INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00431 presentata da CAON ROBERTO (LEGA NORD E AUTONOMIE) in data 25/06/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00431 presentato da CAON Roberto testo di Martedì 25 giugno 2013, seduta n. 40 CAON . — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che: i primi mesi dell'anno sono stati caratterizzati da disastrose precipitazioni molto superiori alle medie stagionali; nel mese di maggio 2013, sono stati diversi i centimetri d'acqua caduti, in particolare nel triangolo Padova, Verona e Vicenza, che hanno causato la tracimazione dei corsi d'acqua e migliaia gli ettari di campi e terreni sono finiti sott'acqua; torna, quindi, l'incubo alluvione in Veneto esattamente due anni e mezzo dopo l'evento del novembre 2010. Nelle zone più colpite sono caduti fino a 200 millimetri di pioggia, addirittura 100 millimetri in pianura nell'area di Treviso ed hanno provocato danni ingenti. Molti fiumi sono straripati e molte zone di pianura sono state letteralmente inondate tra le province di Vicenza, Treviso, Padova e Verona; l'alluvione che ha colpito il Veneto è una calamità, una catastrofe, non delle medesime dimensioni di quella del 2010, per quanto riguarda la superficie colpita, ma dal punto di vista dell'avversità atmosferica assolutamente peggiore, e ha messo l'agricoltura della regione in ginocchio; interi raccolti sono stati distrutti, marciti dall'acqua, o persi perché non maturati. Da Vicenza a Padova, da Treviso a Verona, da Venezia a Belluno, passando per Rovigo, la produzione ortofrutticola è stata praticamente annientata dal maltempo, per non parlare del foraggio e dei seminativi. Nel mezzo miliardo di danni stimati dalla regione si considera anche il disastro agricolo. Risultano dimezzate tutte le colture a campo con picchi del meno 70 per cento per mele, ciliegie e albicocche. Per il Trevigiano, i 50 milioni di danni stimati comprenderebbero anche la perdita di alcune produzioni tipiche, quali l'asparago bianco e le ciliegie dell'Asolano. Per le viti di Conegliano e della Valdobbiadene invece è ancora troppo presto per una stima. L'agricoltura veneta è in ginocchio e si può affermare che oggi si è perso un intero ciclo produttivo; le continue precipitazioni stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura di tutto il nord Italia, con danni già stimati dalle associazioni di categoria nell'ordine di centinaia di milioni di euro; i fenomeni piovosi hanno impedito il normale svolgersi delle operazioni colturali e inoltre hanno provocato danni sulle colture in essere; si temono perdite generalizzate sui raccolti, già quantificate con stime dei danni previste in media dal 30 al 50 per cento, che avranno gravi ripercussioni anche sul comparto zootecnico, agro meccanico e dei contoterzisti; risulta indispensabile prestare la massima attenzione a un settore di primaria importanza che continua a perdere redditività–: se non ritenga di adottare iniziative urgenti per far fronte alla calamità naturale indicata in premessa ed impegnarsi a finanziare adeguatamente tutti gli interventi utili a sostegno degli agricoltori veneti. (5-00431)
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