INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20725 presentata da TASSI CARLO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19931209

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia, dell'interno, per gli affari sociali, della pubblica istruzione e della sanita'. - Per sapere - premesso che: con precedenti interrogazioni era stata portata a conoscenza del Governo e dei Ministri competenti una grave situazione riguardante il Maggiore dei Granatieri, con titolo Scuola di Guerra, Antonio Capponi e i suoi due figli Andrea e Maddalena Capponi, affidati alla madre Aureliana Del Commoda, cugina del noto esponente della massoneria, Sovrano Gran Commendatore di rito scozzese antico e accettato, Augusto De Megni; da notizie di stampa l'interrogante apprende che il Ministro di grazia e giustizia ha chiesto provvedimenti disciplinari nei confronti del Presidente della Sezione penale del Tribunale (dottor Nannarone), del procuratore Capo presso lo stesso Tribunale (dottor Restivo) e del procuratore Generale f.f. (dottor Arioti) del distretto della Corte di Appello di Perugia, in ordine all'inchiesta sulla massoneria "deviata", oggetto delle interrogazioni 4-16476 del 20 luglio 1993 e 4-17366 del 14 settembre 1993; contestualmente il maggiore Antonio Capponi, lo scorso 22 novembre, veniva assolto dal reato di cui all'articolo 660 C.P. (perche' il fatto non sussiste), che l'interrogante si era permesso di definire, giustamente (inter. 4-17652 del 15 settembre 1993), "inesistente e clamorosamente inventato a tavolino" da un magistrato di Perugia; occorre ancora rilevare con soddisfazione e amarezza, che esattamente 7 giorni dopo la presentazione della prima interrogazione (4-16476 del 20 luglio 1993) in cui si lamentava il "rifiuto di alcuni magistrati di Perugia ad esercitare l'azione penale, in violazione della Costituzione", la Procura della Repubblica presso la Pretura di Perugia rinviava a giudizio la Del Commoda per reati commessi nel lontano febbraio 1990 e nel marzo-settembre 1991, come se fossero necessarie interrogazioni parlamentari per l'esercizio dell'azione penale (peraltro fissando il dibattimento solo per il giugno 94) e omettendo di decidere sui fatti successivi; in ogni caso, nonostante le innumerevoli richieste ai P.M. e al Giudice per le indagini preliminari, che vengono ripetute da anni, non e' stato ancora nominato un curatore speciale (come la legge impone!) per i minori Andrea e Maddalena Capponi, parti offese dei reati della Del Commoda, affinche' possano esercitare i loro diritti, dato che il padre maggiore Capponi e' stato privato, sempre da magistrati di Perugia, tra cui il dottor Nannarone, allora alla Corte di Appello, dell'esercizio della potesta' genitoriale sui figli, nel 1991, senza motivo alcuno, ma ... se la legge a Perugia si rispetta solo dopo la presentazione di interrogazioni, questo parlamentare non ha difficolta' a rappresentare quanto incredibilmente accade; probabilmente non e' un caso che nel periodo in cui il dottor Arioti era responsabile della Procura Generale siano state respinte delle istanze di avocazione delle indagini, su quei fatti del 1990 che hanno prodotto il rinvio a giudizio della Del Commoda, adducendo (e la cosa appare molto grave) l'esistenza di "circolari interne locali" che sono in evidente contrasto con la legge dello Stato; in ogni caso continuano azioni incredibili come la mobilitazione di tutte le forze dell'ordine di Perugia (tre volanti dei carabinieri, due della polizia di Stato, una dei vigili urbani, oltre e numerosi agenti in borghese ed al "blocco" di due strade del centro di Perugia, di domenica mattina, 24 ottobre 1993) in occasione della prima comunione del minore Andrea con interventi di personale in uniforme all'interno ed all'esterno della chiesa per ... la presenza del padre, contro il volere della cugina di De Megni, signora Del Commoda, madre del bambino; peraltro la situazione sembra aggravarsi: il procuratore Capo di Perugia, dottor Restivo ha rilasciato alla stampa locale (quotidiani del 4 dicembre 1993) gravi considerazioni sul maggiore Capponi e su chi ha conferito con il dottor Cordova, come se conferire con un magistrato "non perugino" fosse un delitto ed e' giunto a definire il Capponi "non credibile" perche' ha dei procedimenti a carico (non condanne, perche' non ve ne sono - anzi vi sono assoluzioni - ma dei processi per reati ipotizzati proprio dal suo ufficio!), cio' che lascia sconcertati e' che simili affermazioni vengano da un Procuratore Capo, che si sente in diritto di diffamare gratuitamente dei cittadini (anche rivelando atti del suo ufficio) e ipotizzando fantasiosamente cio' che questi cittadini "potrebbero" aver detto al dottor Cordova e dichiarandosi certo che l'inchiesta andava archiviata, perche' cosi' gli era stato assicurato dagli ispettori del Ministero; non mancano a Perugia le pubbliche attestazioni di stima ai