. "MONELLO PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00434 presentata da MONELLO PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19921027" . . "Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: in data 16 ottobre 1992, il Prefetto di Ragusa ha sospeso il Sindaco, la Giunta e il consiglio comunale di Pozzallo, nonostante si fosse gia' avviata la procedura di autoscioglimento del Consiglio per note vicende; l'intervento del Prefetto e la pratica relativa, istruita ai sensi dell'articolo 15-bis della legge 55/90 attivata presso il Ministero dell'Interno, se accolta dal Consiglio dei Ministri, di fatto impedira' ai cittadini di pronunciarsi in nuove elezioni sulle responsabilita' degli amministratori e dei partiti cittadini (fermi restando i provvedimenti che la magistratura riterra' di prendere), rinviando dunque le elezioni di oltre due anni; tale decisione, in assenza di riferimenti a indizi di qualsiasi collusione mafiosa nei provvedimenti emessi dalla magistratura, e' apparsa spropositata all'opinione pubblica della cittadina e a quella piu' generale della Provincia, trovatasi gia' di fronte allo scioglimento, in pratica per \"mafia\", di ben due comuni su 12, con la piu' alta percentuale in Sicilia, cosa che e' al di fuori di ogni realta'; le motivazioni addotte dal Prefetto sono infatti estremamente vaghe e gravano piu' sui disservizi e le beghe politiche interne ai partiti che non sulla severa fattispecie prevista dagli articoli 15 e 15-bis della citata legge 55/90; percio' si e' ritenuto, quasi universalmente, secondo quanto risulta all'interrogante, che il provvedimento sia viziato da eccesso di zelo e da un'interpretazione estensiva della legge, e che in ogni caso non serve a far pulizia ne' a restituire fiducia nelle istituzioni il rinvio di due anni delle elezioni, in presenza della nuova e rivoluzionaria norma per l'elezione del sindaco e dei Consigli comunali vigente in Sicilia; il provvedimento ultimo, come quello riguardante Scicli, e' apparso all'interrogante anche viziato da un certo protagonismo, essendosi il Prefetto nel passato intromesso in questioni minute che non avrebbero dovuto interessarlo, come incarichi a professionisti e chiusura di vie e piazze a Ragusa, giudizi assai liberi e inopportuni su giunte comunali (S. Croce), pressioni varie su amministrazioni comunali (Modica, sui rischi rivelatisi inesistenti, di perdita di finanziamenti se non fossero stati appaltati i lavori del Tribunale, e cio' persino in assenza degli organi esecutivi, dimissionari, del Comune); in ogni caso, sia l'interrogante, sia altri parlamentari della Provincia, hanno esercitato il loro diritto-dovere di critica, assumendosene la responsabilita', usando del potere ispettivo proprio dei parlamentari; il rappresentante del Governo in provincia di Ragusa si e' espresso sulla questione, alla luce delle interrogazioni, in una intervista telefonica all'emittente locale Radio Video Mediterraneo in data 23 ottobre scorso, dalla quale, tra le molte cose dette, si desumono giudizi sprezzanti sui parlamentari che si sono permessi di criticarlo e che in parte si riporta di seguito: \"i deputati... coltivano il loro orticello per le prossime elezioni... per le prossime chiamate. E' chiaro che i deputati, piu' che all'interesse generale, mirano all'interesse dell'elettorato del quale sono i rappresentanti... Credo che del resto piu' delle interrogazioni non abbiano fatto i nostri parlamentari... Non spetta a me un giudizio, spetta al popolo di Ragusa. Il popolo di Ragusa si rammenti, quando saranno chiamati alle elezioni, di che cosa sono capaci i rappresentanti che sono stati eletti...\"; \"...stiamo ritornando, credo, ai tempi del Duce: viva il Duce. Se ci sara' un Ministro che corrisponda alle caratteristiche del Duce: viva il Duce, ben tornato il Duce. Cosa vuole che mi importi di stornellate, menestrellate\" (allude agli interroganti Stornello e Monello). \"Piuttosto, certa gente farebbe bene a tenere d'occhio il proprio orticello, la propria casa: i pompieri stanno arrivando...\"; non contento di cio' che aveva dichiarato, con allusioni che solo per carita' di patria si possono considerare \"gravi\" e non altrimenti (\"stanno arrivando i pompieri\": l'interrogante si domanda a chi siano rivolte queste minacce), il Prefetto di Ragusa ha rincarato la dose in un'intervista apparsa su \"La Sicilia\" del 24 ottobre scorso, della quale, parimenti, si riportano alcuni brani: \"...stiamo per essere sommersi, presi dalla morsa di questa malavita che per fortuna, grazie alle forze dell'ordine, stiamo riuscendo - noi dello Stato, ma gli altri credo di no - a rintuzzare e a fronteggiare. E credo che in questo i politici ci aiutino poco\"; al giornalista che gli chiedeva perche' i politici gli si sono ribellati, rispondeva: \"Ah, non lo so! Non voglio adesso dire cose dell'altro mondo, altrimenti finisce che mi mandano via, prima o poi. Ma e' illuminante quello che e' successo a Palermo in questi giorni. Finalmente in una carta scritta della magistratura palermitana si dice che Lima era il mediatore della mafia. Cioe' a dire i politici sono stati in Sicilia fino a un certo punto la carta di mediazione. Non vorremmo che ci fossero pure i politici locali che mediassero. Io non lo penso, non lo dico, ma certo i politici stanno mostrando disinteresse per un lavoro che sta facendo un prefetto...\"; da queste gravissime dichiarazioni, gia' integralmente in possesso del ministro dell'interno, emerge un grave disprezzo verso gli eletti della provincia ( dai consiglieri comunali tutti ai parlamentari), una grave sottovalutazione delle risorse di laboriosita' e onesta' delle popolazioni della Provincia, accusate in altre dichiarazioni di produrre ed esportare solo mafia, ignaro che mentre lui era altrove, la Provincia di Ragusa e i suoi comuni organizzavano nell'incredulita' e nella sottovalutazione di alcuni suoi predecessori, numerose manifestazioni antiracket e antimafia, fin dal 1983; alcuni tra quelli che lui definisce \"mediatori\" appartengono a gruppi dirigenti e a partiti che hanno subito attentati e minacce per il loro impegno contro la criminalita', cercando di far capire agli organi dello Stato, fino a tutto il 1990 (si veda la risposta del ministro Gava del 20 febbraio 1990 all'interrogante) che la situazione della criminalita' in provincia non era affatto \"fisiologica\", come ritenevano ministri e prefetti dell'epoca, e che solo dopo l'intervento dell'allora Alto Commissario Sica, nel 1990, pote' operarsi una decisiva svolta nell'attivita' di contrasto della criminalita' da parte dello Stato in provincia di Ragusa, anche su pressione degli amministratori e dei parlamentari di queste zone chiamati dal Prefetto \"mediatori\" come Lima; incomprensibili appaiono poi i riferimenti al Duce, in bocca ad un fedele servitore dello Stato, come il Prefetto si ritiene, anche in una logica di ironia; traspare infine un'acuta insofferenza complessiva per una provincia, la piu' meridionale d'Italia, considerata un vero e proprio \"cul de sac\" (sono parole del Prefetto), in cui l'ex commissario dello Stato dottor Prestipino Giarritta non si trova a suo agio, si sente solo, e desidera giustamente sedi ben piu' qualificate; all'interrogante sembra che da cio' derivi il suo \"strafare\" in un periodo di grande intensita' nella lotta alla mafia, al fine di essere promosso altrove assai presto, senza curarsi minimamente dei guasti che sta causando nel fare della provincia di Ragusa una delle zone piu' \"mafiose\" d'Italia, dove dopo i due scioglimenti proposti ne prepara un terzo (Modica) e poi un quarto e cosi' via fino a 12..; da cio' deriva il suo fastidio e il suo dileggio per chi si permette di criticare il suo operato; fermo resta il sacrosanto intervento della magistratura contro mafiosi e corrotti, siano essi consiglieri o parlamentari, quando e dovunque ce ne siano gli estremi -: 1) se non ritengano ormai politicamente incompatibile la presenza del dottor Prestitino Giarritta nella carica di prefetto in Provincia di Ragusa, essendo venuti meno ormai i rapporti di reciproca stima e fiducia fra quel funzionario del Ministero dell'Interno e gli eletti e la stragrande maggioranza dei cittadini della provincia di Ragusa, accogliendo il suo ormai palese desiderio di ricoprire una sede piu' prestigiosa; 2) se intendano consentire, come e' stato anche per Monza e Varese, alla cittadina di Pozzallo di votare al piu' presto, perche' sia il popolo sovrano, in Sicilia con la nuova legge, a giudicare, oltre la magistratura, la propria classe dirigente, non avallando quindi la procedura di scioglimento ex articolo 15-bis della legge 55/90, proposta dal Prefetto; 3) se intendano eliminare pericolosi focolai di tensione fra organi di Governo municipale e la Prefettura, come anche il caso della citta' di Modica sta a dimostrare, e il cui Consiglio Comunale intende autosciogliersi avendo avuto sentore delle intenzioni del Prefetto di procedere al terzo scioglimento in provincia. (5-00434)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00434 presentata da MONELLO PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19921027"^^ . "19921027-" . "0"^^ . . "5/00434" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . . . "2014-05-14T21:20:51Z"^^ .