"2014-05-15T12:36:14Z"^^ . "DE BENETTI LINO (MISTO)" . . "20000302-" . "0"^^ . "4/28731" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/28731 presentata da DE BENETTI LINO (MISTO) in data 20000302" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . . . . "Ai Ministri dell'ambiente, della sanita' e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: da oltre mezzo secolo nel comune di Busalla - 6.300 abitanti nell'entroterra genovese dell'Alta Valle Scrivia -, e' presente un'industria petrolchimica a rischio di incidente rilevante; la raffineria Iplom nel corso degli anni si e' resa responsabile di ricorrenti casi di inquinamento idrico (sversamento di residui petroliferi nel torrente Scrivia), atmosferico (continue emissioni tossiche) e geologico; da sempre l'azienda esercita un ruolo di potere e controllo sull'intera vita cittadina: da oltre dieci anni alcune tra le piu' importanti cariche amministrative sono appannaggio di dipendenti o collaboratori della raffineria. Un episodio su tutti: nell'autunno del 1991, a seguito di un grave incidente all'interno dello stabilimento, che mise a repentaglio l'incolumita' e la salute di migliaia di residenti, il sindaco pro tempore decise di opporsi alla permanenza della fabbrica e di avviare una concertazione che portasse al suo superamento. Pochi giorni dopo con una mozione di sfiducia venne rimosso dalla carica; il sindaco subentrante, tutt'ora in carica, cambio' linea, denotando con il trascorrere del tempo ad avviso dell'interrogante una totale acquiescenza alle volonta' della Iplom, dando il via libera all'installazione di un nuovo e pericoloso impianto. Successivamente e' stato negato un referendum richiesto dal 30 per cento degli elettori; ogni attivita' che si sviluppa all'interno del comune e' subordinata alle istanze della Iplom, la quale si schernisce dietro un risvolto occupazionale innegabile quanto opportunistico. Se e' vero che poco meno di duecento posti di lavoro sono garantiti dalla raffineria, e' altrettanto palese che un insediamento del genere ha pregiudicato e pregiudica altre forme di sviluppo, meno inquinanti e foriere di maggiore occupazione; l'ubicazione della Iplom e' particolarmente infelice in quanto e' ubicata in pieno centro abitato, sulla sponda del torrente, sottostante a una diga, nel mezzo di una valle chiusa circondata da rilievi montuosi che ostacolano la dispersione delle emissioni, in un contesto ambientale ove prevale per buona parte dell'anno il fenomeno dell'inversione termica; la Iplom si e' resa responsabile di ripetuti inquinamenti dell'alveo fluviale - a pochi chilometri dagli impianti si captano dal torrente le acque che potabilizzate, riforniscono 100.000 residenti del basso Piemonte -: vivere a Busalle significa in primo luogo respirare la raffineria, con le case a pochi metri dai camini e le esalazioni che rendono quotidianamente l'aria irrespirabile; per definire in termini tecnici la presenza della Iplom sul territorio basti considerare che il suo consumo energetico e' pari a circa cento milioni di chilocalorie/ora, per ventiquattrore al giorno, tutto l'anno. L'equivalente del riscaldamento civile di mille condomini, praticamente una citta'; il Piano regolatore generale, approvato nel 1993; recita testualmente: 'Le industrie petrolchimiche, data la vicinanza ai centri abitati e le caratteristiche di impatto ambientale, legato al tipo di produzione, occupano una localizzazione impropria peraltro non consentita dal Prg, nonostante le norme di Prg e nonostante sia classificata dalla normativa vigente come industria insalubre di prima classe; il 18 giugno 1998 sono stati aperti nuovi impianti per la desolforazione del gasolio. Cio' comporta il passaggio da un processo produttivo di tipo fisico a uno di tipo chimico: si tratta di modifiche tutt'altro che insignificanti effettuate senza alcuna valutazione d'impatto ambientale. La regione Liguria il 13 maggio 1996, protocollo n. 265, ha dichiarato 'non sostanziali' le aggiunte alla preesistenza; l'azienda e' soggetta alla legge n. 175 del 1988, che subordina le nuove installazioni a una garanzia fondamentale, quella che non si verifichi un aggravio di rischio. Disfunzioni gravi si sono verificate due volte - 27 gennaio e 7 aprile - nel corso del 1999. Dopodiche' l'attivita' del desolforatore e' stata bruscamente attenuata; la Iplom stessa ha dichiarato, in una scheda informativa diffusa nel 1997, di manipolare sostanze tossiche, esplosive e infiammabili. Sono classificate con prefissi R12, R26, R38, R40, R52, R53, ma e' soprattutto una sigla che solleva i peggiori incubi: R45, assegnata a quei prodotti che 'possono provocare il cancro', ed e' una sigla che compare spesso nel documento redatto dall'azienda. Nonostante questo, e nonostante un'alta incidenza di patologie tumorali in aree particolarmente sottoposte alla ricaduta degli inquinanti, non e' stato mai istituito un osservatorio epidemiologico che facesse luce su questo problema -: se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano le loro valutazioni; quali provvedimenti, ognuno per propria competenza, intendano intraprendere al fine di tutelare sia la salute dei cittadini che l'integrita' del territorio; se il Ministro dell'ambiente non ritenga di dover effettuare tutti i controlli del caso al fine di verificare la compatibilita' ambientale di una tale attivita' con il territorio dell'Alta Valle Scrivia; se il Ministro della sanita' non ritenga di dover disporre, di concerto con le autorita' locali, accurati accertamenti sullo stato di salute dei lavoratori e dei cittadini di Busalla, istituendo un apposito osservatorio; se i Ministri interrogati, in relazione alla pericolosita' delle sostanze tossiche manipolate dalla Iplom, non ritengano di dover verificare lo stato degli impianti e il grado di sicurezza per i lavoratori e cittadini garantito dall'azienda. (4-28731)" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/28731 presentata da DE BENETTI LINO (MISTO) in data 20000302"^^ .