INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/22755 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO) in data 19990308

Ai Ministri della sanita' e del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: gli informatori scientifici del farmaco (farmacologisti) operanti in Italia sono circa 20 mila; anche di questi un'alta percentuale opera alle dirette dipendenze delle aziende farmaceutiche mentre il rimanente lavora con contratto di agenzia (Enasarco); il contratto di agenzia e' illegittimo per un informatore scientifico come dimostrato da molte sentenze della Corte di cassazione, e, piu' recentemente, da una dichiarazione dell'Enasarco stesso; l'illegale contratto di agenzia permette alle aziende farmaceutiche di eludere molti obblighi contrattuali e legali fra cui l'attuazione delle leggi sulla sicurezza in ambiente di lavoro; fino ad oggi nessuna azienda farmaceutica ha applicato agli informatori dipendenti le norme del decreto legislativo n.626 del 1994, cioe' l'ampia serie di obblighi di informazione, formazione, consultazione dei lavoratori; i rischi che corrono gli informatori sono molteplici e complessi perche' spaziano da quelli connessi alla guida di un'autovettura a quelli legati all'esposizione a sostanze pericolose per la salute, all'esposizione ad agenti fisici e biologici, a fattori ambientali, alla frequentazione di ambienti sanitari (ospedali, cliniche, sanatori, ambulatori) senza che finora qualcuno abbia pensato all'istituzione di un libretto sanitario per Isf, al fine di garantire anche le altre persone che entrano in contatto con gli Isf; solo attraverso la messa a norma e la formazione e' possibile ottenere il completo adeguamento normativo che comporta, come principali conseguenze, la prevenzione degli infortuni, ma anche una riduzione delle spese di produzione (manutenzione straordinaria, ammende, risarcimento danni)-: come intendano operare per assicurare che sia applicata la legge almeno dopo cinque anni dalla sua promulgazione.