INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01486 presentata da COSTA RAFFAELE (FED.LIB.DEM) in data 19950731

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_01486_12 an entity of type: aic

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: i dati, fino ad oggi inediti, dei reati per i quali nel corso del 1994 e' stata presentata all'Autorita' giudiziaria denuncia da parte della Polizia, dei Carabinieri, della Finanza (restano escluse le denunce che i cittadini hanno presentato direttamente all'Autorita' giudiziaria), evidenziano come di fatto chi commette un furto ha il 94 per cento di probabilita' di farla franca, chi commette una rapina ha l'80 per cento di probabilita' di scampare alla giustizia. Se si calcola che moltissimi furti non vengono denunciati, la percentuale dei furti puniti scende al di sotto del 5 per cento; ogni ora vengono denunciati dalle Forze dell'ordine 152 furti. Sono invece quattro all'ora le rapine. Il fatto piu' rilevante che emerge da tale dato e' l'impunita': su un totale di 1.333.000 furti denunciati, nel 1994 ben 1.250.000 sono rimasti opera di ignoti. Vale a dire che si sono individuati i colpevoli solo nel 6 per cento dei casi. Per quanto riguarda le rapine, invece, su un totale di 29.981 denunciate, ben 24.151 sono rimaste impunite (80 per cento); rispetto al 1993 i furti denunciati sono in lieve diminuzione (- 2,7 per cento) e cosi' le rapine (- 4,7 per cento) mentre e' lievemente aumentata la percentuale dei delitti impuniti; gli omicidi consumati risultano essere stati 956 (582 di autore ignoto) con un - 10 per cento rispetto al 1993, i tentati omicidi 1.772 (552 di autore ignoto), gli omicidi colposi 1.895, le violenze carnali 869, gli incendi dolosi 9.259 (8.316 ad opera di ignoti), le estorsioni 3.340, le truffe 40.604 (17.622 a carico di ignoti), i sequestri di persona 809 (+ 8 per cento); di particolare rilievo, nell'ambito dei reati contro il patrimonio, alcuni tipi di reati: i borseggi sono stati 108.230 di cui 104.798 ad opera di ignoti; gli scippi sono stati 49.164 di cui 46.820 ad opera di ignoti; i furti nei negozi sono stati 63.158 di cui 50.979 ad opera di ignoti; i furti in appartamenti sono stati 198.401 di cui 185.341 ad opera di ignoti; i furti su auto in sosta sono stati 285.186 di cui 273.942 ad opera di ignoti. Per quanto concerne le rapine: 24.543 sono avvenute in abitazione o negozi (19.574 ad opera di ignoti), in banche 2.001 (1.703 ad opera di ignoti), in uffici postali 888 (778 ad opera di ignoti), 556 in gioiellerie, 582 in danno di coppie o prostitute, 1.132 in danno di autisti di autocarri; esaminando, poi, piu' attentamente i prospetti relativi ad ogni singola provincia, emergono dati quanto meno singolari. Per quanto riguarda, ad esempio, i furti di autoveicoli, che sono ammontati ad un totale di 302.490 (di cui 289.973, circa il 96 per cento, impuniti) si puo' dire che ogni ora in Italia vengono rubate 34 tra automobili e motociclette; e' Milano la provincia che piu' ispira i ladri di auto, con 51.958 furti di autoveicoli, di cui quasi 31.000 nel solo capoluogo. L'impunita' e' quasi totale e riguarda, a Milano, 49.387 furti di autoveicoli, oltre il 96 per cento. Segue a ruota Napoli con un totale di 40.179 auto rubate (di cui 21.501 nel solo capoluogo) con un'impunita' ancora maggiore: il 99 per cento, pari a 39.628 furti di automezzi di autore ignoto. Roma, in questa graduatoria, risulta terza, con 20.155 furti nell'intera provincia di cui circa 15.000 nella Capitale. Impuniti in provincia di Roma risultano 17.991 furti di autoveicoli, il 90 per cento. Di rilievo il dato relativo a Torino: i 16.100 furti di autoveicoli (con la quasi totalita', 15.375, impuniti) se confrontati con la densita' di popolazione (poco piu' di 2 milioni di abitanti nell'intera provincia) rappresentano un dato preoccupante. La provincia di Gorizia, con 146 furti (128 dei quali impuniti) presenta il dato apparentemente piu' basso. E' necessario tenere