INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00315 presentata da MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19960722

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Ai Ministri dell'ambiente, dell'interno e della sanita'. - Per sapere - premesso che: nel territorio del comune di Arquata Scrivia (AL) esistono depositi petroliferi della Erg di Genova e della Libarna Petroli, con la presenza di infrastrutture industriali di contenimento e stoccaggio ad alta capacita' ricettiva cosi' distribuita: metri cubi 1.070 per quattro serbatoi di cui due benzina super; metri cubi 1.200 per due serbatoi di gasolio, per un totale di circa 6.680 metri cubi totali; Gpl in serbatoi sferici cosi' distribuiti: n. sei sfere piccole da 500 metri cubi; n. tre sfere grandi da 2.000 metri cubi; e ancora: n. 24 serbatoi, per un volume di 12.000 metri cubi; n. 20 serbatoi per un volume di 20.000 metri cubi; n. 4 serbatoi per un volume di 30.000 metri cubi, rispettivamente contenenti benzina super, normale gasolio e nafta; questi depositi si trovano lungo il fiume Scrivia, affluente del Po, corso d'acqua di rilevanza interregionale sia per l'approvvigionamento degli acquedotti della zona, sia per le attivita' agricole della bassa Valle Scrivia e si e' in presenza di concentrazioni urbane di rilievo, quali Arquata Scrivia, con 6.300 abitanti, e Vignole Borbera, con 2.000 abitanti, nonche' di importanti infrastrutture ferroviarie, autostradali ed industriali, quali la linea Torino-Milano-Genova, lo stabilimento Cementir ed altri; il Ministro pro tempore Spini nell'XI legislatura, rispondendo ad una interrogazione ha evidenziato che: "il citato impianto non e' stato inserito dal servizio inquinamento atmosferico, acustico e per le industrie a rischio del ministero dell'ambiente nel rapporto presentato il 12 agosto 1992, relativo alle "Prime valutazioni sui rischi in 18 aree ad alta concentrazione di attivita' industriali con 430 impianti a rischio di incidente rilevante", poiche' in tale rapporto vennero individuati solo gli stabilimenti ad alta concentrazione di attivita' industriale in presenza di alta vulnerabilita' del territorio dal punto di vista sia infrastrutturale che di densita' di popolazione. Il rapporto di sicurezza dell'impianto di Arquata Scrivia non e' stato ad oggi sottoposto ad istruttoria ai sensi dell'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988 per la denunciata complessita' delle procedure previste dall'attuale disciplina normativa e per l'inadeguatezza delle strutture delle competenti autorita' e dello stesso ministero dell'ambiente"; sul bisettimanale Il Piccolo della provincia di Alessandria del 17 maggio 1994 e' apparsa la notizia di un "incontro di cortesia" tra il sindaco Malaspina e autorevoli dirigenti di Erg e Colisa e "che gli autorevoli dirigenti della Erg hanno ricevuto anche i rappresentanti degli organi di informazione" ed hanno fatto capire che Arquata torna ad avere un ruolo importante nelle strategie industriali di Colisa ed Erg -: se, oltre al ruolo nelle strategie industriali private di Colisa e Erg, esista un ruolo delle amministrazioni sull'informazione ai cittadini con i rischi connessi all'attivita' in Arquata, e quali siano i possibili effetti in caso di incidenti previsti nei rapporti di sicurezza in cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988; se il servizio inquinamento atmosferico, acustico e per le industrie a rischio abbia delineato l'impatto possibile di eventuali incidenti nel territorio circostante descritto, dato che la presenza di infrastrutture e residenze in prossimita' degli impianti e' noto amplifichi gli effetti di eventuali incidenti e quali misure impiantistiche e urbanistiche siano necessarie; quali iniziative abbiano intrapreso, e intendano intraprendere perche' i gravissimi rischi per le popolazioni e per l'ambiente connessi a impianti industriali di questa natura siano evitati; quali provvedimenti intendano adottare per i controlli, le prescrizioni di sicurezza, i piani di emergenza, l'informazione alla popolazione, per alleggerire la pressione sul territorio di queste installazioni industriali pericolose; come si voglia provvedere a dare evidenza a situazioni critiche come quella descritta, individuando i possibili interventi, gli scenari di prevenzione e di risanamento di questa area, poiche' nessun intervento rappresenterebbe un incentivo all'abbassamento dei livelli di vigilanza da parte delle imprese; quali atti si intendano disporre perche' vengano responsabilmente assunte dai comuni, dalla prefettura e dalle istituzioni a carattere periferico, tutte le precauzioni dimensionando a livello di area i rischi potenziali e le conseguenti misure di emergenza per le popolazioni lavorative e residenti, poiche' in caso di incidenti si possono verificare decessi per 12.5 Kw/mq e ferimenti per 0.5 Kw/mq per irraggiamento termico ed esplosione e del cinquanta per cento delle persone esposte dopo trenta minuti di esposizione, in caso di rilascio di sostanze tossiche. Analoga interrogazione, presentata nella XII legislatura (n. 4-00815 del 25 maggio 1994), e' rimasta priva di riscontro. (5-00315)
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