INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21483 presentata da DEL BARONE GIUSEPPE (MISTO) in data 19990113

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_21483_13 an entity of type: aic

Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: l'Istituto dei tumori fondazione Pascale di Napoli, posto sotto la vigilanza del Ministero della sanita', e' ormai da alcuni anni colpito da grave crisi organizzativa e funzionale che ripercuote i suoi negativi effetti essenzialmente, per non dire esclusivamente, sull'utenza affetta da cancro, che in tal modo si vede ritardare le necessarie prestazioni e, quando queste sono rese, costretta a subire penosi cali qualitativi, effetto di disorganizzazioni e di inefficienze ormai annose; cio' e da anni denunziato anche dalle organizzazioni sindacali mediche e non mediche con numerosi documenti, tutti motivati anche se non ascoltati; il commissario del predetto istituto ha adottato provvedimenti di licenziamento verso 3 medici ginecologi dell'istituto, senza che ne ricorressero le condizioni, visto che sui fatti contestati e risalenti al 1995 gia' erano stati presi provvedimenti e, ad oggi, l'iter giudiziario non e' ancora concluso; in particolare il commissario ha deciso per il dottor Antonio Maffeo, aiuto corresponsabile della Divisione di ginecologia, il recesso del rapporto di lavoro con un provvedimento deliberativo (n. 2 del 4 gennaio 1999) non motivato, ignorando volutamente che in ispecie andava eventualmente applicato l'articolo 30 dello stesso Contratto collettivo nazionale del lavoro che conferisce la possibilita' della sospensione cautelare dal servizio, e non il recesso dal rapporto; per i dottori Raffaele Graziano e Vincenzo De Santis, entrambi aiuti corresponsabili di ruolo della stessa divisione, anche loro colpiti da comunicazione di garanzia per la cui risoluzione hanno scelto, per valutazioni personale, la formula del patteggiamento della pena, il ricordato commissario, ignorando che il giudice del patteggiamento non ha comminato alcuna pena accessoria, trascurando che i fatti processuali (proprio perche' non accertati in dibattimento) non sono di per se' utili per eventuali azioni avente efficacia sul rapporto di lavoro, dovendo essi essere oggetto di preventiva valutazione di tipo disciplinare, ex articolo 59 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, essendo la fattispecie estranea all'articolo 20 dello stesso decreto, ha pur tuttavia operato sic et simpliciter il recesso dal rapporto di lavoro; i fatti processuali innanzi indicati, al fine distorto di fornire al provvedimento di licenziamento maggiore forza, sono stati integrati da altre contestazioni di tipo disciplinare, tutte risalenti a fatti del 1994, per i quali i 3 medici furono scagionati con regolari provvedimenti deliberativi di archiviazione dei procedimenti; quindi ad avviso dell'interrogante oltre alla palese ingiustizia nei confronti dei 3 ginecologi, sono stati compiuti macroscopici abusi di ufficio, attraverso la realizzazione anche di quelli che potrebbero apparire falsi ideologici, al solo possibile scopo di realizzare il disegno preordinato di licenziamento dei medici in parola -: se non intenda disporre un'indagine ministeriale, evitando la sterile routine di chiedere all'Istituto la risposta da dare, idonea a fornire sicure certezze su quanto denunziato senza scartare il fatto che, alla luce di tanti episodi negativi o recidivanti, non possa essere considerata valida la necessita' di cambi al vertice del prestigioso istituto, a tutela di medici, paramedici, amministrativi e, principalmente, malati. (4-21483)
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