INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20830 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19931213

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_20830_11 an entity of type: aic

Al Ministro della difesa. - Per conoscere - premesso che: lo scorso mese di novembre il Capo di Gabinetto della Difesa ha confermato alle organizzazioni sindacali la decisione di procedere alla soppressione di alcuni enti logistici della Regione Militare Nord Est (RMNE) e all'unificazione di altri della medesima regione, nell'ambito di un piu' vasto programma che interessa tutta l'area logistica dell'Esercito; tra i provvedimenti resi esecutivi vi e' la soppressione del 5^ Reparto rifornimenti di Venezia-Mestre, che viene unificato con la 15^ Officina riparazioni Esercito (ORE) di Padova-Altichiero per formare il 5^ Reparto rifornimenti riparazioni Esercito nella caserma "Bussolin" di Padova-Altichiero con la contemporanea chiusura della struttura di Forte Marghera; a Verona, nei mesi scorsi, erano stati unificati il 4^ Reparto rifornimenti e la 4^ ORE per formare il 4^ Reparto rifornimenti riparazioni Esercito; i due nuovi enti cosi' costituiti saranno ulteriormente unificati tra di loro e con la 5^ ORE di Dosson di Treviso; a conclusione di questo processo ne dovrebbe risultare una struttura logistica che - per il servizio trasporti e materiali - si articolera' nella RMNE su di un Centro rifornimenti e mantenimento regionale, a Padova-Altichiero, e due Sezioni rifornimenti e mantenimento rispettivamente a Verona e a Dosson di Treviso; contemporaneamente e' prevista la ristrutturazione del servizio di commissariato con la soppressione degli attuali tre Centri rifornimenti di commissariato di Padova-Altichiero, Udine e Verona, e l'istituzione di un Centro rifornimenti di commissariato regionale a Verona-Ca' di David oltre ad una Sezione rifornimenti di commissariato a Udine; mentre non si capisce per quale motivo si debba procedere prima all'unificazione a Padova e Verona di diverse attivita', e successivamente ad un loro ulteriore accorpamento anziche' attuare i provvedimenti in una soluzione unica, queste decisioni vengono assunte quando ancora non e' stata presentata al Parlamento la proposta di Nuovo modello di difesa, che il Ministro Ando' si era impegnato - con una sua lettera alle Commissioni difesa - a trasmettere entro il 30 aprile scorso essendo il "Modello Rognoni" superato nei fatti e dalle decisioni prese nel frattempo; con la ristrutturazione a tappe forzate dell'area logistica dell'Esercito prima della definizione del Modello, Ministero e Stato maggiore sembrano ancora una volta puntare al fatto compiuto, prefigurando un modello ordinativo della Forza armata che condizioni, svuotandola di significato, qualsiasi decisione parlamentare sulle linee organizzative della difesa; il tutto avviene palesemente al di fuori di una qualsiasi seria programmazione, come viene confermato ad esempio da una lettera indirizzata alla fine del 1992 dal Comando della RMNE alle Organizzazioni sindacali, dove si assicurava che non esistevano ne' erano allo studio programmi di ristrutturazione del 5^ reparto rifornimenti ne' tantomeno di abbandono della struttura di Forte Marghera che lo ospita; in una lettera precedente, datata 20 marzo 1992, il Capo di Stato maggiore della RMNE assicurava inoltre che eventuali provvedimenti di ristrutturazione non sarebbero stati presi in esame "prima che sia definita la situazione che conseguira' dal nuovo Modello di difesa"; la totale assenza di qualsiasi disegno programmatorio, anche a breve e medio termine, e' del resto ulteriormente confermata dagli ingenti lavori svolti negli ultimi anni all'interno del complesso di Forte Marghera, sede del 5^ Reparto rifornimenti, tra i quali l'installazione all'inizio del 1993 (cioe' appena qualche mese prima dell'annuncio della chiusura) di un sistema di trasmissione dati a fibre ottiche, il primo realizzato in Italia nell'ambito di un piu' vasto piano di informatizzazione dell'area logistica dell'Esercito; una conferma ulteriore della confusione, se non dell'improvvisazione, con cui vengono fatte le scelte a livello ministeriale, ci e' data dalla realizzazione a Ca' di David, alla periferia di Verona, di una nuova struttura nella quale dovevano originariamente trovare sistemazione la 4^ ORE, il 4^ Reparto rifornimenti e il Deposito materiali speciali, liberando l'Arsenale militare e la caserma Villasanta ubicati nel centro