INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23073 presentata da SCALIA MASSIMO (MISTO) in data 19990323

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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: da alcuni fatti avvenuti nel periodo 1992-1995, presso la procura del tribunale di Foggia nonche' presso l'ufficio Gip e la presidenza del medesimo tribunale sono emersi comportamenti di alcuni magistrati che altre autorita' giudiziarie (tribunale di Potenza e di Lecce) hanno ritenuto delittuosi; come riportato da Panorama dell'11-18 marzo 1999 e' stato rinviato a giudizio il dottor Mario Apperti, sostituto procuratore anziano presso il tribunale di Foggia, dal Gup di Potenza con decreto del 19 gennaio 1995 imputato del reato di cui all'articolo 323 del codice penale, perche' favoriva l'industriale cerealicolo Pasquale Casillo, oggi a sua volta imputato presso il tribunale di Nola del reato di cui all'articolo 416-bis (associazione camorristica); sempre secondo il settimanale sono stati rinviati a giudizio dal Gup presso il tribunale di Lecce, dottor Baffa i sostituti procuratori della Repubblica presso il tribunale di Foggia, dottor Antonio D'Amelio (intanto deceduto) e Massimo Lucianetti perche' imputati dei reati di cui agli articoli 323 (abuso d'ufficio) e 479 (falso ideologico) per aver costretto alcuni testimoni ad accusare il notaio Leonardo Giuliani e l'ex ministro Cirino Pomicino per gli episodi dei cosiddetti nastri trasportatori di Manfredonia e della discarica di Vieste; alcuni di tali fatti erano gia' stati considerati anomali dalla Camera dei deputati che con deliberazione assunta su proposta dell'onorevole Correnti nel giugno del 1993, respinse alla procura di Foggia la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Cirino Pomicino sottolineando altresi' le vessazioni cui veniva sottoposto il notaio Leonardo Giuliani per mesi in custodia cautelare preventiva; sulla richiesta avanzata dai sostituti procuratori d'Amelio e Lucianetti di rinvio a giudizio del notaio Giuliani e degli onorevole Cirino Pomicino e Formica, il Gup presso il tribunale di Foggia Diella si astenne e che l'altro Gup in servizio presso lo stesso ufficio, la dottoressa Simonetta d'Alessandro, si astenne per ben due volte (marzo ed aprile 1996) ed una volta fu ricusata dagli stessi pubblici ministeri della procura presso il tribunale di Foggia (con motivazioni ritenute pretestuose dalla Corte di appello di Bari) al solo fine di fare pressione sulla stessa dottoressa d'Alessandro; lo stesso Gup Simonetta d'Alessandro recatasi nel febbraio del 1994 presso il notaio Giuliani, all'epoca gia' indagato, in una conversazione registrata e riferita dal settimanale Panorama confermo' la persecuzione cui era sottoposto lo stesso Giuliani dai due sostituti d'Amelio e Lucianetti definendoli addirittura "banditi" nonche' le pressioni su di lei esercitate dal Gup Diella che a sua volta le sottrasse, con un sotterfugio, per qualche giorno la titolarita' di un procedimento al fine di impedire l'eventuale revoca delle misure cautelari cui il notaio Giuliani era sottosposto; il Gup Simonetta d'Alessandro, che pure in quella conversazione registrata e pubblicata in parte dal settimanale Panorama si era espressa in maniera netta e chiara sulla insussistenza delle accuse rivolte dalla procura della Repubblica al suddetto notaio Giuliani, in tutti e tre i procedimenti nei quali questo era indagato, lo ha poi rinviato a giudizio unitamente (per il procedimento dei nastri trasportatori) all'onorevole Cirino Pomicino ed all'onorevole Formica dimostrando cosi' di aver ceduto alle pressioni ricevute in tal senso solo dopo aver ripetutamente chiesto di essere esonerata da tali giudizi; le pressioni e le minacce dei sostituti d'Amelio e Lucianetti ritenute delittuose dall'autorita' giudiziaria di Lecce, sono state ampiamente confermate nel dibattito in corso presso lo stesso tribunale di Lecce ove sono imputati il dottor Lucianetti ed il maresciallo dei carabinieri Bruno, da molti testimoni tra cui i signori Borsci, d'Amico e dal professor avvocato Gustavo Pansini; tali pressioni e minacce, sempre degli stessi sostituti procuratori d'Amelio e Lucianetti, sono state rivolte anche sul presidente del consiglio notarile di Foggia notaio Francesco Vassalli, perche' procedesse alla inabilitazione notarile del notaio Giuliani durata, poi ben cinque anni; in una conversazione registrata ed acquisita dal tribunale di Lecce il notaio Vassalli ha riferito di queste pressioni anche al presidente del tribunale di Foggia dottor Francesco Montanino che, revocato per illegittimita' originaria, la inabilitazione notarile del notaio Giuliani, non ha trasmesso all'autorita' giudiziaria competente la notizia di reato riferita dal presidente del consiglio notarile di Foggia; questa attivita' dei sostituti foggiani appare all'interrogante oggettivamente persecutoria nei riguardi del notaio Giuliani, e' stata confermata da numerose testimonianze e da numerose conversazioni registrate ed acquisite dall'autorita' giudiziaria del tribunale di Lecce -: se non ritenga necessario predisporre un'immediata ispezione ministeriale sull'intero funzionamento del tribunale di Foggia e dei suoi vari uffici; se, all'esito delle risultanze dell'ispezione, non intenda riferire al Parlamento sulla vicenda e concordare con l'interrogante sulla gravita' dell'accaduto. (4-23073)
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