INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02938 presentata da DUSSIN LUCIANO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19970924

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_02938_13 an entity of type: aic

Per sapere - premesso che: da alcune settimane, in provincia di Treviso, sono in corso delle indagini per individuare un giro di affari illeciti che vede coinvolti finanziarie e banche locali, imprenditori, Guardia di finanza, con preoccupanti agganci con la "mala" della "riviera del Brenta", e non solo; si sta delineando una struttura dedita all'usura, che ha gia' lasciato sul terreno numerose vittime, e che probabilmente costituiva fondi neri per mediare posizioni scomode con la compiacenza della Guardia di finanza; il sostituto procuratore, Francesco Saverio Pavone, della direzione distrettuale antimafia di Venezia, ha gia' individuato nella finanziaria Co.ge.f. il baricentro di questa serie di intrecci e collegamenti illeciti, che ultimamente hanno coinvolto anche quattro banche venete e alcune grosse aziende del Trevigiano. In particolare spicca la figura di Pietro Giulio Martini, ex direttore di questa finanziaria, controllata da un grosso gruppo industriale locale, la De Longhi Spa. Tale soggetto e' conosciuto anche per aver procurato, tramite la propria famiglia, un appartamento a Felice Maniero (si vedano diversi numeri de Il Gazzettino dell'agosto 1997); da ultimo e' indagato per essere stato intermediario tra un grosso industriale trevigiano - Ettore Setten - e la Guardia di finanza, versando miliardi di tangenti (come riportato da Il Gazzettino del 24 agosto 1997); gia' nel 1991 una verifica fiscale interesso' la Co.ge.f., ma la Guardia di finanza di Venezia non si "accorse" della spregiudicatezza delle operazioni della finanziaria, e tutto fu ammorbidito: all'epoca dei fatti si parlo' di tangenti. Ne parlarono ex dipendenti e ultimamente l'ex direttore della Co.ge.f.: due miliardi a due ufficiali della Guardia di finanza, affinche' il controllo si concludesse con sanzioni di piccola entita' (si veda Il Gazzettino del 17 agosto 1997); altri fenomeni di corruzione alla Guardia di finanza, sempre legati alla figura del Martini, sembrano emergere in questi ultimi giorni. Questo efficiente mediatore si prestava ad attenuare i controlli fiscali e le indagini anche su altre aziende. L'ultima imputazione che lo coinvolge riguarda infatti tre miliardi, consegnati alla Guardia di finanza veneziana, quale prima rata di un'altra tangente; il generale Alessandro Esposito, comandante in zona della Guardia di finanza del Veneto, chiede tramite gli organi di stampa locali di fare chiarezza e che i responsabili siano individuati e isolati dal resto del corpo. Si dice preoccupato per gli attacchi delegittimanti nei confronti della Guardia di finanza, in quanto "generiche" le accuse di corruzione che interessano l'intero comparto. Questa angoscia da parte del generale e' comprensibile, in quanto nessuno nel Veneto ha mai dimenticato lo scandalo "dei petroli" del 1979 partito dalla provincia di Treviso. Un contrabbando al centro del quale risultarono i vertici delle Fiamme Gialle. Un traffico illecito per duemila miliardi dell'epoca. Un sistema di potere illegale che porto' in carcere il comandante della Guardia di finanza, Raffaele Giudice, e che probabilmente costo' la vita al giornalista Pecorelli per essersi troppo addentrato in queste circostanze; le vicende qui denunciate effettivamente hanno l'effetto di peggiorare la credibilita' delle istituzioni da parte dell'opinione pubblica -: se siano a conoscenza dei fatti segnalati; quali siano le misure adottate per potenziare la sezione distrettuale antimafia di Venezia (gia' oggetto di interrogazioni parlamentari da parte dell'interrogante presentate in data 22 aprile 1997 e 9 luglio 1997), sezione che abbisogna di strutture e uomini per evitare che le solite scarcerazioni per decorrenza dei termini vanifichino il lavoro svolto, come e' accaduto recentemente con la scarcerazione di altre decine di mafiosi del Brenta, nonostante le richieste di aiuto del sostituto procuratore, Saverio Pavone; se, per dar seguito alle preoccupazioni del generale Esposito, relativamente alla tutela dell'immagine della Guardia di finanza, siano gia' stati sospesi dall'incarico gli ufficiali coinvolti nei fatti; quale sia lo stato delle indagini, considerando che sono gia' stati eseguiti degli arresti e ci sono state pure delle ammissioni di colpevolezza; se si possa conoscere l'elenco dei soggetti vittime di questa finanziaria, che a loro tutela abbiano gia' sporto denuncia nei confronti della stessa Co.ge.f. (5-02938)
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DUSSIN LUCIANO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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