INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/33995 presentata da CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20010213
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Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: alla dottoressa Paola Pancia in data 25 settembre 1998 e' stato conferito l'incarico di medico "incaricato provvisorio" presso la casa di reclusione Rebibbia di Roma; tale incarico le e' stato assegnato dall'allora direttore del carcere, dottor Mauro Mariani, a seguito delle dimissioni presentate dal dottor Di Tommaso; tale possibilita' e' contemplata nell'articolo 50 della legge n. 740 del 1970; la dottoressa Pancia non ha ricoperto un incarico temporaneamente vacante (come previsto dagli articoli 19, 22, 23, 27, 31, 32, 33, 34, 35, 36 e 46 della suddetta legge) bensi' ha occupato un posto al quale per anni si sono succeduti medici in via provvisoria, in attesa dell'espletamento di un concorso risalente al 1995; il medico titolare non puo' essere sostituito da uno provvisorio per piu' di dodici mesi; la dottoressa Pancia ha espletato il proprio servizio per ventuno mesi continuativamente, nell'arco di due anni; il rapporto di lavoro ha molte delle caratteristiche formali del lavoro dipendente: cartellino orario, obbligo di presenza sei giorni su sette per tre ore, trenta giorni di ferie retribuite, sessanta giorni di malattia, tredicesima mensilita', modello 101 ma nessun trattamento previdenziale e assicurativo (articolo 50); in data 3 dicembre 1999, il Ministero della giustizia invia una lettera (prot. 239916/7) al direttore della casa di reclusione di Rebibbia comunicando il nominativo del vincitore del concorso per titoli a medico incaricato presso la suddetta casa di reclusione e alla dottoressa Pancia viene comunicato che dovra' lasciare l'incarico il 3 gennaio 2000; dopo due proroghe richieste dal medico vincitore del concorso per titoli, lo stesso prende servizio presso un'altra struttura; la dottoressa Pancia, attualmente, non esercita piu' la propria professione presso la casa di reclusione di Rebibbia in quanto e' stata trasferita ad altro servizio sempre facente capo al Ministero della giustizia; nel mese di settembre 2000, la dottoressa Pancia e' stata distaccata, temporaneamente, presso l'ambulatorio medico del Gabinetto del Ministro della giustizia in via Arenula; la dottoressa Paola Pancia e' stata oggetto di minacce di morte da parte di un detenuto avanzatele tramite lettere minatorie; il trasferimento, avvenuto - come gia' detto - nel mese di settembre 2000, non e' stato, secondo quanto risulta all'interrogato, un gesto volontario da parte dell'amministrazione per tutelare una dipendente, ma un fatto determinato dall'insistenza e dalla volonta' dell'interessata di adire le vie legali ove cio' non si fosse verificato; il distaccamento al Gabinetto del Ministro della giustizia ha creato problemi dal punto di vista della carenza di personale all'istituto carcerario di Rebibbia il cui direttore sembra stia facendo forti pressioni affinche' venga nominato finalmente il vincitore del concorso e, conseguentemente, venga licenziata la dottoressa Pancia -: se non ritenga doveroso nei confronti di una persona che ha praticato la propria professione con scrupolo in un ambiente molto difficile, come la casa di reclusione di Rebibbia, e che e' stata oggetto di minacce molto pesanti porre in essere le condizioni per evitare un definitivo licenziamento dall'amministrazione della Giustizia. (4-33995)
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CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE)