INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/31276 presentata da FIORI PUBLIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20000904

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Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il Corriere della Sera del 22 giugno 2000 a pag. 3 (ripreso dal settimanale 'Panorama') riporta che nel processo sui fondi neri dell'ENI in corso presso il tribunale di Milano 'il consulente tecnico dell'accusa, Giorgio Lagana' ha sostenuto che l'indagine fu bloccata nel febbraio 1995... quando scoprimmo documenti su decine di societa' off-shore rimaste ignote. Il "veto" ad allargare l'inchiesta arrivo', secondo il perito, "formalmente dal giudice ginevrino Junod", ma 'molto probabilmente a fermarci fu l'ENI'; il 27 settembre 1995 l'interrogante presento' una interrogazione parlamentare al Governo sulla sussistenza di fondi neri dell'ENI, sulla costituzione di alcune societa' off-shore e sulle parcelle miliardarie dell'avvocato Stella; avuta in data 18 aprile 1996 una risposta del tutto reticente, l'interrogante in data 19 giugno 1996 presento' un'altra interrogazione rinnovando al Governo la richiesta di chiarimenti sui fondi neri dell'ENI, sulle parcelle dell'avvocato Stella e sulle societa' off-shore costituite e utilizzate dall'ENI per raccogliere o far transitare fondi neri; l'avvocato Federico Stella e il senatore Antonio Di Pietro presentarono contro l'interrogante denunce-diversivo rispettivamente per tentativo di estorsione e per diffamazione; la procura della Repubblica di Perugia in data 7 gennaio 1999 ha chiesto l'archiviazione delle suddette denunce-diversivo per l'assoluta inconsistenza delle accuse; Stella e Di Pietro hanno presentato opposizione contro detta richiesta di archiviazione e il Gip di Perugia in data 18 aprile 2000 ha respinto tali opposizioni disponendo l'archiviazione del procedimento; archiviate le denunce-diversivo di Stella e Di Pietro rimangono tuttora senza risposta le inquietanti domande sull'esistenza di fondi neri dell'Eni per 537 miliardi, sull'esistenza delle societa' off-shore, sulla reale destinazione di dette somme e sul ruolo che il dottor Bernabe' e l'avvocato Stella possono aver avuto su tutta questa vicenda; nonostante le interrogazioni, le notizie di stampa, che hanno evidenziato gravi ipotesi di reato, non risulta siano state aperte inchieste giudiziarie su tali gravissimi fatti; ora a questo pesante scenario si aggiunge la gravissima denuncia resa dal dottor Giorgio Lagana' dinanzi al tribunale di Milano; tale denuncia fa seguito ad una lettera (che e' agli atti del processo ENI) che sempre il suddetto dottor Lagana' scrisse in data 3 marzo 1995 al dottor Greco e per conoscenza al dottor Colombo e al dottor Borrelli, nella quale lo stesso Lagana' denuncio' che la Snam, invocando il 'segreto di Stato', aveva rifiutato di fornirgli la documentazione relativa ai rapporti di fornitura e fatturazione del gas metano dalla Tunisia alla Snam; sempre dalla lettera di Lagana' risulterebbe che su tale rifiuto ci sarebbe stato l'accordo della procura di Milano, come evidenziato da una lettera del professor Stella; pertanto, con il consenso della procura, si sarebbe impedito di fare accertamenti sulle forniture e sulle fatturazioni del gas metano dalla Tunisia alla Snam, cosi' come si e' evitato di aprire inchieste sulle societa' off-shore dell'ENI che, secondo il rapporto trasmesso dal colonnello della finanza Suppa alla procura, sarebbero state il tramite per la raccolta e la distribuzione occulta di centinaia di miliardi -: se esista un rapporto della guardia di finanza presentato nel novembre 1994 dal quale sembrerebbe emergere che il dottor Bernabe', per le cariche ricoperte e per le funzioni effettivamente svolte, nel tempo, ai vertici dell'ENI, non potesse non conoscere la natura di alcuni oneri (fondi neri) che venivano riportati nella generica e nell'individuale voce di bilancio 'Oneri per prestazioni diverse'. Inoltre, in relazione alla costituzione della Snam Progetti Overseas, sembrerebbe addirittura che il dottor Bernabe' possa essere stato parte attiva nella realizzazione di una struttura destinata al reperimento di 'fondi neri' all'estero; in caso affermativo, come giudica il Governo la mancata inchiesta sulle precise 'notitiae criminis' contenute, fra l'altro, anche nel suddetto rapporto della guardia di finanza; cosa intenda fare per verificare se effettivamente la documentazione sulle forniture e sulla fatturazione del gas metano della Tunisia alla Snam siano coperte dal 'segreto di Stato' e, in caso affermativo, se non ritenga giusto e indispensabile togliere tale 'segreto di Stato' da una operazione che sembra destinata piu' a coprire una colossale e permanente attivita' di corruzione che a tutelare la riservatezza su rapporti politici internazionali; se non intenda comunque mettere a disposizione del Parlamento tale documentazione in relazione all'accertamento della sussistenza di eventuali sovra-fatturazioni effettuate al fine di raccogliere 'fondi neri' e per individuarne i destinatari. (4-31276)
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