INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23364 presentata da ALBANESE ARGIA VALERIA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19990408
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Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale, di grazia e giustizia, per le pari opportunita' e per la solidarieta' sociale. - Per sapere - premesso che: il 13 febbraio 1998 la giornalista Chiara Graziani, romana, trentasette anni, da tredici giornalista de Il Mattino, mentre era al lavoro nella sua stanza della redazione romana, per questioni di lavoro viene aggredita prima verbalmente e poi fisicamente dal redattore capo Enzo Iacopino; la Graziani si sente male e lascia il posto di lavoro con il permesso del redattore capo, dopo che il direttore de Il Mattino, Paolo Graldi, si era rifiutato di ascoltarla al telefono; nella stessa giornata del 13 febbraio 1998 Iacopino invia a Graldi la richiesta di trasferire la Graziani alla redazione di Napoli; il 14 febbraio la Graziani presenta esposto ai Carabinieri per l'aggressione subita; il 19 febbraio 1998, nonostante il parere negativo del comitato di redazione, la redattrice viene trasferita a Napoli perche' accusata di "atti di violenza fisica sul redattore capo"; il 9 marzo 1998 la Graziani si rivolge al pretore del lavoro; intanto il 3 marzo 1998 con un telegramma Bruno Tucci, presidente dell'ordine dei giornalisti del Lazio, convoca la Graziani perche' Iacopino chiede l'apertura di un procedimento disciplinare contro la collega; il 10 marzo 1998 Iacopino presenta una richiesta di risarcimento di cinquecento milioni sostenendo che la Graziani avrebbe messo in giro la voce di una sua presunta aggressione a sfondo sessuale e, il 22 maggio 1998, pari risarcimento chiede a Iacopino la Graziani, anche alla luce di anni di ostilita' del redattore capo nei suoi riguardi; il 20 marzo 1998 la Graziani presenta un ricorso ai probiviri di stampa romana perche' le viene impedito l'accesso alla redazione romana de Il Mattino; il 7 aprile 1998 la Graziani presenta alla procura della Repubblica presso la pretura querela per l'aggressione subita da Iacopino e l'ordine del Lazio sospende il procedimento disciplinare; il 7 luglio 1998, in sede di urgenza, il pretore del lavoro di Napoli, Paolo Mormile, riconosce che la versione dei fatti fornita dalla Graziani e' "analitica e verosimile", scrive che si trova in presenza di un provvedimento "ontologicamente disciplinare" e ordina la reintegrazione della giornalista nel posto e nelle funzioni alla redazione romana; il 1^ agosto 1998 l'Edime, la societa' di Francesco Gaetano Caltagirone che edita Il Mattino, non soltanto disattende il provvedimento del magistrato, ma sospende la Graziani dal servizio e presenta reclamo contro il pretore; il 10 novembre 1998 il ricorso dell'Edime viene accolto dalla nona sezione civile della corte d'appello di Napoli: i giudici sostengono che la giornalista ha denunciato il redattore capo e quindi gli e' chiaramente ostile; ora la causa di lavoro va avanti e la prossima udienza e' fissata per l'11 giugno 1999; intanto nell'agosto 1998 il comitato di redazione del Mattino minaccia uno sciopero e prepara un comunicato per rendere pubblico il caso; il direttore Graldi si appella al diritto della privacy della giornalista e blocca qualsiasi iniziativa: la Graziani manda una liberatoria autorizzando questa ed altre pubblicazioni, ma il comunicato non viene pubblicato e anche lo sciopero salta; il 17 settembre 1998 Franco Maresca, presidente dell'associazione napoletana della stampa, d'intesa con il comitato di redazione del Mattino, annuncia con un comunicato la decisione di citare in giudizio l'Edime per comportamento antisindacale, ex articolo 28, dello statuto dei lavoratori; il 22 dicembre 1998 la Graziani chiede a Maresca che fine avesse fatto la denuncia, sentendosi rispondere che non era mai stata presentata perche' "poteva non farle piacere o danneggiare eventuali trattative"; la Graziani intanto alla redazione di Napoli sta subendo una gravissima dequalificazione professionale perche' dopo tredici anni di lavoro al Mattino firmando uno o due pezzi al giorno, spesso da inviato, viene ora punita; le hanno assegnato infatti il compito di "passare" pagine diffuse esclusivamente nei comuni dell'hinterland partenopeo; alla dequalificazione si aggiunge il danno fisico perche' nonostante la sua grave miopia a il cheratocono, certificati dal medico de Il Mattino, viene adibita al videoterminale per otto ore continuative, senza il rispetto delle soste previste dal contratto; il 14 gennaio 1999, a Roma nella sede della Fnsi, la Graziani espone la sua vicenda al convegno "Donne, informazione e potere" organizzato dalla Commissione per le pari opportunita' e dalla Federazione nazionale della stampa; il direttore de Il Mattino, Paolo Graldi, e il management del quotidiano si sono gia' segnalati per altri episodi di non applicazione delle leggi nei confronti delle redattrici, come nel caso della licenza per maternita' non concessa alla cronista Carla Di Napoli a cui nell'agosto scorso il tribunale dei minorenni di Napoli ha affidato in adozione provvisoria due bambini di due e tre anni, come denunciato in una precedente interrogazione parlamentare al Ministro del lavoro (n. 4-21894 del 28 gennaio 1999) -: quali iniziative intendano intraprendere per assicurare il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del quotidiano Il Mattino. (4-23364)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23364 presentata da ALBANESE ARGIA VALERIA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19990408
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23364 presentata da ALBANESE ARGIA VALERIA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19990408
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
VALETTO BITELLI MARIA PIA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO)
SERVODIO GIUSEPPINA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO)
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2014-05-15T12:09:20Z
4/23364
ALBANESE ARGIA VALERIA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO)