INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01545 presentata da ROSSI EDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970205
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Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: fin dall'agosto 1992 il servizio inquinamento atmosferico e acustico e le industrie a rischio (SIAR) del ministero dell'ambiente aveva incluso l'area di Mantova fra le "...diciotto aree ad alta concentrazione di attivita' industriali con quattrocentotrenta impianti a rischio di incidente rilevante"; la commissione coordinamento industrie a rischio di incidente rilevante di cui all'articolo 15, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988, nella riunione dell'11 novembre 1992, ha espresso il "... parere sulla relazione complessiva della istruttoria ex articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988 dello stabilimento della societa' Cameli petroli e company srl (ex Icip) sito in Frassino (Mantova)" prevedendo, tra l'altro, "... la ricollocazione del sistema torcia; l'adozione di idonee misure di sicurezza a protezione delle sale controllo; il potenziamento degli apparecchi di rilevazione e telecomando; la modifica radicale delle modalita' di stoccaggio gpl, prevedendone anche la delocalizzazione ..."; con delibera di consiglio comunale di Mantova n. 142 del 16 novembre 1992 e' stato approvato un ordine del giorno sul rinnovo della concessione alla societa' Cameli petroli e la "carta degli impegni della societa' Cameli petroli nei confronti del comune di Mantova e del parco del Mincio al fine di migliorare l'impatto sul territorio della raffineria ex Icip"; con nota del 6 dicembre 1992 l'amministratore straordinario dell'Unita' sanitaria locale n. 47 di Mantova ha inviato all'amministrazione comunale il proprio richiesto parere relativo alla proposta d'incompatibilita' degli impianti di stoccaggio gpl (Cameli petroli, Monteshell, Butangas) installati nel comune di Mantova, rilevando, tra l'altro, che "... in caso di fenomeni incidentali come quelli presi in considerazione, il raggio d'azione porterebbe alla morte e a danni gravi un numero di persone sicuramente valutabile nell'ambito delle parecchie centinaia ... e si configurerebbe uno scenario incidentale a carattere catastrofico che, nella ipotesi peggiore, non potrebbe essere convenientemente contenuto da un piano di emergenza. A nostro parere la delocalizzazione dell'attuale polo gpl potrebbe costituire l'ipotesi piu' realistica di diminuzione della pericolosita' dei suddetti insediamenti"; con delibera della giunta comunale n. 1969 del 17 dicembre 1992, l'amministrazione comunale di Mantova ha "...espresso parere favorevole al rinnovo ventennale della concessione che autorizza l'esercizio della raffineria di Mantova-Frassino e dell'oleodotto Venezia-Mantova alle condizioni e prescrizioni contenute nella "carta degli impegni" e nell'ordine del giorno del consiglio comunale in premessa citati e parti integranti della presente deliberazione..."; che il legale rappresentante della Cameli petroli, raffineria Icip, di Mantova ha sottoscritto il 29 giugno 1993 un'impegnativa unilaterale presso l'assessorato all'ambiente della regione Lombardia, che prevedeva, tra l'altro: "1) ricollocazione del sistema torcia; 2) potenziamento delle apparecchiature di rilevazione e telecomando; 3) modifica radicale delle modalita' di stoccaggio gpl prevedendo la delocalizzazione del deposito principale... Per la realizzazione di queste modifiche l'azienda si impegna unilateralmente alle seguenti azioni: 1) la torcia potra' essere rilocata entro otto mesi dall'ottenimento dei pareri di rito da parte dei vigili del fuoco, dell'Unita' sanitaria locale competente, e del ministero industria, commercio e artigianato; 2) progressiva automazione dei sezionamenti di impianto ed incremento delle attrezzature di rilevazione e piu' in generale della sicurezza interna di fabbrica secondo un programma da stilare con i vigili del fuoco ed Usl entro dicembre 1993, per esecuzione secondo una tempistica da concordare nell'ambito della stesura del programma di cui sopra; 3) acquisizione dell'area indicata come idonea