INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/27650 presentata da LANDOLFI MARIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19991218

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Ai Ministri della giustizia, dell'interno, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: l'11 marzo 1982 la s.n.c. "Castiglione Salvatore, Ariola Francesco e Rubino Domenico, costruzioni edili" acquista ad un'asta pubblica un lotto di terreno di 21.185 mq al prezzo di circa 1,5 miliardi di lire nel comune di Formia (Latina); il 9 dicembre 1983 la s.n.c. Castiglione si trasforma in "Immobilformia SpA" con sede in Napoli; il 30 aprile 1990 la Immobilformia SpA stipula convenzione con obbligo di lottizzazione con il comune di Formia che in data 20 maggio 1990 rilascia le concessioni edilizie dal n. 120/90 al 124/90; come da convenzione, la Immobilformia trasferisce al comune di Formia una porzione di terreno di 8.747 mq del proprio appezzamento, sui residui 12.711 mq l'Istituto italiano di Credito Fondiario, con sede in Roma, concede in data 6 agosto 1990 un'anticipazione fondiaria (n. 65005) di 12 miliardi con iscrizione ipotecaria di 30 miliardi esclusivamente sul suolo, benche' provvisto di concessione edilizia; il 15 ottobre 1990 vengono erogati, in toto, i 12 miliardi (quietanza notaio Liotti) pertanto l'incidenza dell'anticipazione fondiaria e della iscrizione ipotecaria sul suolo risulta la seguente: lire 12 miliardi : mq 12.711 = lire 944.064; lire 30 miliardi : mq 12.711 = lire 2.360.160; considerando le suddette incidenze con i valori che scaturiscono dai suoli senza spese specifiche del settore edile, risultavano conseguentemente dei costi sul mercato dell'immobile a realizzarsi di ben 11,8 milioni a mq, il doppio rispetto ai valori di mercato che venivano praticati a Capri e a Montecarlo; dopo alcune settimane dall'erogazione dei 12 miliardi ben 10 miliardi vengono girati alla "Castiglione Costruzioni" e alla "SAES di Ariola", entrambi soci della Immobilformia; il 14 dicembre 1991 il Credito Fondiario eroga 5 miliardi, in virtu' del mutuo di 18 miliardi perfezionato il 20 novembre 1990, con conseguente altra iscrizione ipotecaria di 45 miliardi; nel corso del 1991 sono compromessi 14 appartamenti della palazzina "G", ancora allo stato grezzo che arrecano un ulteriore disponibilita' di circa 1 miliardo; alla fine del 1991 la Immobilformia poteva quindi disporre di ben 18 miliardi, quasi il 50 per cento del valore dell'intero parco "Luci del Mare", consistenza mai raggiunta neanche alla fine del 1994, quando le opere vengono sospese; nel gennaio 1993 il Credito Fondiario eroga ulteriori 4,5 miliardi per cui l'esposizione dell'Immobilformia sale a 21,5 miliardi; il 19 maggio 1993 lo stesso Credito Fondiario concede un ulteriore mutuo di 12 miliardi, eroga in data 11 giugno 1993 lire 14,5 miliardi (di cui 9,6 miliardi relativi al mutuo del 19 maggio 1993 e 4,9 miliardi relativi al mutuo del 20 novembre 1990), recupera i 12 miliardi dell'anticipazione e riscuote gli interessi passivi, nel frattempo scaduti e non onorati, in tal modo un'avventurosa anticipazione di "favore" e' trasformata in mutuo da inscrivere a danno degli ignari acquirenti, con l'iscrizione ipotecaria di altri 30 miliardi; a soli quattro mesi dall'ultima elargizione, a cantiere fermo, l'11 ottobre 1993 la Banca Massicana - vedendo a suo rischio elargizioni compiute a favore di Castiglione e Ariola - concede un mutuo di 6 miliardi con relativa ipoteca di secondo grado per 18 miliardi; dal giugno 1993 al giugno 1994, ancora a cantiere fermo, il Credito Fondiario eroga altri 1.800 milioni, abbassando il tasso semestrale d'interesse dal 7,50 per cento al 5,25 per cento sul mutuo originario n. 65004 di 18 miliardi; a giugno 1994 il cantiere e' ancora fermo e le opere realizzate risultano di circa 14 miliardi, come da perizia giurata del 10 giugno 1996 presso la pretura di Gaeta; se al valore della perizia giurata si aggiungono i costi per l'acquisto del terreno e per le spese di gestione sostenute potrebbero giustificarsi spese per 30 miliardi contro erogazioni di circa 50 miliardi (27,1 miliardi dal Credito Fondiario, 6 miliardi dalla Banca Massicana, 13 miliardi anticipati dagli acquirenti piu' altri crediti insoddisfatti); sembra che nei 13 miliardi, anticipati dagli acquirenti, siano compresi circa 3 miliardi in assegni o effetti intestati al geometra Castiglione che non risulterebbero documentati