della citta' di Verona; invece, stando a quanto viene ora annunciato dal Ministero, la nuova infrastruttura, appena completata, sara' destinata ad un uso diverso da quello per il quale era stata progettata e costruita. Vi e' prevista infatti la sistemazione del Centro rifornimenti di commissariato regionale, con la conseguente necessita' di vasti lavori di ristrutturazione per ospitare la diversa tipologia di materiali e locali essenziali per questa diversa funzione; nello stesso tempo, la caserma Bussolin di Padova-Altichiero, che gia' ospita un Centro rifornimenti di commissariato, viene destinata a sede del nuovo Centro regionale rifornimenti e mantenimento Esercito; ne consegue la necessita' di realizzare ampi e costosi lavori di ristrutturazione sia nella nuovissima (e mai utilizzata) caserma di Ca' di David, che in quella di Padova-Altichiero. Non e' dato di sapere con quale razionalita' si sia deciso di invertire la collocazione degli enti di nuova costituzione anziche' sistemarli nelle sedi originariamente previste o utilizzate da reparti analoghi; lo "scambio" di sedi tra Padova e Verona e la soppressione di quella di Venezia-Mestre comporta inoltre la necessita' di trasferire centinaia, forse migliaia di tonnellate di materiali da Venezia verso Padova, da Udine verso Padova e Verona, da Padova verso Verona e da Verona nuovamente verso Padova, con costi e dispendio di mezzi enormi; l'utilizzo della struttura di Ca' di David per una funzione diversa da quella originariamente stabilita comporta anche la necessita' di ricercare idonee infrastrutture per la neo-costituita Sezione rifornimenti e mantenimento di Verona e per il Deposito centrale materiali speciali che dovra' lasciare l'Arsenale di Verona, gia' ceduto al comune, con ulteriori oneri a carico dell'Amministrazione della difesa; non e' d'altra parte chiaro a quali reali risparmi punti la ristrutturazione strisciante, visto che le misure previste e in via di attuazione prevedono il mantenimento in vita di tre poli del servizio trasporti e materiali per il supporto di sole 4 brigate che dovrebbero in futuro insistere nell'area nordorientale rispetto ai quattro che fino al 1990 hanno gestito gli interventi a favore di ben 13 brigate e che oggi ne supportano 7; per di piu', alla fine di questo iter negli enti superstiti saranno impiegati ben 623 dipendenti civili contro i 510 attuali -: se il Ministro non intenda soprassedere per il momento alla annunciata ristrutturazione dell'area logistica dell'Esercito in attesa che sia approvato il Nuovo modello di difesa, mai presentato al Parlamento; se il Ministro non ritenga che la ristrutturazione strisciante in corso nelle tre Forze armate tenda a creare un fatto compiuto prima di una decisione parlamentare in tema di Modello di difesa e che il ritardo ormai inescusabile nella presentazione del modello stesso non sia in realta' che un modo per dar tempo di completare i processi ristrutturativi in corso; quando siano state adottate, e da chi, le decisioni relative alla ristrutturazione in atto dell'area logistica dell'Esercito e per quale motivo non se ne sia tenuto conto in occasione dei lavori di costruzione della nuova caserma di Ca' di David oltre che in sede di programmazione dei lavori appena completati o tuttora in corso nelle infrastrutture di Padova-Altichiero e di Venezia-Mestre; quali siano le ragioni tecniche e militari che hanno portato alla localizzazione dei nuovi enti in caserme che dovranno subire estesi lavori di adattamento e trasformazione per poter essere riutilizzate; come si possa giustificare una ristrutturazione tanto complessa con la soppressione di un solo ente logistico sui quattro esistenti nella regione Nord Est e come spieghi che, al termine, il totale degli addetti civili passera' dagli attuali 510 a ben 523 unita'; per quali motivi non possano essere invece sfruttate le potenzialita' della sede di Mestre, anche in considerazione del fatto che i nuovi piani costringono a reperire a Verona altre infrastrutture per le attivita' che dovevano inizialmente essere concentrate a Ca' di David; per quali ragioni il comando della regione militare Nord Est, meno di un anno fa, non avesse informazioni sui piani di ridislocazione degli Enti logistici, al punto da programmare e successivamente realizzare l'installazione di una rete di trasmissione a fibre ottiche nella sede del 5^ Reparto rifornimenti di Venezia-Mestre. (4-20830)
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