dal piano regolatore generale del comune di Mantova entro tre mesi dalla disponibilita' del venditore o dalla esecutivita' del decreto di esproprio dei terreni da parte delle autorita' competenti; 4) realizzazione dei collegamenti via oleodotto necessari ad alimentare lo stoccaggio del nuovo deposito gpl entro cinque mesi dall'ottenimento delle autorizzazioni e licenze di rito; 5) realizzazione del nuovo deposito entro due anni dall'ottenimento dei permessi relativi. La suddetta impegnativa unilaterale trovera' piu' dettagliata e formale specificazione in un accordo che fin d'ora ci impegnamo a sottoscrivere con il comune di Mantova e l'assessorato ecologia della regione Lombardia entro ottobre 1993"; la regione Lombardia con delibera n. 54143 del 21 giugno 1994 ha approvato la "variante Valdaro" al piano regolatore generale del comune di Mantova di cui e' stata individuata un'ampia area agricola per la delocalizzazione delle aziende a rischio; le aziende attualmente interessate alla delocalizzazione risultano essere oltre alla attuale Ies, ex Cameli petroli, la Butangas/Dacia, la Monteshell, la Claipa srl, la Termogas; la Ies spa nell'ultimo "aggiornamento dello stato di avanzamento del programma degli interventi a novembre 1996" al punto 3.7 Polo Gpl ed incremento della sicurezza precisa: "E' stato presentato lo studio di lay out del polo gpl rilocato che comprende la possibilita' di ospitare attivita' analoghe a quelle svolte da Butangas e Monteshell gas. E' stato completato il pacchetto di studi di fattibilita' che risponde alle raccomandazioni della commissione interministeriale che ha esaminato il rapporto di sicurezza presentato dalla Raffineria ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988... Per quanto attiene al settore di stoccaggio e movimentazione del gpl, si dimostra che e' possibile ridurre notevolmente l'indice di rischio dei depositi, attraverso la somma di una serie di misure che includono: riduzione del numero e del volume degli stoccaggi; coibentazione di fire-proofing per portare ad un'ora la resistenza meccanica dei serbatoi sotto fuoco e quindi portare il tempo disponibile per i piani di emergenza esterni a valori sufficienti; rilocazione della baia di carico atb; semplificazione e riduzione delle tubazioni di interconnessione. Queste modifiche rispondono ai criteri indicati nel decreto ministeriale 14 aprile 1994... Quanto detto sopra e' in fase di progettazione esecutiva affidato alla societa' Thesi. L'istanza ai ministeri competenti per l'autorizzazione alla modifica dello stoccaggio con relativa tumulazione e dislocazione saranno presentate non appena avremo ottenuto il parere delle autorita' competenti locali. Essendo state definite le tipologie di soluzione da adottare al fine di portare gli indici di rischio al minimo, si ritiene che il problema della rilocazione dello stoccaggio sia a questo punto puramente legato alla convergenza di interessi delle parti ed alla disponibilita' delle amministrazioni interessate ad una congrua partecipazione ai costi di sviluppo del polo esterno"; ad anni di distanza dai citati accordi ben poco risulta fatto -: se e come intenda intervenire, considerato che le problematiche relative alla sicurezza a tutt'oggi non hanno trovato risposte che tranquillizzino i cittadini, che continuano a vivere in condizioni di grave rischio; chi siano le autorita' ed enti a cui spetta il compito di far rispettare gli impegni presi dall'azienda e se intenda attivarsi nei loro confronti; se le affermazioni della societa' Ies circa l'attuale indisponibilita' alla delocalizzazione degli impianti a rischio a fronte dell'applicazione di quanto previsto dal decreto-legge del 14 aprile 1994 non rendano necessario un ulteriore intervento della commissione coordinamento industria a rischio di incidente rilevante oppure del ministero stesso per una verifica sull'attuale stato di pericolosita' dell'impianto. (5-01545)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01545 presentata da ROSSI EDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970205
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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