"4/21369" . . . "Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: l'amministrazione giudiziaria di Agrigento e' da tempo attraversata da un pesante stato di malessere caratterizzato da gravissime disfunzioni che ne hanno fortemente incrinato operativita' e credibilita'; nel 1992, a seguito di un'iniziativa di Legambiente, veniva trasferito d'ufficio dal Consiglio superiore della magistratura, per incapacita' funzionale, l'allora procuratore capo Giuseppe Vaiola; durante la gestione del suo ufficio veniva ucciso il magistrato Rosario Livatino, gia' componente del locale pool antimafia, ed il locale pool veniva smantellato; dopo la gestione di Vaiola, la procura veniva retta dal procuratore capo Giovanni Micciche' e dal sostituto Giuseppe Miceli. Essi ottenevano nel gennaio 1996 l'arresto della sovrintendente ai beni culturali di Agrigento Graziella Fiorentini e l'incriminazione dell'esponente di Legambiente Giuseppe Arnone, i quali venivano accusati di aver sospeso i lavori di un depuratore adducendo la pretesa contrarieta' dell'Arnone alla vigente normativa. Tale inchiesta si basava su una serie di testimonianze spontanee di alcuni testi gravitanti negli ambienti politici di Agrigento avversi all'Arnone ed alla Fiorentini e vicini al Sindaco in carica Sodano, tra cui i signori Pietro Hamel, assessore comunale, Claudio Lombardo, consigliere comunale, Diego Romeo, giornalista, e Calogera Castiglione; a seguito di tale arresto l'associazione Legambiente inviava al Csm, al Ministro di grazia e giustizia, e alla procura presso il tribunale di Caltanissetta un esposto nel quale si denunziavano il sostituto Miceli ed i testi indicati nel punto precedente; a seguito di tale esposto, nel giugno 1996, veniva inviato ad Agrigento l'ispettore ministeriale De Augustinis che concludeva l'ispezione proponendo l'allontanamento per incompatibilita' ambientale del Miceli ed individuando una serie di processi di abusivismo edilizio che avevano causato una forte contrapposizione tra il Miceli e gli ambientalisti e che presentavano notevoli anomalie. Il De Augustinis scriveva che tali processi avrebbero meritato approfondimento anche nei confronti di altri magistrati coinvolti, approfondimento per il quale occorreva specifica delega; la procura di Caltanissetta sempre a seguito dell'esposto di Legambiente, otteneva dal Gip di Caltanissetta, procedimento 274/96 Modello 21, il rinvio a giudizio del Miceli con l'accusa di aver abusato del suo ufficio a fini persecutori nei confronti del Fiorentini e dell'Arnone; sempre a seguito dell'esposto di Legambiente la procura di Agrigento, nella persona del dottor Bianco, formulava nel procedimento n. 1369/1996 richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei testi spontanei in precedenza citati (Hamel, Lombardo, Romeo, Castiglione) nonche' del sindaco di Agrigento Sodano perche', secondo quanto si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, legati ad una lobby imprenditoriale interessata al buon fine dell'appalto del depuratore malgrado la sua difformita' dalle norme vigenti; con interrogazione presentata alla Camera n. 4-14612 del 1997 e con interrogazione presentata al Senato n. 4-08471 del 1996 venivano evidenziate ulteriori gravissime anomalie di funzionamento della procura presso il Tribunale di Agrigento; con esposto in data ottobre 1997 l'associazione Legambiente inviava a varie autorita', tra cui il Ministro di grazia e giustizia e il Csm, un articolato esposto nel quale si mettevano in rilievo gravi disfunzioni dell'autorita' giudiziaria agrigentina; in data 24 giugno 1998, l'associazione Legambiente inviava al Ministro di grazia e giustizia un ulteriore esposto, particolarmente analitico, nel quale si evidenziavano rapporti esistenti tra settori dell'autorita' giudiziaria e ambienti politici locali, e si ricostruivano alcuni processi che presentavano una serie di gravissime anomalie gia' in parte riscontrate da verifiche giudiziarie ed ispettive; nell'ottobre 1998 Legambiente pubblicava un libro dal titolo \"La giustizia di Pinocchio\" con il quale riprendendosi i contenuti dell'esposto si ricostruivano dettagliatamente alcune decine di processi caratterizzati da gravissime anomalie e si descriveva un contesto relativo ad alcuni magistrati in servizio ad Agrigento meritevole di approfondimento e in relazione a profili di responsabilita' disciplinare e di incompatibilita' ambientale; nel citato libro, venivano in particolare individuati profili delle attivita' dei magistrati Micciche' Giovanni, Miceli Giuseppe, Lo Presti Vittorio, Dambruoso Stefano che secondo Legambiente sarebbero meritevoli di verifica; l'esposto era arricchito da numerosi allegati, acquisiti dall'associazione nella sua qualita' di parte civile nei confronti del Miceli, concernenti alcuni processi che presentavano gravissime anomalie, il principale dei quali era quello relativo agli abusi del cosiddetto Hotel Eos, che vedeva imputato un potente politico locale, processo rispetto al quale gia' l'ispettore De Augustinis aveva ritenuto di muovere pesanti addebiti; in merito a tale processo l'ispettore De Augustinis nella sua relazione ispettiva aveva rilevato la sussistenza di un grave caso di soppressione di atti d'ufficio non considerata ne' dal pubblico ministero ne' dal Gip pur essendo stata ben evidenziata nel quadro delle indagini del PM Saieva; nella relazione si evidenziava altresi' che nella vicenda esposta non si era ritenuto di approfondire ulteriormente il riferimento a magistrati, per i quali il Csm non aveva richiesto indagini; rispetto a tale processo l'esposto di Legambiente evidenziava ulteriori fatti di notevole gravita' che l'ispettore De Augustinis non aveva potuto approfondire per carenza di delega; nel libro di Legambiente inoltre si evidenziavano ed argomentavano gravi anomalie anche nei procedimenti della procura di Agrigento n. 31/95, n. 1018/94, n. 1421/96, n. 103/95, n. 303/93, tutti a carico di amministratori comunali agrigentini; in taluni di detti procedimenti relativi a pubblici appalti, Legambiente individuava anche connessioni con ambienti di mafia emerse dalle indagini e non coltivate dagli inquirenti; in data 30 ottobre 1998, in seguito all'esposto, la procura di Caltanissetta apriva un procedimento penale -: quali iniziative intenda assumere il Ministro perche' sia ripristinata la adeguata funzionalita' dell'autorita' giudiziaria agrigentina; se non intenda verificare attraverso ispezioni la veridicita' di quanto contenuto negli esposti e documenti di Legambiente, adottando, se veritieri, i provvedimenti del caso; se non ritenga opportuno effettuare una ispezione nei confronti del cosiddetto caso dell'Eos, come ritenuto opportuno dall'ispettore De Augustinis e non fatto per carenza di delega di indagine. (4-21369)" . "19981220-" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "LUMIA GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO)" . "0"^^ . "MELONI GIOVANNI (COMUNISTA)" . "CENTO PIER PAOLO (MISTO)" . . . . "2014-05-15T11:59:27Z"^^ . "SARACENI LUIGI (MISTO)" . "SCALIA MASSIMO (MISTO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21369 presentata da SCALIA MASSIMO (MISTO) in data 19981220" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21369 presentata da SCALIA MASSIMO (MISTO) in data 19981220"^^ .