. . . . "DELFINO TERESIO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO))" . "5/00762" . "20070221" . "0"^^ . "20070221" . "MARTINELLO LEONARDO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO))" . "Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00762 presentata da LEONARDO MARTINELLO mercoledì 21 febbraio 2007 nella seduta n.113 MARTINELLO e DELFINO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: la direttiva comunitaria 91/676/CEE ha dettato i principi fondamentali a cui si è uniformata la successiva normativa nazionale, con il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e il decreto ministeriale 7 aprile 2006 (cosiddetta direttiva nitrati); la direttiva comunitaria ha previsto: una designazione di «Zone vulnerabili da nitrati» di origine agricola (ZVN); la regolamentazione dell'utilizzazione agronomica dei reflui con definizione dei «Programmi d'Azione», che stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuati tali spandimenti; la designazione delle ZVN del Veneto è stata effettuata con delibera del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio 2006. È circa il 60 per cento del territorio regionale individuato, di fatto, come area vulnerabile o in bacino scolante con conseguente riduzione delle quantità di azoto organico spandibile per ettaro che passa da 340 chilogrammi a 170 chilogrammi di azoto per ettaro, per anno; il decreto ministeriale 7 aprile 2006, inoltre, ha definito i criteri generali e le norme tecniche sulla base dei quali le Regioni elaborano i «Programmi d'Azione» per le Zone vulnerabili ai nitrati; la Giunta regionale del Veneto, con la D.G.R.V. del 7 agosto 2006, n. 2495 «Programma d'azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricole del Veneto», ha regolamentato le attività di spandimento dei reflui sia per le vulnerabili che per le rimanenti aree agricole del Veneto; la provincia di Padova rappresenta una realtà importante per il settore zootecnico. Infatti la sua produzione si attesta intorno a circa 190.000 capi bovini, circa 115.000 capi suini, circa 73.640 di tacchini, circa 453.870 di faraone; i vincoli imposti dalla Comunità europea e la conseguente attuazione potrebbero provocare un abbandono produttivo con gravi ripercussioni per tutto il sistema agroalimentare dell'area; è indispensabile salvaguardare i livelli produttivi delle aziende zootecniche della pianura padana e dell'intera filiera agro-alimentare che, con i vincoli sopra citati, si troverebbe nell'impossibilità di rispettare i parametri se non riducendo il numero degli animali negli allevamenti; in diversi comuni dell'alta Padovana (Trebaseleghe, Piombino Dese, Massanzago, Loreggia, San Pietro in Gù e Carmignano di Brenta), ammesso che i titolari di fondi agricoli siano disponibili a concedere agli allevatori terreni per lo spargimento delle deiezioni animali, non vi è superficie agricola sufficiente per lo smaltimento; la direttiva comunitaria risale al 1991, nel frattempo comunque si sono autorizzati e finanziati interventi per aumentare le dimensioni degli allevamenti, senza tenere in considerazione i vincoli imposti da tale normativa; recenti studi hanno confermato che i terreni sono in grado di sopportare un carico maggiore di azoto zootecnico senza pericoli per le falde acquifere e per i corsi d'acqua; la parificazione del letame al liquame, così come previsto dalla normativa, provocherà ulteriori difficoltà agli allevatori e agli imprenditori agricoli in quanto, dal punto di vista agronomico, diverso è il loro utilizzo e di conseguenza il rilascio dell'azoto nelle culture; altre difficoltà deriveranno dal divieto dello smaltimento del letame e del liquame, nel periodo invernale (dal 15 novembre al 15 febbraio). Tale pratica agronomica è molto diffusa nelle colture foraggere della pianura padana che d'inverno, quando il terreno è gelato, permette lo spargimento del letame che rilascia gradualmente l'azoto; nell'ambito dell'Unione europea paesi come l'Irlanda hanno già ottenuto una deroga al limite massimo di azoto per ettaro che è stato elevato da 170 a 250 chilogrammi -: quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di rivedere i vincoli imposti dalla direttiva anche sulla base dei dati tecnico-scientifici che dimostrano che i nostri terreni possono sopportare carichi di nitrati superiori ai 170 chilogrammi per ettaro all'anno e come intenda favorire e sostenere progetti che consentano la realizzazione di impianti per lo smaltimento della deiezione e dei liquami zootecnici e la riconversione e/o adeguamento delle aziende interessate dalla direttiva. (5-00762)" . "Camera dei Deputati" . "2015-04-28T22:16:19Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00762 presentata da MARTINELLO LEONARDO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 21/02/2007" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00762 presentata da MARTINELLO LEONARDO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 21/02/2007"^^ . . .