INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01515 presentata da MICHIELON MAURO (LEGA NORD) in data 19930729
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Ai Ministri della difesa, delle finanze e per i beni culturali e ambientali. - Per sapere - premesso che: il 20 luglio 1993 si e' riunito il Direttivo del Comitato Internazionale per la Difesa dell'Antico Arsenale di Venezia, e che da tale riunione sono emerse le seguenti considerazioni: 1) da tempo, con il nuovo scenario geopolitico, il Paese sente la necessita' di un nuovo modello di Difesa. Parlamento e Partiti politici ne hanno discusso e tratto le prime conclusioni. In particolare gli ultimi due ex Ministri della Difesa, Rognoni (D.C.) e Ando' (PSI) hanno avanzato una proposta di Legge che per Venezia ridimensiona drasticamente la presenza della Marina Militare con le seguenti direttive: a) soppressione di tutti gli organi logistici (depositi combustibili - viveri - amministrazione) e relativi uffici; b) soppressione dell'ormai inutile Comando Marina retto da Ammiraglio e sostituzione con un Comando Distaccamento retto da un Cap. di Fregata o Cap. di Vascello. Tali direttive del resto sono auspicate anche dall'Ammiraglio della riserva Carlo Gottardi, gia' conservatore del Museo Storico Navale di Venezia, e dal Generale di Corpo d'Armata della riserva Nerio Neri; 2) le necessita' portuali e logistiche rimangono assicurate dalla Capitaneria di Porto retta da un Ammiraglio. Tale ridimensionamento viene confermato nei giorni presenti in cui le molte unita' militari italiane e straniere che pattugliano l'Adriatico per l'esigenza ex Jugoslavia non hanno alcuna necessita' di appoggio a Venezia dove solo saltuariamente qualche Unita' isolata vi approda per due o tre giorni di "franchigia" degli equipaggi; 3) il complesso dell'Arsenale e' Demaniale dato per uso governativo alla Marina Militare. Dieci anni fa fu stesa una Convenzione fra Ministero Difesa - Ministero Beni Culturali - Ministero Finanze e comune di Venezia per la retrocessione al Demanio e successiva utilizzazione civile di tutta la parte Est del Comprensorio. Rimaneva assegnata la zona Nord all'allora C.N.OM. (Societa' IRI) per l'esercizio dei bacini di carenaggio ed il raddobbo di Navi mercantili ed il rimanente alla Marina Militare. Tale Convenzione, che non ha estremi di Legge, non e' stata mai attuata; 4) nel 1985 un Consorzio gestito dalla FIAT ha proposto l'acquisizione di tutta la Darsena Grande dell'Arsenale per farne un porticciolo ed un punto di appoggio per la nautica da diporto. Per volonta' politica dell'allora comune di Venezia, il progetto non fu attuato perche' non si voleva cedere al privato cio' che si riteneva poteva essere un punto di forza della pubblica amministrazione; 5) le vigenti leggi prescrivono che l'utilizzatore di beni demaniali debba assicurare la loro manutenzione. Rilevato che la Marina Militare non ha in alcun modo osservato tali Leggi poiche' tutti gli edifici del Lato EST e che rappresentano la parte monumentale e piu' antica dell'Arsenale, sono stati volutamente trascurati e come si puo' constatare, sono minacciati di crolli; 6) si e' constatato che la Legge Speciale per Venezia ha assegnato circa undici miliardi per l'Arsenale. Tale somma, tramite il magistrato alle Acque di Venezia e' stata tutta utilizzata per lavori in corso nella parte che la predetta Convenzione assegna alla Marina Militare, senza alcuna sia pur minima assegnazione per la monumentale, in peggiori condizioni di manutenzione. Di tale situazione l'Istituto Italiano dei Castelli ne ha fatto oggetto di esposto alla Procura della Repubblica di Venezia. In realta' con una parte di detto finanziamento e' stato demolito il Circolo ufficiali che era perfettamente funzionante, per ricostruire un faraonico Circolo che non avra' alcuna pratica utilizzazione; 7) esaminato il programma che l'Ufficio Storico della Marina intenderebbe realizzare nel Maggio '94 con l'allestimento di una Mostra nelle Corderie dell'Arsenale. E' emerso che tale Mostra dovrebbe reperire vari cimeli dal Museo di Venezia, da quello di La Spezia e da altri Enti pubblici di tutta Italia. Gli scopi di tale Mostra non sono decifrabili se non in un presenzialismo del Direttore dell'Ufficio Storico, Ammiraglio Renato Sicurezza, in quanto nessun apporto culturale o propagandistico per la Marina puo' derivare da una riunione di pezzi gia' ben noti nei Musei e senza alcuna nuova tematica. Una Mostra del genere, fra trasporti, Assicurazioni, guardianaggio ed allestimento delle Corderie viene a costare parecchie centinaia di milioni, anche perche' mezzi e personale militare non devono essere usati per le vigenti leggi. Si denuncia quindi alla pubblica opinione lo sperpero inutile di ingenti somme del Bilancio Marina, che proviene soltanto dalle tasse dei Cittadini, senza alcun fine pratico, mentre tali somme potrebbero essere devolute agli urgenti interventi a salvare il nostro patrimonio artistico-monumentale; 8) si e' venuti poi a conoscenza dell'intendimento dello Stato Maggiore Marina di trasferire a Venezia l'Istituto di Guerra Marittima che da molti lustri funziona ed ha adeguata sede a Livorno. Tale spostamento non ha altra vera casuale di insediare ed allargare ulteriormente la presenza militare a Venezia dove il Comando per un Ammiraglio, vari alloggi per Ufficiali e Sottufficiali e l'alto livello di una Citta' come Venezia, ne fanno una Sede molto appetibile trascurando i reali fini istituzionali della difesa; 9) si individua in detta Darsena, lasciata libera dalla Marina, la grande possibilita' per Venezia per avere finalmente il tanto agognato porticciolo turistico. Oggi il grande comprensorio dell'Arsenale e' del tutto improduttivo, un sesto del territorio cittadino e' in abbandono, prossimo al crollo e comunque al degrado irreversibile. La Marina Militare non puo' piu' arrogarsi il diritto di detenere un cosi' grande complesso senza le dovute motivazioni istituzionali relative alla Difesa. Il Comprensorio e' non solo improduttivo, ma allo stato giuridico attuale per la sua conservazione richiederebbe dei grandi finanziamenti statali che ovviamente sono danari dei cittadini. La trasformazione in porticciolo turistico determina il capovolgimento della situazione poiche' diverrebbe area produttiva. Gli affitti per i posti barca, l'indotto per i lavori alle imbarcazioni, il rimessaggio invernale costituiscono fonti di introiti che non solo copriranno le spese di manutenzione del comprensorio, ma sarebbero fonti di guadagno per un gran numero di operai che proprio a Castello ritroverebbero l'antica tradizioni degli Arsenalotti -: se non ritengano di valutare l'opportunita' che la Marina Militare lasci al piu' presto libera tutta la parte EST comprese le tre banchine della Darsena Grande, dismettendo subito al Demanio tutta la Darsena Grande e restringendosi nella Zona Ovest del Canale dell'Arsenale Vecchio. Tale zona e' comprensiva dell'ingresso monumentale dell'Arsenale, di vari edifici per uffici, per alloggi di ufficiali e di numerosi magazzini. Tale ridimensionamento e' piu' che consono alle esigenze della Marina Militare e risulta esuberante anche per eventuali utilizzazioni future. (5-01515)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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MICHIELON MAURO (LEGA NORD)