INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02308 presentata da PILI MAURO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100111

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02308 presentata da MAURO PILI lunedi' 11 gennaio 2010, seduta n.263 PILI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: dopo la crisi della Montedison, la maggior parte degli impianti del petrolchimico italiano e' stata rilevata dall'Eni che ha diviso la produzione in due grandi entita': Syndial e Polimeri Europa; Syndial un po' alla volta ha chiuso gran parte delle attivita'; il principale cliente di Syndial e' sempre stato Ineos, che partendo dal cloro ottiene l'intermedio (cvm, cloruro di vinile monomero) e poi la plastica finita (pvc, cloruro di polivinile); Ineos e' una multinazionale inglese, terza al mondo per la produzione di cvm e pvc, presente dal 2005 a Porto Torres, Assemini e Porto Marghera; nonostante la dichiarazione di progetti di investimento nel ciclo del cloro soda e derivati (che prevedevano anche l'acquisizione dell'impianto di proprieta' dell'Eni non appena ottenute le autorizzazioni), nel mese di giugno del 2008 Ineos ha annunciato la propria intenzione di ritirarsi dall'Italia e dalla Sardegna (da Porto Marghera, ma anche da Ravenna); il 4 novembre 2008 la multinazionale inglese ha siglato un protocollo d'intesa con il Gruppo Safi finalizzato al suo ingresso nel capitale sociale di Ineos Vinyls Italia, garantendo in questo modo la continuita' delle produzioni e lo sviluppo della filiera cloro-cvm-pvc in Italia, nel rispetto degli accordi di programma precedentemente sottoscritti; la trattativa per l'ingresso del Gruppo Safi chiama in causa anche l'Eni, con il quale Ineos ha un consistente debito, pari a circa 60 milioni di euro: le societa' dell'Eni, Syndial e Polimeri Europa, forniscono infatti le materie prime, l'etilene e il dicloroetano; il contenzioso sui debiti contratti da Ineos verso Eni rende particolarmente problematica la trattativa, sulla quale interviene anche il Governo, tramite il Ministero dello sviluppo economico; tra febbraio e marzo 2009, si giunge ad un accordo fra Ineos e il Gruppo Safi che diventa il nuovo proprietario di Ineos Vinyls Italia; il Gruppo Safi, e qui si evitano considerazioni sull'affidabilita' finanziaria e sulla competenza settoriale del soggetto acquirente, opera a livello mondiale nel campo dei sistemi di sollevamento e in particolare nel settore dei ponteggi autosollevanti, montacarichi e ascensori da cantiere; ha sede a Cornuda, in provincia di Treviso, ed e' stato fondato da Fiorenzo Sartor negli anni Sessanta; il fatturato del Gruppo raggiunge i 160 milioni di euro; in seguito all'accordo di vendita emergono rilevanti criticita' inerenti i debiti contratti dalla multinazionale inglese non onorati, e le nuove forniture di materie prime: a marzo 2009 Eni comunica che potrebbe non rifornire piu' le materie prime agli impianti del ciclo del cloro se entro fine anno non riceve un versamento di 30 milioni di euro a parziale copertura dei debiti contratti da Ineos, Polimeri Europa, altra societa' del gruppo Eni; alla fine di aprile 2009, sorgono nuovi problemi per le difficolta' legate a un mancato accordo con l'Eni sul prezzo di fornitura delle materie prime, dicloroetano ed etilene; alla fine di maggio la Ineos Vinyls Italia ha avanzato al Tribunale di Venezia la richiesta di ammissione all'amministrazione straordinaria, dopo averlo anticipato gia' ad aprile, in seguito agli elevati prezzi applicati dall'Eni sulle materie prime come il dicloroetano e l'etilene; a giugno 2009 la richiesta viene accolta e vengono nominati i commissari giudiziali per gli stabilimenti di Porto Torres e Porto Marghera, con il compito di mantenere l'attivita' degli impianti e individuare rapidamente una soluzione industriale per la continuita' aziendale; il 9 novembre 2009 il Ministero dello sviluppo economico emette un comunicato ufficiale in cui dichiara: «Accordo al ministero dello Sviluppo Economico per il riavvio degli impianti della VINYLS di Ravenna, Porto Marghera e Porto Torres. Sulla base di una intesa definita oggi al ministero di via Veneto tra i commissari di Vinyls e i rappresentanti dell'ENI gia' domani martedi' 10 novembre verra' convocato un incontro tra le parti per concordare in modo conclusivo la data e le modalita' di avviamento degli impianti. Il Ministro Claudio Scajola ha detto che "con l'accordo raggiunto