INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02733 presentata da CAVALLARO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100413

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02733 presentata da MARIO CAVALLARO martedi' 13 aprile 2010, seduta n.305 CAVALLARO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: a Castelraimondo, nelle Marche, ha sede l'azienda Vitaviva s.r.l., titolare anche del marchio ITEMA il cui insediamento produttivo venne inaugurato sul finire degli anni Ottanta, mentre a partire dal 1991 fu lanciato il marchio Vitaviva e creata la linea di prodotti attualmente in produzione, quali vasche idromassaggio, box multifunzione e vasche cabinate; nel 2001 la societa', gia' di proprieta' del gruppo Ariston di Fabriano e successivamente della Merloni Termosanitari, fu acquistata dalla grande multinazionale tedesca Villeroy & Boch con sede principale in Mettlach, Germania, quotata nel listino azionario tedesco, unitamente al marchio ITEMA; l'obiettivo dichiarato dalla gruppo industriale tedesco era quello di raggiungere una posizione di leadership nel mercato italiano, in quanto anche la Villeroy & Boch Wellness Italia, oltre che nel settore delle ceramiche e dei prodotti sanitari per bagni, era produttrice di vasche idromassaggio, ad incasso, cabinate, con telaio e sistemi doccia multifunzione, prodotti questi dagli elevatissimi standard in termini di estetica, design, funzionalita', materiali e innovazione tecnologica ed intendeva fare sinergie commerciali con le sue produzioni tradizionali; sebbene la Villeroy & Boch sia un grande gruppo industriale che nel 2008 ha avuto un fatturato annuo 841 milioni di euro ed ha approssimativamente in tutto il mondo circa 10000 dipendenti ed un totale di 24 impianti di produzione, 20 dei quali si trovano in Europa, tre in Messico e uno in Thailandia, i risultati dell'investimento a Castelraimondo sono stati costantemente deludenti, a causa della mancanza totale di investimenti e di un serio piano industriale, oltre che per motivi collegati alla crisi generale del settore, legato a quello edilizio ed alla situazione economica globale; dagli originari 120 dipendenti lo stabilimento della Vitaviva s.r.l ad oggi e' sceso a sole 44 unita' che, pur considerando: la crisi della cartiera Miliani di Fabriano ceduta al gruppo Fedrigoni con la chiusura totale dello stabilimento di Castelraimondo, quella della Antonio Merloni s.p.a., ora in amministrazione straordinaria, che investe anche il territorio maceratese nonche' le difficolta' che sul piano occupazionale e d'impresa manifestano anche altre aziende locali, sono comunque un significativo presidio industriale in una realta' complessivamente in difficolta'; a quanto risulta entro il prossimo 22 aprile la Villeroy & Boch trasferira' le quote sociali o almeno il pacchetto di maggioranza della Vitaviva s.r.l. alla Certina A.G., societa' finanziaria e non produttiva con sede in Monaco che opera nel settore delle ristrutturazioni e riconversioni industriali; le rappresentanze sindacali CISL e CGIL, la R.S.U. ed i lavoratori hanno fatto presente alla pubblica opinione che la situazione e' preoccupante, in quanto non solo tale passaggio di quote non prevede il trasferimento dei beni immobili dell'azienda, ma non e' stato presentato neanche alcun piano industriale ne' dalla Villeroy & Boch ne' dalla nuova proprieta', cosicche' vi e' il fondato timore che ci possano essere conseguenze dirette e gravi per l'occupazione; gia' in precedenza, nel 2004, la Villeroy & Boch era uscita traumaticamente dal settore delle piastrelle, cedendo lo stabilimento «Ceramica Ligure» Srl di Ponzano Magra (La Spezia) e quindi al momento lo stabilimento di Castelraimondo e' l'unico presidio in Italia della multinazionale; il gruppo tedesco ha sempre dichiarato di voler presidiare il mercato italiano anche sotto il profilo commerciale ma a tutt'oggi non ha mai messo in campo strategie industriali e commerciali ed effettuato investimenti adeguati; i dipendenti dello stabilimento di Castelraimondo, a rischio licenziamento, hanno chiesto l'intervento del prefetto, della regione, della provincia e del comune, consapevoli che la cessione delle quote sociali, in mancanza di un piano industriale riduce enormemente le garanzie per i lavoratori, oltre a determinare un comprensibile stato di preoccupazione fra gli operatori economici della zona, tenuto conto che lo stabilimento rappresenta un'importante realta' produttiva -: quali misure il Ministro interrogato intenda adottare per risolvere urgentemente la segnalata gravissima situazione e se, stante la natura e consistenza della Villeroy & Boch, che opera prevalentemente all'estero e la crisi generale del settore, non ritenga opportuno estendere alcune delle misure ipotizzate nell'accordo di programma conseguente alla crisi della A. Merloni s.p.a. anche allo stabilimento di Castelraimondo, cercando in primo luogo di dare la garanzia immediata almeno della conservazione, mediante processi di formazione a nuove abilita', dei livelli occupazionali e nello stesso tempo di ottenere, con un adeguato piano industriale, un rilancio, insieme alle iniziative gia' assunte dalla regione Marche, nel settore della domotica, costruendo cosi' le premesse per un ulteriore sviluppo del sistema industriale delle aree interne e montane delle Marche in cui l'azienda opera. (5-02733)
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