nelle scritture contabili; nel corso del 1994 la Immobilformia SpA procede alla vendita di 40 appartamenti a "prezzi fallimentari", dirottando, sembrerebbe, le somme in qualche modo distratte sia in altro cantiere di Prato gestito dal Castiglione e finanziato dal Credito Fondiario sia nell'avventurosa operazione finanziaria Caserta-Centauro (per opere ai sensi della legge n. 167); nel 1995 diversi promissari acquirenti, constatata l'inadempienza dell'Immobilformia ed il susseguirsi di mutui, citano presso il Tribunale di Napoli la stessa Immobilformia ed il Credito Fondiario per: condannare l'Immobilformia ad adempiere alle obbligazioni assunte; dichiarare inefficace il secondo mutuo erogato dal Credito Fondiario (lire 12 miliardi, n. 70706); condannare il Credito Fondiario a frazionare nel dovuto e consentito il vero mutuo originario n. 65004 di 18 miliardi; in data 13 settembre 1995, dinanzi al notaio Areniello in Formia, 33 promissari acquirenti per complessive 60 unita' immobiliari su 95 promesse, costituiscono una srl denominata "Il Risanamento" per disporre, cosi', dei mezzi giuridici a salvare il possibile del "Parco Luci del Mare"; si giunge al 1996 quando il 6 marzo la sezione fallimentare del Tribunale civile di Napoli inizia il procedimento fallimentare n. 206/96 contro l'Immobilformia, giudice delegato dottor Luigi Abete, curatore fallimentare dottoressa Arianna Gaudio; dopo il fallimento gruppi di acquirenti, lamentando le sofferenze conseguenti agli elencati misfatti, si rivolgono ai competenti, tribunali per: ottenere l'esecuzione dei contratti preliminari (come da precedenti decisioni della Magistratura in casi analoghi); chiedere l'estensione del fallimento alla "SAES di Ariola" ed alla "Castiglione-Costruzioni"; ottenere l'autorizzazione a condurre gli immobili occupati, sollecitandone le urgenti determinazioni; dichiarare nulli e simulati i mutui concessi dal Credito Fondiario in data 12 novembre 1990 ed in data 19 maggio 1993; sempre nel 1996 numerosi acquirenti depositano, presso la procura della Repubblica di Napoli e di Latina, denuncia di bancarotta fraudolenta contro: gli amministratori e soci della Immobilformia SpA, l'Istituto di Credito Fondiario e la Banca Massicana, affinche' le adite Procure procedano penalmente nei confronti dei colpevoli e dispongano il sequestro del cantiere onde evitare cheil prosieguo della liquidazione fallimentare pregiudicasse qualsiasi azione di recupero e consentisse ulteriori operazioni illecite; malgrado le azioni difensive poste in essere dagli acquirenti il giudice delegato dottor Abete e la curatrice fallimentare dr.ssa Gaudio danno inizio alla procedura fallimentare; nell'ottobre 1996 la curatela cita a giudizio presso il tribunale civile di Napoli per: dichiarare sciolti perche' nulli i preliminari e gli atti formali di acquisto; condannare gli acquirenti e promissari acquirenti all'immediata restituzione degli appartamenti e delle pertinenze (peraltro mai realizzati dalla Immobilformia); condannare i convenuti al risarcimento, in favore del fallimento dei danni per l'indebita occupazione dal 19 giugno 1996, data dello scioglimento dei preliminari, ex articolo 72, legge fallimentare; condannare i convenuti alla refusione delle spese di giudizio, diritti di segreteria, onorari ed eventualmente al risarcimento dei danni ex articolo 96 c.p.c.; in data 23 settembre 1998 la VII Sezione del Tribunale Civile di Napoli, nella persona del giudice unico dottor Paolo Celentano, emette le prime sentenze, accogliendo tutte le richieste della curatela; avendo gia' proposto istanza, corredata da perizia giurata dinanzi alla Pretura di Gaeta, ognuno degli acquirenti ha chiesto di poter riacquistare dalla curatela fallimentare ai valori di mercato (come da perizie giurate agli atti) gli immobili a suo tempo promessi loro in vendita, fermo ed impregiudicato ogni importo gia' precedentemente versato ed integralmente perduto -: quali urgenti iniziative anche di carattere normativo intenda adottare a tutela degli acquirenti di beni immobili ceduti da soggetti suscettibili di fallimento; quale sia stato lo stato della procedura fallimentare pendente presso il Tribunale di Napoli; quali indifferibili provvedimenti intendano adottare per scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico e di incolumita' degli occupanti il cantiere Parco Luci del Mare in Formia. (4-27650)
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