oggi ci sono tutte le condizioni per il riavvio degli impianti nella prospettiva di dare un assetto definitivo al ciclo del cloro"; il 12 novembre 2009 il Ministero dello sviluppo economico emette un nuovo comunicato ufficiale in cui afferma: «Intesa raggiunta tra Eni e la Vinyls Italia. L'accordo e' stato siglato oggi al Ministero dello sviluppo economico, nel corso della riunione della task force convocata dal Ministro Claudio Scajola, alla presenza di tutte le parti interessate alla soluzione della vicenda. L'accordo conferma ed amplia l'intesa gia' raggiunta lo scorso lunedi', risolvendo tutte le difficolta' legate alla fornitura di materie prime, ai servizi ed alle utilities. "Il risultato raggiunto oggi", ha dichiarato il Ministro Scajola, "costituisce il riferimento fondamentale per la definizione delle intese sindacali propedeutiche alla riapertura degli impianti. Auspico pertanto che l'incontro tra le organizzazioni sindacali e i commissari della Vinyls, previsto per le prossime ore, si svolga in maniera costruttiva consentendo la conclusione di accordi positivi per la chimica nazionale e i territori coinvolti"; nel testo dell'accordo, siglato il 12 novembre e' scritto: "Vynilis ha comunicato che procedera' al progressivo riavvio degli impianti a partire dal 15 dicembre"; il 15 dicembre 2009 gli impianti non sono stati riavviati; i 140 lavoratori della Vinyls di Porto Torres (Sassari) hanno annunciato da domani (7 gennaio 2010) la ripresa della mobilitazione per denunciare il mancato rispetto degli impegni e scongiurare la chiusura degli stabilimenti che producono pvc e cvm; la decisione della nuova mobilitazione e' stata assunta durante un'assemblea con i rappresentanti della categoria dei chimici di Cgil, Cisl e Uil e non vengono escluse forme di dura protesta con il blocco del porto e delle navi, della viabilita'; il riavvio degli impianti Vinyls, azienda attualmente in amministrazione straordinaria, inizialmente previsto per il 15 dicembre 2009, sarebbe slittato per la mancanza di garanzie economiche sulla fornitura di materie prime; il 26 dicembre la regione Sardegna, attraverso la finanziaria Sfirs, aveva garantito una fideiussione di venti milioni di euro per la ripresa delle attivita', ma il provvedimento e' subordinato al parere favorevole della Commissione europea che entro due mesi dovra' stabilire se la garanzia fideiussoria debba essere considerata un aiuto di Stato e quindi bloccata; i tempi lunghi della decisione potrebbero portare ad una decisione negativa del tribunale di Venezia con effetti devastanti a cascata per l'intero polo chimico sardo e le conseguenti ricadute in termini occupazionali; gli accordi sottoscritti hanno sempre condizionato la ripresa produttiva ad aspetti finanziari da definire preventivamente al riavvio degli impianti provocando di fatto un continuo stallo della situazione; l'unica possibile ripresa produttiva in grado di rimettere sul mercato gli impianti deve avvenire, invece, preventivamente, in modo tale da generare interesse reale agli impianti e alle loro produzioni; la pervicace determinazione di anteporre la definizione degli aspetti finanziari risulta essere ad avviso dell'interrogante per ambo le parti un facile e inaccettabile atteggiamento irresponsabile sull'intera vicenda -: se non ritenga il Ministro di convocare con somma urgenza le parti per individuare le cause e i responsabili del mancato rispetto degli impegni gia' sottoscritti in sede ministeriale; se non ritenga di dover disporre attraverso i commissari l'immediata e non procrastinabile ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres attraverso un intervento diretto con le parti indicando una dilazione dei tempi di pagamento dei debiti e delle rispettive garanzie ad una data successiva (almeno sei mesi) alla ripresa produttiva che garantirebbe la possibile formalizzazione di nuove e piu' serie offerte di mercato per gli impianti sardi; se non ritenga di dover intervenire con l'Eni perche' non ponga in essere condotte quali quelle tenute sinora, e favorire il riavvio degli impianti di Porto Torres; se non ritenga di dover intervenire in sede l'Unione europea al fine di sostenere una valutazione positiva della compatibilita' della proposta fideiussoria avanzata dalla SFIRS che seppur di durata limitata a sei mesi consentirebbe una temporanea risoluzione delle questioni finanziarie. (5-02308)
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