INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/27904 presentata da BOGHETTA UGO (MISTO) in data 20000119

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Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: nei giorni scorsi il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso presentato dal gruppo Parmalat avverso il provvedimento dell'autorita' Antitrust, che obbliga il gruppo a cedere stabilimenti e marchi in cambio dell'autorizzazione a portare a termine l'acquisto del ramo latte della Eurolat (ex Cirio); fra gli stabilimenti a rischio cessione ve ne sarebbero ben due sul territorio emiliano-romagnolo, la Giglio di Reggio Emilia e la Ala di Copparo (Ferrara), che danno lavoro a circa 370 addetti (270 a Reggio Emilia, 100 a Copparo); la cessione potrebbe anche risolversi in una chiusura, in assenza di compratori con la conseguente messa in pericolo dei posti di lavoro; da quanto fatto sapere dalle organizzazioni sindacali, attualmente i livelli di redditivita' delle aziende Giglio e Ala sono buoni e, anzi le due aziende potrebbero incrementare la produzione e, quindi potenzialmente accrescere l'occupazione; la Giglio e' stata acquistata dalla Parmalat nei primi anni novanta, dopo un travagliato periodo che aveva portato l'azienda reggiana vicina al tracollo finanziario; all'epoca vi fu una mobilitazione cittadina per consentire il salvataggio della Giglio ed in particolare per sostenere l'acquisizione da parte di un gruppo di cooperative con in testa la Granarolo, ma l'operazione non ebbe esito positivo, favorendo l'acquisizione del marchio reggiano da parte di Callisto Tanzi, proprietario della Parmalat; la questione Granarolo ora si ripropone in quanto l'Antitrust ha respinto l'offerta di acquisizione della Giglio da parte della cooperativa - offerta che, aveva suscitato reazioni positive nell'ambiente reggiano - con motivazioni che non appaiono del tutto chiare; anche la centrale del latte di Copparo ha attraversato in questi ultimi anni momenti difficili, dovendo far fronte a continui passaggi di proprieta' (prima la Zignago, poi Cirio, infine Parmalat) e a conseguenti piani di ristrutturazione; e' grave quanto sta avvenendo in ordine alla chiusura o al rischio di chiusura di numerosissime aziende, esposte continuamente alle manovre speculative di grandi gruppi industriali italiani o stranieri: basti pensare, oltre ai casi presenti, alle vicende della Bormioli Rocco di Parma, delle tante aziende bolognesi (Hatu', Moretti, Acma, per citare solo qualche esempio), delle aziende del Reggiano (Berni, Ruggerini, eccetera) e cosi' via -: a che punto siano le trattative in corso fin la Parmalat e le parti sociali circa il futuro dei due stabilimenti e dei relativi posti di lavoro; se siano note le intenzioni di Parmalat circa i piani industriali del gruppo; se siano gia' individuati possibili compratori e, in caso positivo, quali siano le garanzie offerte sul mantenimento dei livelli occupazionali; infine, quale sia la posizione del Ministro interrogato in merito all'intera vicenda che riguarda la Parmalat. (4-27904)
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4/27904 
BOGHETTA UGO (MISTO) 

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