. "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21661 presentata da GARDIOL GIORGIO (MISTO) in data 19990120"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21661 presentata da GARDIOL GIORGIO (MISTO) in data 19990120" . . "4/21661" . "19990120-19991029" . . . "Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: in data 24 luglio 1998, Teseo Longo, di anni 19, veniva ristretto presso la casa Circondariale di Lecce nuovo complesso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere; il predetto lo stesso giorno, veniva trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove, alle 20.10 circa, se ne constatava il decesso; la notizia della morte veniva appresa dai familiari solo il giorno successivo 25 luglio 1998 alle ore 13.00 circa a seguito di comunicazione effettuata dal legale di fiducia il quale, a sua volta, ha appreso la notizia direttamente nella cancelleria del Gip presso il Tribunale di Lecce, ove si era recato per prendere visione del fascicolo in vista dell'interrogatorio previsto per lo stesso giorno 25 luglio 1998; allo stato, in ordine alle cause del decesso, puo' sostenersi che Teseo Longo sia morto a seguito di asfissia meccanica, evento compatibile con atto di autolesionismo; sembrerebbe infatti che il ragazzo sia stato rinvenuto appeso alla grata della cella ove era stato collocato con una maglietta attorno al collo; in ordine alle circostanze in cui il fatto e' avvenuto si e' accertato che: il ragazzo si trovava di fatto in isolamento; e' stato collocato in una cella del reparto osservazione da parte del personale penitenziario; altresi', e' stato lasciato in possesso di oggetti (accendino, stringhe delle scarpe, indumenti) idonei ad essere utilizzati per atti di autolesionismo, come di fatto e' accaduto, ancora prima di accertare, come normativamente richiesto dalla disciplina \"Nuovi Giunti\", eventuali inclinazioni e sintomi o tendenze suscettibili di tradursi in atti di autoaggressione; il trasporto d'urgenza al pronto soccorso e' avvenuto con un autoveicolo di servizio della polizia penitenziaria e non con una autoambulanza; per quale motivo un supercarcere, come quello di Lecce non abbia un servizio soccorso d'urgenza attrezzato per le necessita' di rianimazione e di primo soccorso; quali siano: le ragioni per le quali, nel caso di Teseo Longo, non si siano osservate le cautele e gli accertamenti richiesti dalla normativa in materia di \"Nuovi Giunti\", prevista a tutela della vita e della incolumita' fisica e psichica dei detenuti; in particolare, per quali motivi Teseo Longo, appena diciannovenne sia stato collocato da solo in una cella, con la disponibilita' di strumenti idonei per atti di autolesionismo e senza che fosse stato effettuato il previsto colloquio con lo psicologo; se il servizio \"Nuovi Giunti\" fosse effettivamente attivato presso il carcere di Lecce all'epoca dei fatti e, nel caso contrario, le ragioni di tale grave omissione; quali siano le modalita' del soccorso prestato a Teseo Longo, nonche' le ragioni della tardiva comunicazione della morte di Teseo Longo ai familiari ed al legale di fiducia; quali siano le ragioni per le quali presso il carcere di Lecce si e' verificato un numero impressionante di decessi: quello di Paride Montenegro deceduto nel 1996, di Esposito Massimo deceduto il 1^ dicembre 1997, di Guglielmo Cataldi deceduto il 23 giugno 1998, di Antonio Dimitri deceduto nel mese di settembre del 1998; quali siano le ragioni per le quali l'amministrazione penitenziaria del Nuovo complesso di Borgo S. Nicola di Lecce, non abbia ancora predisposto idonei regolamenti interni in osservanza di precisi obblighi di legge (articolo n. 16 O.P. e 34 regolamento di Esecuzione legge 26 luglio 1975 n. 354) e si avvalga ancora oggi del regolamento vigente nell'ex casa di reclusione di Villa Bobo', che presenta caratteristiche alquanto differenti sul piano della organizzazione carceraria. (4-21661)" . . "2014-05-15T12:00:50Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c . "GARDIOL GIORGIO (MISTO)" . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c "Con riferimento all'interrogazione indicata, sulla base delle informazioni fornite dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, si comunica quanto segue. Preliminarmente si deve osservare che in relazione al decesso di Longo Teseo, il P.M. presso il Tribunale di Lecce ha richiesto al G.I.P. l'archiviazione del procedimento penale, attesa la mancanza di qualsivoglia ipotesi di reato. Per quanto concerne le modalita' del decesso e gli altri quesiti posti dall'interrogante, il predetto Dipartimento ha osservato che non vi era alcun provvedimento che disponesse l'isolamento del detenuto in questione. Il Longo era stato solo provvisoriamente allocato nel reparto infermeria dove vi era possibilita' di cella singola; d'altronde lo stesso articolo 6 dell'Ordinamento Penitenziario prevede specificamente che agli imputati deve essere garantito il pernottamento in camere da un posto. Non si trattava poi di un detenuto primario; dallo stesso diario clinico si e' potuto rilevare che in precedenti, e non lontane, detenzioni non erano emersi elementi che suggerissero particolari misure, e comunque era in attesa, di li' a poco, per fare il colloquio con lo psicologo. Infatti il servizio nuovi giunti e' stato regolarmente attivato nel nuovo istituto di Lecce dal 23 maggio 1998 a seguito di specifica assegnazione di un esperto psicologo che, dalle ore 19 alle ore 21, ha il compito di fare un colloquio con tutti coloro che nella giornata hanno fatto ingresso dalla liberta'. Quanto alle modalita' del suicidio esse sono state del tutto particolari, avendo il Longo usato la maglia intima, oggetto del quale comunque non sarebbe stato mai privato. Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha altresi' rappresentato in relazione al fatto che il Longo e' stato trasportato con automezzo di servizio e non con autoambulanza che nessun istituto, eccetto la C.R. di Turi, perche' ha da sempre una sezione per minorati fisici, e' fornito di ambulanza. Pertanto la decisione di richiedere ed attendere l'arrivo di una ambulanza o di utilizzare immediatamente un diverso automezzo dipende solo dalla valutazione che in quel momento e in quelle circostanze puo' essere data dagli operatori penitenziari che intervengono, in primo luogo il sanitario che tra l'altro, in questo caso, ha accompagnato il Longo in Ospedale continuando le manovre rianimatorie. E' stato anche rilevato che l'Istituto di Lecce ha un servizio di urgenza pari a quello di qualsiasi altro istituto e non diverso da quello di istituti anche di maggiori dimensioni. La tardivita' della comunicazione della morte del detenuto ai familiari ed al legale di fiducia e' poi dipesa da motivi del tutto contingenti. Infatti il Comandante di Reparto, recatosi in Istituto per procedere ai vari incombenti, dopo aver avvisato Direttore e Magistrato di turno, non poteva rilevare il numero telefonico per avvisare i familiari del Longo, in base all'indirizzo che risultava dagli atti, e dal verbale di arresto eseguito nella stessa giornata. A questo punto tentava di mettersi in contatto telefonico con la Stazione dei C.C. di Lizzanello, senza esito positivo. Per tale motivo il giorno seguente veniva inviato un telefax alla predetta Stazione con richiesta di informare la famiglia Longo dell'accaduto. Ma i C.C. comunicavano di non aver rintracciato la famiglia Longo a quell'indirizzo, interessando una stazione dei C.C. di diversa localita'. Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha poi fatto presente che i decessi avvenuti nell'istituto di Lecce di Paride Montenegro, Esposito Massimo (deceduto nell'Ospedale Civile) ed Antonio Dimitri sono avvenuti per cause naturali. Solo Cataldi Guglielmo e' deceduto a seguito di ingestione di gas da una bomboletta. Il predetto Dipartimento ha infine osservato che non risulta vero che nel nuovo complesso di Lecce trovino applicazione i regolamenti interni della C.R. di Villa Bobo' o della vecchia Casa Circondariale, peraltro in molte parti gia' superati. Pur non esistendo un regolamento interno, formalmente predisposto ed approvato, tutta la vita del nuovo istituto e' regolamentata da numerosissimi ordini di servizio nei quali si e' tenuto conto delle caratteristiche della nuova struttura e di ogni nuova esigenza della popolazione detenuta. Il Ministro della giustizia: Oliviero Diliberto." . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c "19991016" . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c "MINISTRO MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA" . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c . _:B89df3b6c239f2af02a71de957283a21c .