_:B41e16617f0b5b63e54e36ebe0a3eb57b "19980915" . _:B41e16617f0b5b63e54e36ebe0a3eb57b "SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO" . . "2014-06-06T10:55:36Z"^^ . "19971002-19980915" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02984 presentata da GAETANI ROCCO ANTONIO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19971002" . "1"^^ . "5/02984" . . _:B41e16617f0b5b63e54e36ebe0a3eb57b . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02984 presentata da GAETANI ROCCO ANTONIO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19971002"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . . "GAETANI ROCCO ANTONIO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO)" . "Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: la provincia di Crotone negli ultimi anni ha subi'to un processo di depauperamento industriale e di moria di piccole e medie attivita' produttive di notevole portata che hanno significato arretratezza economica e sociale, provocando primati negativi sia in termini d'inoccupati e disoccupati (35 per cento), sia in termini di reddito pro capite (il piu' basso d'Italia), sia in termini di criminalita', di spaccio e consumo di droghe; e' pur vero che la mondializzazione dei mercati ha reso gracili le produzioni a basso valore aggiunto e di chimica di base degli impianti del crotonese, cosi' com'e' altrettanto vero che alla \"globalizzazione\" si e' dovuto pagare un prezzo altissimo con riorganizzazioni e ristrutturazioni, quasi al limite della \"ferocia aziendale\" e con chiusure d'interi stabilimenti; dall'altra, pero', dietro l'ineluttabilita' che l'economia di mercato facesse pagare i piu' alti prezzi alle aree deboli del Mezzogiorno si sono nascoste anche decisioni errate di dirigenti pubblici delle grandi imprese operanti sul territorio, quali Eni, Enel, Poligrafico dello Stato, eccetera, o scelte politiche sbagliate; ancora maggiore e' stata la sofferenza della popolazione e dei lavoratori ove si pensi che il territorio crotonese partecipa nei confronti della nazione con produzione d'energia elettrica, per la gran parte esportata, e bacini di metano che rappresentano il 16 per cento della produzione nazionale, senza che questi abbiano mai lasciato ricadute economiche corrette; ad oggi il Governo dell'Ulivo, e la sua maggioranza, tentano di invertire la rotta e si ritorna ad offrire nuovi momenti d'opportunita' e di sviluppo al Mezzogiorno ed alle sue aree di crisi; piu' specificatamente, per l'area di Crotone, i provvedimenti assunti, relativi all'aeroporto, al porto, ai fondi strutturali, al parco archeologico, alla riserva marina, al contratto d'area, per citare i piu' rilevanti, sicuramente permetteranno di dare risposte giuste alla debole economia crotonese; e' altresi' vero, che intraprendere un nuovo cammino d'opportunita' di sviluppo significa anche intervenire su tutti i fattori che ad esso portano stabilita' e, quindi, sistema viario e fattore energia sono elementi che meritano interventi specifici; uno sforzo di siffatta portata ha la necessita' dell'intervento di tutti i soggetti statali, a partire dalle grandi imprese che operano sul territorio, rideterminando un nuovo modo di agire e ricreando quelle condizioni giuste fra \"soggetti pubblici\" e territorio; a tale scopo non puo' certamente sottrarsi una societa' quale l'Enel; risale al 1911 la concessione per lo sfruttamento delle acque dell'altopiano silano a fini energetici; con l'avvento della nazionalizzazione e la costituzione della societa' Enel, il territorio crotonese si apprestava a vivere grandi momenti di espansione economica ed in effetti, in quei primi anni, cosi' sembrava; nella provincia di Crotone l'Enel e' presente con tre centrali idroelettriche (Calusia, Timpagrande, Orichella) che danno 450 Mwh d'energia elettrica utilizzando i bacini d'acqua della Sila crotonese, che hanno una capacita' d'invaso di circa 150 milioni di metri cubi/acqua, mentre altre aree limitrofe hanno centrali con una potenza erogante di circa 120 Mwh ed una capacita' d'invaso di circa quarantamila metri cubi/acqua; negli anni ottanta, con l'inizio delle prime difficolta' e le conseguenti riorganizzazioni, l'Enel avviava un processo di ridimensionamento dell'area di Crotone; giustificandosi con argomenti insensati, quando invece si apprestava ad attrezzare altri luoghi altrimenti non consoni a quella classificazione di siti primari e marginali da lei stessa elaborata; solo scelte \"politiche\" avevano potuto indurre a cio', giacche' decisioni oculate di tipo economico dovevano portare a ben altro tipo di decisione; nel 1990 l'Enel, solo in Calabria costituiva tre nuclei di ridotte dimensioni (Acri, Cotronei e Catanzaro), quando invece scelte puramente aziendali portavano ad avere solo due grandi nuclei; si passo' allo smembramento dell'unita' di Cotronei, per assegnare altri ruoli, non propri, se e' vero, com'e' vero, che gli invasi, la capacita' di produzione energetica e tutti i servizi manutentori portavano invece verso il consolidamento dell'unita' di Cotronei; i dati forniti recentemente dall'Enel, classificano i soli impianti Silani del crotonese e di Acri tra quelli primari (in Italia gli impianti primari sono 150, mentre quelli marginali sono 450); l'ultima ristrutturazione, nel 1990, conludeva la fase di ridimensionamento del nucleo di Cotronei, facendogli pagare un alto prezzo sia in termini occupazionali sia di strutture al servizio della societa', tant'e' che ancora ci si chiede perche' sia stato trasferito il magazzino materiale a Marcellinara, prendendo locali in affitto quando invece a Cotronei si disponeva di locali di proprieta'; perche' si sia trasferita la stazione di Calusia da Cotronei al Cot (centro operativo di trasmissione); perche' la gestione della centrale del Savuto, che per storia e per geografia e' sempre stata condotta da Cotronei, sia stata trasferita a Catanzaro; perche' la centrale d'Orichella, punto di vanto del progetto uso plurimo delle acque piano neto tacina passante, con circa ottocento miliardi d'investimenti, non abbia mai funzionato da impianto di pompaggio; perche' sembrerebbe addirittura che siano state smantellate le pompe, se cio' corrispondesse al vero ci si chiede che significato avrebbe questa circostanza, se significhi che si e' rinunciato al progetto iniziale; ci si chiede poi se vi sia stato sperpero di denaro pubblico; sempre di piu', data la situazione di ristrettezze economiche e il nuovo quadro di riferimento, e' giusto che ogni scelta corrisponda ai dettati d'ordine economico e di maggiore efficacia ed efficienza dei servizi e quindi e' corretto richiamare l'Enel a decisioni adeguate che sappiano valorizzare e dimensionare al meglio le aree primarie; nell'ambito del nuovo piano di riorganizzazione si prevederebbero ulteriori penalizzazioni per il sito crotonese tali da indurre i lavoratori e le istituzioni comunali e provinciale ad elevare forte protesta nei confronti dell'Enel -: se sia vero che, nell'ambito del riassetto del settore produzione idroelettrico dell'Enel, laddove si prevede il decentramento di funzioni ed attivita' operative, questo non potrebbe essere applicabile in Calabria se non a determinate condizioni; se per rendere operativo il piano in Calabria sia necessario ricorrere ad accorpamenti, e, in caso affermativo, quali siano i criteri assunti; quali interventi intenda adottare il Governo al fine di salvaguardare un patrimonio pubblico ed al fine di evitare decisioni negative che inevitabilmente si rifletterebbero sull'intero processo di rilancio economico della provincia di Crotone e sui livelli occupazionali dell'intera area, se non addirittura tali da compromettere la ritrovata fiducia verso le istituzioni statali. (5-02984)" . . .