INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19992 presentata da BRUNETTI MARIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19980930

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Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: l'Istituto italiano di cultura di Mosca e' investito da gravi turbative ed irregolarita' che meritano un chiarimento immediato. La causa della difficile situazione, che sta divenendo insostenibile, e' riconducibile allo strano comportamento della direttrice dell'istituto Alessandra Latour, nominata il 15 settembre del 1997 sulla base dell'articolo 14 della legge n. 401 del 1990 il quale indica tra i criteri di scelta la "chiara fama" dell'interessato/a. Gia' la Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all'estero aveva espresso dubbi sulla nomina, ritenendo la scelta al di fuori dei requisiti di legge ed, oggi, ad un breve lasso di tempo dalla nomina, quelle riserve vengono confermate dai fatti, dal momento che l'interessata va accumulando fortissime lamentele non solo da parte italiana ma anche da parte russa tanto da far apparire l'istituto di cultura di Mosca del tutto inidoneo a garantire quella attivita' di promozione culturale che diventa, invece, sempre piu' necessaria nella odierna complessita' della situazione russa; l'ambasciatore italiano a Mosca ha inviato piu' di una segnalazione sul problema al direttore generale delle relazioni culturali; ad oggi, pero', la situazione rimane grave ed, anzi, secondo quanto risulta all'interrogante, si accentuerebbe la gestione privatistica ed arrogante dell'istituto da parte della Latour, che assumerebbe e licenzierebbe a proprio piacimento in netto dispregio delle norme generali che regolano gli istituti italiani di cultura all'estero, rimanendo del tutto insensibile alle missive degli interlocutori russi e italiani e disattendendo le direttive impartite dall'ambasciatore in conformita' al suo ruolo di "vigilanza" ed "indirizzo" previsti dagli articoli 3 e 7 della legge n. 401 del 1990; quale segno emblematico di una mentalita' dell'attuale direttrice che potrebbe considerare l'istituto quasi una proprieta' privata, risultano i seguenti esempi eclatanti: a) alla fine di settembre, dopo appena due settimane dal suo insediamento come direttrice dell'Istituto, con una decisione immotivata ed antisindacale, ha provveduto al licenziamento della contrattista di concetto Andreina Musci che dopo un lungo contenzioso ed una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, ha dovuto essere riassunta. Alla sopraddetta contrattista dovranno, ora, essere legittimamente corrisposte le spettanze previste, da aggiungere alle spese sostenute dall'avvocatura di Stato e, dunque, causando un grave nocumento all'erario pubblico; b) anziche' attingere alla graduatoria degli idonei al concorso autorizzato con telegramma ministeriale n. 17164C del 27 gennaio 1997 per l'assunzione di una terza unita' a contratto, ha assunto presso l'Istituto di cultura, con criteri ad avviso dell'interrogante totalmente arbitrari, senza alcuna selezione e senza previo accordo con l'ambasciata italiana, ben 5 unita' a cottimo, ascritte a bilancio sul capitolo 2652, con una dolosa noncuranza del personale del Ministero degli affari esteri e con un notevole quanto inutile esborso per l'erario; c) in violazione della normativa amministrativa vigente in Italia e della legge sulla privacy, con ordine di servizio n. 2 del 1998, in data 17 luglio, ha nominato la signora Alla Borisova, cittadina russa e che risulterebbe essere una sua amica, responsabile della contabilita' e dell'amministrazione (ivi compresa la gestione del personale), con incarico di essere referente unico per i funzionari dell'Ambasciata che vogliono interloquire con l'Istituto di cultura; tale ultima disposizione appare gravissima in quanto la citata signora Borisova, essendo del tutto estranea all'amministrazione, non e' tenuta al segreto d'ufficio; d) disattendendo ogni norma, controllerebbe, aprendo le lettere, la corrispondenza privata e, di contro, non renderebbe pubblici gli atti di ufficio, non rendendone partecipe neppure il suo vicario (XVIII livello e gia' direttore di tre istituti di cultura) a cui demanda le funzioni di centralinista; e) in data 23 dicembre 1997 risulterebbero essere stati spesi 2.000 dollari Usa, ascritti sul bilancio 1997, per l'acquisto di 100 copie di un suo libro sull'architettura russa (Alessandra Latour, Guida all'architettura contemporanea: Mosca 1980-1991, editore Iskussivo di Mosca), per altro accusato di plagio e dilettantismo da parte della stampa russa specializzata che lo ha recensito; in relazione a tale questione sarebbero anche emerse irregolarita' nella relativa documentazione; f) la confusione tra funzioni dell'Istituto e utilizzazione privata dello stesso e' sottolineata anche dal fatto che non esiste compilazione ed aggiornamento dell'inventario dei beni di prima e seconda categoria, oltre che dal mancato invio all'ufficio IV della Dgrc del bilancio consuntivo relativo all'anno finanziario 1997 -: se non ritenga di dover accertare la veridicita' di quanto esposto, e - a fronte di questa gravissima situazione - di dover intervenire tempestivamente per fare piena luce sulle gravi irregolarita' che rendono ogni giorno piu' difficile la vita dell'Istituto; cio' si rende indispensabile per riportare legalita' e normalita' nell'Istituto, ma anche per restituire dignita' e prestigio all'immagine dell'Italia in un'area del mondo cosi' strategica e delicata. (4-19992)
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