magistrati "inquisiti" da parte di tutti gli altri giudici e del personale del Tribunale, compresa la raccolta di firme di solidarieta' (come riportano i quotidiani del 5 dicembre) ne' le minacce: "non ci intimideranno ne' il Ministro Conso, ne' il C.S.M. .." come scrive in una nota ai giornali il Presidente dell'Ordine degli Avvocati e Presidente massone dei Maestri Venerabili dell'Umbria, avvocato Zuccaccia; inoltre, fatto estremamente grave, l'ex Procuratore Generale di Perugia, dottor Giorgio Battistacci ha affermato (come riportano tutti i quotidiani) "sapevo che la massoneria a Perugia e' molto diffusa tra magistrati e avvocati. Questo lo avevo individuato da tempo... Da che cosa lo avevo individuato? Da una serie di rapporti di solidarieta' e da interventi o mancati interventi giudiziari", ovvero il dottor Battistacci, di fatto, si e' autodenunciato di omissione in atti di ufficio, poiche', fino a qualche mese fa Procuratore Generale, non e' mai intervenuto nei confronti di tali pesanti interferenze massoniche, che, solo ora che e' in pensione, denuncia; in questo sconsolante quadro di situazione il maggior Capponi non riesce ancora a vedere i propri figli, e, pur essendo aperto il procedimento per il reintegro nella potesta' genitoriale e per le sanzioni a carico della Del Commoda, innanzi alla Corte di Appello di Perugia, occorre, con tutta obiettivita', rilevare che manca ogni presupposto di serenita' per giungere a giudizi credibili ed equi da parte della magistratura di Perugia, cosi' coinvolta e compromessa con ambienti massonici, come denunciato dall'ex Procuratore Generale; i fatti rappresentati con l'interrogazione 4-16476 del 20 luglio 1993 esigono un'inchiesta su questa vicenda, anche per gli oggettivi riscontri che stanno emergendo; peraltro le vere vittime, i minori Andrea e Maddalena Capponi, unico motivo per cui l'interrogante continua a chiedere l'intervento del Governo e dei Ministri competenti, sono ancora privati di un ambiente educativo sereno che possa assicurare loro una sana crescita; il padre, il maggiore Antonio Capponi, ha chiesto l'immediata sospensione della esecutivita' della sentenza della Corte di Appello di Roma del marzo scorso che priva i minori del padre e li abbandona ai maltrattamenti materni, (ora ampiamente provati attraverso le numerose testimonianze emerse nel processo tenutosi il 17 novembre scorso e svoltosi correttamente, - anche con la revoca delle condanne ai testimoni - dopo la denuncia effettuata con l'interrogazione 4-16639 del 12 ottobre 1993) in relazione ai nuovi fatti, ma si ha ragione di ritenere che anche tale procedimento sia "inquinato" da interferenze di poteri occulti; in ogni caso permane la gravissima situazione di pregiudizio per i due minori e gli effetti delle gravissime ingiustizie perpetrate in danno del maggiore Antonio Capponi -: se i fatti, riportati dai quotidiani di Perugia rispondano al vero e, in caso affermativo, quali provvedimenti intenda prendere e quali inchieste intenda promuovere il Ministro di grazia e giustizia in merito alle gravissime affermazioni dell'ex Procuratore Generale di Perugia che confermano l'interferenza di settori della massoneria nell'amministrazione della giustizia di Perugia, attraverso "interventi e mancati interventi giudiziari" di magistrati; quali iniziative intendano prendere il Governo e i Ministri competenti a favore dei minori Andrea e Maddalena Capponi, affinche' nei procedimenti civili innanzi alla Corte di Appello di Roma e alla Corte di Appello di Perugia siano assicurate la terzieta' del giudizio, siano assunte decisioni che tengano conto dell'interesse dei figli del maggiore Capponi e siano evitate interferenze di settori deviati della massoneria, in favore della Del Commoda, come avvenuto sino ad oggi; quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, intenda prendere il Ministro di grazia e giustizia per assicurare la nomina di un curatore speciale dei minori Andrea e Maddalena Capponi, come la legge prevede, nonostante le omissioni dei magistrati di Perugia, quali iniziative di competenza per assicurare il rispetto delle norme sulia "avocazione" di cui all'articolo 413 c.p.p. da parte della Procura Generale di Perugia e quali iniziative di competenza per garantire che le indagini si chiudano nei termini di legge e che venga esercitata l'obbligatoria azione penale, anche alla Procura della Repubblica presso la Pretura di Perugia; quali provvedimenti di competenza intendano prendere il Governo e i Ministri competenti, con la necessaria urgenza che la situazione richiede nell'interesse dei minori, per garantire al maggiore Capponi l'immediata restituzione dell'esercizio della potesta' genitoriale per controllare l'educazione dei figli e per garantire loro di non essere piu' maltrattati, anche attraverso regolari e frequenti rapporti con i due genitori. (4-20725)
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