, in mezzo ai quali si colloca il nuovo Sant'Anna e la falda che scorre nel sottosuolo considerata dai progettisti «falda anomala» in quanto scorre ad una quota particolarmente alta cioe' molto vicina al piano di campagna e quindi facilmente inquinabile; la procura comasca ha affidato allo stesso ospedale Sant'Anna di Como, all'AsI, all'Arpa e ai vigili del fuoco di Como l'incarico formale di effettuare gli accertamenti sul terreno del nuovo ospedale per verificare la possibile presenza di sostanze tossiche, sotterrate dai mezzi dell'azienda Perego strade -: quali attivita' di controllo e sanzione svolgano di norma i Ministeri al fine di scongiurare eventi di tale gravita' per la salute pubblica e l'ambiente; quali iniziative, per quanto di competenza, i Ministri intendano mettere in atto, anche alla luce degli sconcertanti eventi emersi dall'inchiesta antimafia in Lombardia, per assicurare la tutela della salute di cittadini preoccupati dall'ipotesi della presenza di materiali fortemente inquinanti come eternit, amianto e bentonite nelle fondamenta e addirittura nella falda acquifera sottostante il nuovo ospedale Sant'Anna, nonche' per garantire la protezione del sistema ambientale comasco di fronte alla possibilita' e alla minaccia resasi in questi giorni piu' reale e concreta dell'esistenza di una preoccupante interferenza della criminalita' organizzata nel sistema degli appalti pubblici e della gestione dei rifiuti nel territorio comasco. (5-03283)
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BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO)