INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21959 presentata da COLUCCI GAETANO NINO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990203

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Ai Ministri dell'interno, dell'ambiente, per le politiche agricole e dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: in data 16 luglio 1998, con lunga ed articolata interrogazione a risposta orale n. 3-02681 diretta ai ministri dell'interno, dell'ambiente, per le politiche agricole, dei lavori pubblici, del tesoro, bilancio e programmazione economica, i deputati Albanese, Pecoraro Scanio, Gambale, Duilio, Casinelli e Molinari, con espresso riferimento ad un intreccio di societa' iscritte presso la Cciaa di Salerno, tutte aventi come presidente l'avvocato Franco Chirico e beneficiarie di fondi Cee per la progettazione e realizzazione di una serie di opere pubbliche nel Cilento in provincia di Salerno, puntavano l'indice sulla presunta inutilita' o perniciosita' delle opere in questione, con dubbi in ordine al supposto travalicamento dei compiti istituzionali, in particolare da parte del Consorzio Velia di bonifica del bacino dell'Alento, nonche' sulla legittimita' dell'affidamento di alcune opere pubbliche allo stesso Consorzio e sulle sue effettive capacita' tecniche; l'atto di sindacato ispettivo, ancor prima della risposta degli organi ministeriali da rendere in sede parlamentare provocava una risentita e pubblica risposta, apparsa su Il Mattino del 30 agosto 1998, a pagina 27, del presidente del Consorzio Velia, l'avvocato Franco Chirico, il quale definiva l'interrogazione come "un'accozzaglia di pareri in liberta' detti al bar dello sport in una sera d'estate", sottolineando "la disinformazione dei sei parlamentari" i quali "pur di screditare e delegittimare la mia immagine non hanno esitato a parlare di interessi politico affaristici e di raccolta di enormi flussi di denaro da un coacervo pressoche' inestricabile di societa' e consorzi" e ribattendo che "in quell'area da sempre considerata carente di acqua e' stato compiuto il miracolo di disporre di acqua in quantita' tale da soddisfare tutti gli usi" e che "il Consorzio Velia e il Consorzio irriguo di Vallo, operando con tenacia incessante per circa 25 anni in organica integrazione programmatica e funzionale, hanno dotato il territorio di infrastrutture efficienti e di qualita'. Le cinque dighe in esercizio, oltre a regolare le piene e a rendere balneabile il mare alla foce dell'Alento, permettono di regolare annualmente circa 60 milioni di mc. di acqua, che in parte e' destinata all'agricoltura (2000 ettari gia' attrezzati, 4000 lo saranno a breve), in parte alle attivita' produttive artigianali, industriali e agli usi civici non potabili e in parte all'uso potabile", evidenziando, inoltre, che "l'impianto dell'Alento non e' ancora operativo per motivi pirandelliani". Nella stessa nota l'avvocato Chirico ricordava ai sei parlamentari, quasi come una sfida, di essere presidente anche di altre quattro societa' (oltre alle sei gia' riportate nell'interrogazione citata); a prescindere dalla querelle innestata a seguito dell'atto di sindacato ispettivo citato, senza alcuna intenzione di accodarsi al "coro da bar dello sport" e senza entrare nel merito della valenza delle opere pubbliche eseguite e progettate, appaiono quantomeno inusuali gli incarichi pluri-presidenziali personali e familiari in una serie di societa' che dovrebbero operare nell'interesse collettivo attraverso l'apporto di fondi Cee; e appare altresi' anomalo che il consiglio di amministrazione di una di queste, il Consorzio Velia, operi da ben tredici anni in regime di prorogatio, amministrando ingenti risorse pubbliche; inoltre, risulta che il comune di Perito, il cui territorio e' direttamente interessato da alcune delle opere tra cui la diga Piano della Rocca, sia escluso dal beneficio di tali opere, nonostante che nella seduta della conferenza dei servizi in data 18 aprile 1994 il sindaco di Perito, previo esame dei progetti ed in base ai precisi impegni assunti dal Consorzio Velia relativi alla futura gestione delle opere, sulla scorta di apposita delibera del consiglio comunale di Perito, pur eccependo dubbi sulla validita' della conferenza per l'assenza dei rappresentanti dei ministri dell'ambiente e dei beni e delle attivita' culturali invitati in quanto deputati alla tutela ambientale e paesaggistico-territoriale, esprimeva parere favorevole alle opere del Consorzio Velia, a condizione del rispetto degli impegni assunti circa il coinvolgimento del comune stesso nella gestione delle opere realizzate; secondo l'amministrazione comunale di Perito, risulterebbero, in particolare, disattesi gli impegni assunti nella conferenza dei Servizi, anche in presenza di un palese dissenso che aveva determinato una variante al progetto iniziale (punto 8 Dpgr 5 ottobre 1994), assumendo rilievo al fine della validita' della conferenza e della successiva fase attuativa (circolare 13 novembre 1990 n. 57342/7.463); inoltre, con riferimento alla nota del Ministro dell'ambiente n. 1511.01.P.94 del 15 aprile 1994, non risulterebbero osservate dalle opere in questione le norme di cui all'articolo 9 e seguenti del decreto ministeriale 5 agosto 1993, come richiesto dal Ministro, mentre le altre opere in itinere alla data della citata nota e tutte le altre previste sono state ultimate e rese operative in dispregio alla sospensione richiesta; per di piu', la fascia di rispetto stradale (150 metri) non sarebbe stata prevista e nessun provvedimento sarebbe stato adottato per rendere dette aree "zone di inedificabilita'" da sottoporre alla procedura di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 29 giugno 1939, n. 1497, come richiesto dalla Baaas di Salerno ed Avellino; infine, non risulterebbero rispettate le norme di cui all'articolo 9 del decreto ministeriale 5 agosto 1993, come richiesto dal Ministro dell'ambiente con la citata nota del 15 aprile 1994, ne' si sarebbe proceduto nei modi e termini fissati dalla nota n. 11078 del 15 aprile 1994 della Baaas di Salerno ed Avellino, mentre le opere di cui era stata disposta la sospensione sono state puntualmente ultimate; a sostegno delle rivendicazioni del comune di Perito, in data 18 marzo 1998 la cittadinanza occupava l'aula consiliare per protestare contro il mancato rispetto degli impegni assunti dal Consorzio Velia nella conferenza dei servizi del 18 aprile 1994 relativamente alla gestione delle opere per la realizzazione della diga Piano della Rocca, invocando l'alta vigilanza del prefetto di Salerno e l'intervento delle autorita' politiche ed istituzionali per dare una concreta risposta alle richieste dell'intera popolazione vistasi defraudata da parte del Consorzio Velia del diritto di partecipare alla scelta delle linee di sviluppo del proprio territorio -: se, anche sulla base di quanto esposto nel citato precedente atto di sindacato ispettivo, abbiano attivato o intendano attivare opportune iniziative perche' sia fatta chiarezza sull'intera vicenda che riguarda un giro di finanziamenti pubblici e comunitari per svariate decine di miliardi, gestiti da un intreccio societario apparentemente trasparente e realizzato per il conseguimento di utilita' pubbliche; se, in particolare, non intendano accertare se si siano verificati omissioni e ritardi nei controlli da parte degli enti competenti; considerando che il mandato dei consiglieri d'amministrazione del Consorzio Velia per la bonifica del bacino dell'Alento risulterebbe scaduto da ben tredici anni, se risultino i motivi e le responsabilita' per il mancato rinnovo delle cariche e se non si intenda sollecitare in via urgente l'ente competente a voler procedere, ad horas, alla nomina di un commissario ad acta, cosi' come previsto dalla legge regionale n. 23 del 1985, per rimuovere la perdurante illegittimita' nella gestione consortile; quali utili interventi intendano intraprendere, in relazione ai rilievi mossi dall'amministrazione comunale di Perito; quale sia l'ammontare dei fondi statali e comunitari destinati alle opere pubbliche avute in appalto dal Consorzio Velia di bonifica del bacino dell'Alento e delle societa' ad esso direttamente o indirettamente collegate, sia stata destinata alla realizzazione di opere e quale parte ad altri scopi (come il pagamento di indennita', gettoni di presenza, rimborsi spese) e chi risultino essere, in particolare, i percettori di tali somme. (4-21959)
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