INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/22383 presentata da GRAMAZIO DOMENICO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990218
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Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: la situazione economico-gestionale delle Ferrovie dello Stato e' ormai cosi' grave che rischia di aprire un vero e proprio baratro senza fondo nei conti pubblici; altrettanto grave e' l'assoluta mancanza di prospettive strategiche ed operative, stante la totale assenza della sia pur minima progettualita' da parte dell'attuale management ferroviario, ripetutamente considerato "sotto esame" dallo stesso ministro interrogato; come se non bastasse, lo stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Giancarlo Cimoli si e' pubblicamente dichiarato impotente a fronteggiare lo sfascio ferroviario, ammettendo in un'intervista al settimanale Panorama che "ormai solo il Governo puo' farci uscire dalle secche"; la soluzione dei mali ferroviari non puo' non passare attraverso un significativo gesto di discontinuita' in termini di responsabilita' direzionali, da realizzarsi con un radicale ricambio dei vertici ferroviari sulla cui necessita' ormai tra tutte le forze politiche, al di la' degli atteggiamenti di circostanza, va realizzandosi una convergenza assoluta e totale che trova storicamente precedenti paragonabili solo in talune decisioni assunte alcuni anni or sono dal Parlamento bulgaro; resta peraltro evidente che il mero allontanamento di quanti hanno condotto l'azienda all'attuale situazione non avra' alcun senso se non sara' accompagnato dalla nomina ai vertici ferroviari di persone realmente capaci, lontane da interessi politici, finanziari o industriali ed in possesso di indiscutibili requisiti professionali e morali, che possano costituire garanzia della trasparenza dei comportamenti e della reale efficacia delle decisioni strategiche ed operative che dovranno essere assunte; in tal senso appare sicuramente da scongiurare una nuova nomina ai vertici ferroviari di manager esterni all'azienda: la qual cosa, oltre a costituire un "macabro" segno di continuita' con le precedenti decisioni governative, che hanno dato esiti tanto funesti (si pensi ai vari Ligato, Schimberni, Necci, Cimoli, Dematte', eccetera), avrebbe il senso di mortificare ulteriormente, e questa volta forse in molo definitivo ed irreversibile, il senso del dovere, la professionalita', le speranze di rinascita dei tanti, capacissimi manager cresciuti in seno all'azienda Ferrovie dello Stato, i quali troppe volte hanno visto le esigenze tecniche da loro giustamente evidenziate in funzione dell'interesse aziendale sacrificate sull'altare degli interessi economici, politici e sindacali o, peggio, del malaffare e della corruttela; ne' puo' obiettarsi che manchino all'interno dell'attuale top management ferroviario figure professionali adeguate, ove si consideri che risultano presenti nei ruoli ferroviari dirigenti dagli esaltanti precedenti manageriali, dall'indiscusso standing internazionale, attualmente utilizzati in posizioni marginali dalle quali non hanno pero' mancato di fornire il loro contributo almeno a livello di consiglio, suggerimento o avvertimento del disastro prossimo venturo, novelle ed inascoltate "Cassandre", ben consce di rischiare la fine del collodiano "Grillo parlante"; e' il caso, ad esempio, del dottor Francesco Mengozzi, il quale, pur nei limiti dei poteri delegatigli dai capi azienda, e' oggi l'unico riferimento per tanti onesti dirigenti ingiustamente accantonati da Cimoli, quali Paolo Ripa, all'epoca di Necci responsabile della Pianificazione strategica ed operativa, il direttore amministrativo e capo contabile della stessa epoca, Vittorio De Silvio, il direttore di Metropolis, Timoteo Benedetti, il responsabile delle autolinee ferroviarie e delle pulizie, Mimmo Marozzi, l'ex direttore generale di Efeso, Andrea Migliuolo, il vecchio capo del settore assicurativo, Raffaele D'Onofrio, l'ex responsabile delle acquisizioni societarie del settore merci, Pierluigi Ceschia, e tanti altri -: se condivida la necessita' di nominare finalmente ai vertici ferroviari un manager di provenienza interna all'azienda; se, in caso affermativo, convenga sull'opportunita' di assegnare la carica di "numero uno" aziendale al dottor Francesco Mengozzi, la cui professionalita' e moralita' appaiono oggettivamente adeguate ed indiscutibile. (4-22383)
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2014-05-15T12:04:20Z
4/22383
GRAMAZIO DOMENICO (ALLEANZA NAZIONALE)