INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01430 presentata da COMPAGNON ANGELO (UNIONE DI CENTRO) in data 20090519
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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-01430 presentata da ANGELO COMPAGNON martedi' 19 maggio 2009, seduta n.179 COMPAGNON. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: i noti fatti attinenti il trasporto aereo nel nostro Paese stanno delineando una serie di aspetti in senso peggiorativo per i consumatori, per i contribuenti ed in generate per la mobilita' dei cittadini, dal momento che appare ormai evidente che la fusione della compagnia Alitalia con il suo principale concorrente, ovvero AirOne, sta determinando - al di la' del merito dell'intera operazione - una situazione di monopolio sostanziale e di incrementi tariffari del tutto incompatibili con i principi fondamentali detta disciplina antitrust; i reiterati scioperi ed i disservizi del personale Alitalia, nonche' le continue cancellazioni ed i sistematici ritardi dei voli della ex compagnia di bandiera stanno imprimendo alla predetta situazione di monopolio una inaccettabile accelerazione; per i creditori e gli oltre quarantamila piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia risultano essere esiziali le conseguenze prima del crollo di oltre il 12 per cento del titolo Alitalia (aprile 2008), poi della sua sospensione dalle contrattazioni (giugno 2008) ed infine della richiesta da parte del Consiglio di amministrazione Alitalia della dichiarazione di insolvenza della medesima compagnia al Tribunale di Roma (agosto 2008) con la pedissequa ammissione della compagnia stessa alla procedura straordinaria (settembre 2008); da una decina d'anni non pochi dipendenti Alitalia percepivano le proprie retribuzioni sotto forma di quote in azioni, divenendo quindi azionisti, obbligazionisti o warrantisti non per libera scelta ma per una sostanziale imposizione del management societario; nel corso di un'intervista rilasciata alla trasmissione Report del 12 ottobre 2008, il Commissario Fantozzi quantificava in 714 milioni di euro il monte obbligazioni Alitalia (piu' della meta' in capo al Tesoro), avanzando forti perplessita' circa la loro possibilita' di riammissione, dato il numero altissimo di creditori insinuati al passivo della ex compagnia di bandiera; su questo specifico aspetto si registra - ad opinione dell'interrogante - un'insufficiente attenzione da parte del Governo, il quale sta colpevolmente sottodimensionando tale fenomeno che, al contrario, presenta una notevole estensione e complessita' che espone a gravissime ricadute quei risparmiatori che riposero a suo tempo fiducia nelle dichiarazioni rassicuranti del Governo, decidendo di non disinvestire i propri risparmi e che, successivamente alla sospensione del titolo Alitalia, si sono trovati nella piu' totale incertezza, peraltro aggravata dall'attuale crisi economico-finanziaria; il passivo di Alitalia e' stimato in circa 3,2 miliardi di euro alla data del commissariamento e al netto di incassi e storno debiti si valuta che al Commissario Fantozzi manchera' circa un miliardo e mezzo ai fini del rimborso totale dei creditori (grandi fornitori di carburante, aeroporti nazionali, vari consorzi, personale Alitalia in termini di Tfr, ferie, permessi eccetera) -: se e con quali strumenti si intenda tutelare le decine di migliaia di incolpevoli cittadini che nel passato hanno acquistato le azioni Alitalia, investendo i propri risparmi di una vita e che hanno diritto di sapere perche' questi titoli sono divenuti carta straccia. (5-01430)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO SVILUPPO ECONOMICO
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