conto comunque del fatto che gli abitanti dell'intera provincia sono poco piu' di 138.000; le Forze dell'ordine si avvalgono di circa 300.000 operatori: 105.000 fanno parte della Polizia, 112.000 dei Carabinieri, 65.000 della Finanza, 36.000 sono gli agenti di polizia penitenziaria. Il che significa che ogni 191 cittadini italiani c'e' un addetto alla pubblica sicurezza (1 ogni 231 in Francia, 1 ogni 388 in Gran Bretagna, 1 ogni 407 in Germania). Eppure, degli oltre 2 milioni di delitti denunciati nel 1994, solo di 554.476 sono stati identificati i presunti autori; a quanto sembra taluni magistrati, talune questure, taluni comandi di Carabinieri ottengono ben scarsi risultati a differenza di altri che operano con buoni risultati: in alcune province si evidenziano risultati positivi nell'attivita' repressiva anche nei confronti dei furti. A Mantova sono stati denunciati gli autori del 30 per cento, dei furti, a Teramo del 20 per cento, a Vercelli e Parma del 13 per cento, a Sondrio del 13,5 per cento, a Belluno del 16 per cento. La provincia di Napoli e' la prima quanto a impunita', con il 97,7 per cento dei casi impuniti, seguita da Catania (97,2 per cento), Benevento (95 per cento), Brescia e Bergamo (93,4 per cento), Como e Cuneo (92,4 per cento). Per le rapine la provincia piu' sfortunata e' Catania (93,4 per cento) seguita da Benevento (93 per cento), Enna (92 per cento), Belluno (88,8 per cento), Treviso (86 per cento) e Catanzaro (85 per cento); in alcune province l'efficenza delle Forze dell'ordine nell'individuare i responsabili dei reati di furto e rapina ha dei risultati positivi: a Verona "solo" il 66 per cento delle rapine e' rimasto opera di ignoti, ad Aosta il 20 per cento e a Trento il 68 per cento. Anche le province di Campobasso (36 per cento), Trieste (41 per cento), Pescara (42 per cento), Parma (43,8 per cento), si mantengono nettamente al di sotto della media nazionale relativa alle rapine impunite che e' dell'80 per cento. In materia di furti le province con percentuali alte di reati scoperti sono pochissime: il primo posto spetta a Mantova che lascia impuniti il 70,8 per cento dei furti (la media nazionale e' del 94 per cento, seguono Teramo (80 per cento), Belluno (84,7 per cento), Parma, Vercelli, Sondrio, Belluno (circa l'87 per cento) -: se il Ministro sia a conoscenza di tali dati; quali iniziative intenda adottare al fine di ridurre la percentuale di tanti reati impuniti che rischiano di portare a una sorta di depenalizzazione di fatto; quale sia la reale efficacia delle forze dell'ordine, ed in particolare: quanti dei 300.000 appartenenti alle Forze dell'ordine vengono distolti, per cause diverse, dall'azione preventiva o repressiva; se sia vero che almeno 150.000 fra agenti, carabinieri, finanzieri, stanno in ufficio a passare carte, a preparare passaporti, a compilare moduli, tutte operazioni che potrebbero benissimo essere svolte da impiegati civili (magari trasferiti dal Ministero della difesa che ne conta 50.000); quanti sono gli appartenenti alle Forze dell'ordine che fanno da scorta a persone che non corrono troppi rischi; se sia vero che nella sola capitale sono piu' di 1.000; se sia vero che gli autisti di Palazzo Chigi sono oltre 200; che i soli poliziotti i quali, a fini decorativi, percorrono a cavallo le vie della capitale sono 200 e non svolgono altre funzioni; se sia vero che 500.000 giornate lavorative di appartenenti alle Forze dell'ordine sono destinate al controllo di attivita' sportive (particolarmente negli stadi); se sia vero che 630 fra agenti di PS e Carabinieri svolgono attivita' di vigilanza presso la Camera dei deputati, il Senato e la Presidenza del Consiglio dei ministri; se sia vero che dei 6.200 agenti in servizio presso la questura di Roma solo 2.000 svolgono funzioni operative sul territorio; se sia vero che la citta' di Roma assorbe, questura esclusa, altri 11.000 agenti di polizia di Stato. (5-01486)
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